Tour cruciale nei Comuni per l’aggregazione

Affermare che l’aggregazione del Basso Mendrisiotto si trova di fronte a un bivio forse è azzardato. Perché in fondo la commissione che si sta occupando di sviluppare il progetto aggregativo sta facendo i propri compiti come da previsioni e, ancora giovedì in occasione dell’ultimo incontro organizzato, ha confermato la tabella di marcia. L’intenzione è di andare al voto nell’autunno del 2026, mentre è già entro questo autunno che si prevede di consegnare al Consiglio di Stato il «famoso» dossier aggregativo. Ma non prima di averne presentato una bozza ai Municipi e ai Consigli comunali coinvolti (quelli di Chiasso, Balerna, Breggia, Morbio Inferiore e Vacallo).
A spiegarci e riassumerci come è andata l’ultima riunione è il portavoce del gruppo (e sindaco di Vacallo) Marco Rizza, il quale ci illustra la visione condivisa. Sì perché, come emerso nelle ultime settimane come forse mai prima, ogni Municipio ha un po’ la sua idea sul progetto e queste sensibilità sono portate anche all’interno del tavolo di lavoro (vedi CdT del 18 giugno).
Sensibilità e visioni
Per ora però la nave aggregativa prosegue la sua crociera, consapevole che le tappe che effettuerà nei Comuni a inizio settembre saranno decisive. «Rispetto all’incontro precedente – esordisce Rizza – abbiamo apportato qualche leggero correttivo a livello amministrativo al rapporto che porteremo nei Comuni, un rapporto che ora è chiuso e pronto per la presentazione. Una volta esposto agli Esecutivi e ai Legislativi, i cinque Comuni avranno tempo sino alla fine di settembre per esporci le loro riflessioni o indicazioni». E quello, come anticipato, sarà un passo decisivo. «Si parla tanto in questo periodo di un eventuale posticipo dell’aggregazione o perfino di un congelamento del progetto, ma non dobbiamo essere noi a decidere questo. Saranno i vari Comuni a esporci le loro visioni; dei punti di vista e riflessioni che integreremo nel dossier che sarà poi sottoposto al Consiglio di Stato, da cui abbiamo ricevuto l’incarico».
Finanze, logistica e opportunità
Se le riflessioni dei Comuni conterranno reticenze tali da mettere in discussione la chiamata alle urne, il progetto aggregativo potrebbe quindi essere rivisto (o anche solo rinviato); in caso contrario, si andrà al voto. Per ora le certezze sembrano essere queste. «Come tavolo di lavoro abbiamo elaborato il miglior rapporto possibile – prosegue il nostro interlocutore –, un dossier che si basa sulle opportunità aggregative, che ci sono, ma che espone anche le prospettive finanziarie e logistiche». A tale proposito, una parte dei contenuti del rapporto è già emersa nelle scorse settimane, un’altra parte suona più come una novità: «Gli indicatori finanziari di cui siamo in possesso parlano di un moltiplicatore del futuro Comune aggregato che sarà vicino al 95% (e questa è una questione che potrebbe dividere molto, visto che tra i 5 Comuni aggregandi solo Breggia ha un moltiplicatore d’imposta superiore al 90%, ndr), i calcoli per così dire logistici ci hanno invece portato a prevedere la futura organizzazione amministrativa del Comune, con il Municipio che avrà sede a Chiasso e gli altri servizi distribuiti in modo omogeneo, nessuno si sentirà escluso. Poi si parla appunto delle opportunità aggregative, che ci sono», spiega Rizza. Ma che devono confrontarsi con gli altri aspetti, aggiungiamo noi, logistici e soprattutto finanziari.
Il futuro nome
Per finire, una curiosità. Quando (e se) si andrà al voto, i cittadini di Chiasso, Balerna, Breggia, Morbio Inferiore e Vacallo dovranno apporre due crocette. La prima vedrà accogliere o bocciare il progetto aggregativo, la seconda scegliere il nome del futuro Comune: Chiasso oppure Terre di Breggia (proposto perché il fiume é l’elemento che accomuna i cinque paesi).