Ticinesi in Liguria: «È il primo mare della Svizzera»

L’idea di una passeggiata sul lungolago di Como o di mangiare un fritto misto in riva al mare si fa sempre più irresistibile in un periodo di limitazioni, dove le uscite e gli spostamenti tra nazioni sono regolamentati in maniera ferrea. Ma l’Italia è vicina ad aprire i suoi confini al turismo. Draghi lo ha detto: è tra le priorità. E per chi ha quattro giorni di ferie a disposizione la possibilità di «evadere» si fa sempre più intrigante. Le colonne al portale nord del San Gottardo erano attese per il ponte dell’Ascensione e, puntualmente, si sono manifestate. E anche ai valichi di Chiasso Brogeda e Chiasso Strada il traffico in uscita verso l’Italia si è fatto molto intenso, tanto da formare anche delle code alla frontiera. Tra le auto in uscita erano particolarmente numerose quelle elvetiche, immatricolate in Ticino o a nord delle Alpi. Alcune erano dirette nella vicina Como, dove le strade sono apparse più affollate del solito, ma per molti la meta era il mare.


«Anche lo scorso anno i primi allentamenti sono stati accompagnati dall’arrivo dei turisti da oltrefrontiera: la Liguria è il primo mare della Svizzera», ci dice Simone Torello, assistente assessore al Lavoro, Trasporti e Turismo della Regione Liguria, ricordando che sicuramente le previsioni meteorologiche più o meno favorevoli influenzano la voglia di viaggiare.


«Già lo scorso fine settimana - continua - per le strade delle nostre località si vedevano automobili provenienti dall’estero. Probabilmente si tratta di turisti che già conoscono la zona, hanno la casa o contatti sul territorio. I visitatori stranieri non erano ancora presenti nelle strutture ricettive: diversi albergatori hanno confermato che non avevano ancora prenotazioni dall’estero. Negli ultimi due fine settimana infatti hanno iniziato a ricevere turisti italiani, ma a partire da questo weekend e dal prossimo, senza l’obbligo di quarantene, qualche ospite in più dall’estero è atteso. Auspichiamo poi che da lunedì ci sia un allentamento delle misure, almeno per quanto concerne il coprifuoco», dichiara Torello.


«Alcuni hotel in Liguria sono ancora chiusi», spiega ancora il nostro interlocutore. «Tanti apriranno da questo fine settimana e molti altri da quello successivo. Non siamo ancora a pieno regime. Gli stabilimenti balneari invece hanno iniziato ad aprire. L’avvio della stagione è alle porte e possiamo dire che partirà in maniera concreta, e speriamo con regole meno restrittive di quelle attuali, dal 2 giugno (Festa della Repubblica in Italia, ndr). La settimana prima invece in Svizzera c’è Pentecoste, quindi già la prossima settimana sarà più incentivante per i visitatori che vengono dalla zona Schengen, Svizzera compresa: dal 15 finisce l’obbligo di quarantena entrando in territorio italiano, quindi sicuramente chi verrà qui non avrà problemi».
Insomma, l’Italia aspetta i turisti ed è pronta ad accoglierli. «Siamo sicuri che arrivino perché già lo scorso anno era successo, sebbene gli stranieri, viste le condizioni, fossero inaspettati».


E il turista ticinese? «Beh, è un turista ‘’poco straniero’’. Un turista che arriva dal Veneto in Liguria viene da molto più lontano e parla un italiano meno simile al nostro», dice il nostro interlocutore con una risata. Il turista elvetico, in Liguria, è praticamente di casa: «Alcuni anni fa abbiamo ripreso alcuni documenti d’archivio per realizzare un filmato sulla storia del turismo in Liguria e tra i vecchi manifesti, dagli anni 20 in avanti, ce n’era uno, realizzato dall’agenzia turistica di Nervi, che faceva riferimento proprio alla Svizzera. Riportava la scritta in tedesco: Nervi, il mare degli svizzeri». Ed è così: abbiamo le prime spiagge della Svizzera. È molto attuale anche oggi».



La voglia di viaggiare tra gli svizzeri è molta. Lo conferma anche Laurent Pignot, portavoce del TCS. L’ente, ci dice, negli scorsi giorni ha ricevuto moltissime telefonate da parte dei soci per ricevere informazioni sulle possibilità di spostamento in Svizzera e all’estero. «L’Italia, ricorda Pignot, è da sempre la destinazione principale di viaggio degli svizzeri e un recente sondaggio ha confermato che due terzi degli svizzeri sarebbe disposta a farsi vaccinare per poter ricominciare viaggiare».