Tendenze

Ticinesi, dove passerete il Natale? E a Capodanno, che fate?

Perché non partire durante queste festività? Ne parliamo con Davide Nettuno, portavoce di Hotelplan per la Svizzera italiana
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Marcello Pelizzari
23.12.2023 18:30

Poche settimane fa, Davide Nettuno aveva tracciato alcune tendenze in vista del Natale. Al grido «fuggire sì, ma dove?». E ancora: che fare a Capodanno ed eventualmente per l’Epifania? Soprattutto, la forza del franco rispetto a euro e dollaro cambia qualcosa nel ventaglio di scelte dei ticinesi? Sì, no, forse.

«La novità, se vogliamo, è legata al dove» esordisce il portavoce di Hotelplan per la Svizzera italiana. «C’è qualche cliente che, pensando al passato, si è spinto nuovamente a visitare alcuni Paesi in Africa. Destinazioni come la Tanzania, negli ultimi anni, erano state un po’ dimenticate. Pensando al caldo, però, le destinazioni più forti rimangono quelle classiche: le Maldive e la Thailandia, l’Egitto per il medio-raggio».

Confermata, proprio come per l’Immacolata e venendo alle cosiddette mete fredde, la voglia di capitali e città europee. Nonostante la minaccia terroristica. «È un po’ calato, invece, il discorso dello shopping natalizio a New York e sono calati i mercatini. Quanto ai Paesi nordici, rimangono un must ma non per chi prenota all’ultimo momento. I prezzi, infatti, in quel caso sono davvero proibitivi. Chi ha deciso, ad esempio, per un viaggio in Lapponia sotto le feste si era mosso con mesi e mesi di anticipo. D’altronde, è quello che consigliamo noi».

In generale, le occasionissime o i famigerati last minute di una volta sono oramai al tramonto. «Prezzi e disponibilità interessanti, però, ci sono per chi volesse partire a inizio anno».

E il franco forte? Sentite Nettuno: «Va detto che, a prescindere dai tassi di cambio, i prezzi sotto Natale e Capodanno sono sempre molto alti. Le differenze e le opportunità di risparmio, per i ticinesi, sono quindi minime su un viaggio da 4-5 mila franchi. Si è generato, invero, un interesse per Malpensa rispetto a Zurigo: partire con un operatore che propone prezzi direttamente in euro, qualcosa che offriamo anche noi, può garantire qualche vantaggio».

Sia quel che sia, la voglia di viaggiare dei ticinesi rimane fortissima. Di nuovo Nettuno: «Sì, la voglia è alta. Con varie sfumature. C’è chi prenota una settimana singola, e quindi predilige mete a portata di mano diciamo, e c’è chi blocca due settimane e, generalmente, sceglie mete lontane, al caldo. Al di là delle singole scelte, appunto, la spinta a viaggiare rimane. E per fortuna, aggiungerei. Notiamo che molte persone si affacciano adesso in agenzia per parlare delle vacanze primaverili e di quelle estivi. È un segnale importante, considerando che negli anni scorsi la prenotazione con largo anticipo, per cause di forza maggiore, era quasi sparita. Si tendeva a confermare un viaggio il mese precedente la partenza. Il fatto che, ora, la gente ragioni prima sulle vacanze è un bene. Per tutti. I clienti risparmiano, perché evidentemente chi prenota prima può beneficiare di condizioni migliori. Noi agenzie, invece, possiamo lavorare con più agio. E il settore, in termini logistici, respira».

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