Trasporti

Treni diretti solo in transito? «Il Ticino non si ferma a Lugano»

Astuti ribadisce l’importanza di un’ulteriore fermata degli InterCity e invita i Municipi di Mendrisio e Chiasso e la CRTM a «mettere in atto tutti gli sforzi per migliorare lo stato delle cose» - Il presidente Fabio Canevascini: «Insistere per il Mendrisiotto»
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Lidia Travaini
12.11.2019 06:00

«Le FFS pur mirando a ridurre i tempi di percorrenza tra i grandi agglomerati, nelle loro scelte hanno anche sempre voluto tener conto delle esigenze regionali, cercando di garantire un servizio universale. Come spiegare altrimenti il progetto di una stazione cantonale ad Altdorf? Una domanda è lecita: perché quanto è auspicato per il canton Uri non può valere per il Ticino, considerato che il Mendrisiotto e Basso Ceresio è il secondo agglomerato del cantone?»

La qualità e il numero dei collegamenti ferroviari tra il Mendrisiotto e i centri d’oltre Gottardo sono tornati sotto i riflettori. In una lettera inviata ai Municipi di Chiasso e Mendrisio e alla Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio (CRTM) - seguita da un comunicato stampa - Astuti (l’Associazione ticinese degli utenti dei trasporti pubblici) sottolinea nuovamente la necessità di potenziare le connessioni, «oggi limitate a pochi treni il mattino verso nord e la sera in direzione sud».

«Risposte insoddisfacenti»

Il tema era già stato sollevato all’inizio dello scorso anno dal municipale chiassese Davide Dosi, che aveva promosso anche una raccolta firme. Un’iniziativa che aveva ottenuto oltre 2.700 sottoscrizioni e che aveva portato le FFS, anche in seguito ai disservizi e ai ritardi che avevano visto protagonisti molti treni, ad introdurre qualche cambiamento nel suo orario. Per Astuti queste risposte non sono però sufficienti: «L’associazione ritiene insoddisfacenti le risposte che erano state fornite dalle FFS ai Comuni anche alla luce della petizione del 2018. Pur riconoscendo lo sforzo in atto per migliorare i tempi delle coincidenze per coloro che devono cambiare treno a Lugano, siamo del parere che la decisione di mantenere il capolinea dei treni InterCity sulle rive del Ceresio sia dettata essenzialmente da motivi di risparmio sul materiale rotabile e sul personale». Riallacciandosi a quanto annunciato dalle FFS in una recente conferenza stampa Astuti definisce «deprecabile» la situazione attuale di carenza di personale ferroviario.

Quello che si chiede ai Municipi dei poli momò e alla CRTM è quindi di attivarsi «nell’interesse della regione - come sottolinea anche Fabio Canevascini, presidente di Astuti -; insistere può portare dei frutti e il Mendrisiotto deve provarci perché il Ticino non finisce a Lugano e le FFS hanno già dimostrato di avere la sensibilità per tenere in considerazione le esigenze regionali, il caso di Altdorf ne è un esempio».

Peggioramenti in vista?

L’invito di Astuti a mettere «in atto tutti gli sforzi allo scopo di migliorare lo stato odierno delle cose» - si legge ancora nel testo - è legato anche al timore di un ulteriore peggioramento della situazione. L’imminente introduzione della transizione dinamica, una tecnologia che permetterà ai treni il passaggio del confine senza la necessità di arresto del convoglio, potrebbe infatti rendere superfluo lo stop chiassese, anche se è solo di natura tecnica (oggi molti treni si fermano nella cittadina ma non è permesso ai passeggeri di scendere o salire, ndr). «Non è chiaro se già nell’immediato futuro i treni Eurocity effettueranno a Chiasso una fermata commerciale o solo tecnica. Le FFS hanno infatti annunciato l’intenzione di ridurre dal 2022 il tempo di percorrenza da Zurigo a Milano da 3 ore e 17 minuti a 3 ore e 2 minuti. Astuti teme che questo obiettivo possa essere perseguito non solo approfittando dei vantaggi legati alle messa in esercizio della galleria di base del Ceneri, ma anche tramite la soppressione definitiva della fermata al confine, approfittando della transizione dinamica».