Sulla Giustizia un accordo incompleto

Due su tre. La Commissione giustizia e diritti ha sottoscritto i rapporti riguardanti due nomine in seno alla Giustizia ticinese. L’intesa è stata trovata per i nomi da proporre al plenum per la carica di quarto giudice dei provvedimenti coercitivi e quella di magistrato dei minorenni, mentre non c’è stato l’accordo sul candidato da proporre quale procuratore pubblico in sostituzione della dimissionaria Francesca Piffaretti Lanz. Se ne riparlerà dunque nella sessione parlamentare di settembre: la Commissione ha infatti annunciato in una nota che si riunirà il prossimo 13 giugno, ossia oltre il termine per arrivare in Parlamento nella sessione di fine mese. La Magistratura rimarrà dunque “scoperta” per circa due mesi e mezzo. Uno scenario, questo, praticamente annunciato visto che da tempo le discussioni commissionali sono state decisamente accese (vedi l’edizione di giovedì 2 giugno, ndr.)
Chi entra e chi esce
Tornando all’accordo raggiunto in Commissione, i cui lavori sono stati presieduti dal vicepresidente Nicola Corti (PS), si segnala che per la carica di magistrato dei minorenni, la maggioranza della Commissione propone l’elezione di Fabiola Gnesa (di area PPD) alla successione di Reto Medici (di area PS). Per quanto riguarda il quarto giudice di garanzia (il concorso si è reso necessario dopo l’elezione di Ursula Züblin alla testa dell’ufficio e la partenza di Maurizio Albisetti Bernasconi (in quota PPD). Ebbene, la maggioranza della Giustizia e diritti ha proposto il candidato in quota popolare democratica Ares Bernasconi.
In quattro per il post-Lanz
Come detto, resta aperta la questione del pp che dovrà prendere il posto di Piffaretti Lanz. In corsa, lo ricordiamo, ci sono i segretari giudiziari Luca Guastalla, Caterina Jaquinta Defilippi, l’avvocato Didier Lelais e il vicecancelliere del Tribunale penale cantonale Stefano Stillitano. Come facilmente intuibile, la ripartizione partitica delle cariche sta facendo discutere, e molto, la politica. E il risultato, per ora, è che la Magistratura trascorrerà un’estate con un magistrato in meno

