Bellinzona

Trovare sollievo nello yoga dopo una giornata di lavoro

Si è concluso il quarto anno della serie di lezioni estive gratuite e aperte alla popolazione – L’ultima edizione si è tenuta al Castelgrande: «Praticare all’ombra delle mura è unico, vorremmo ripetere»
Davide Rotondo
Davide Rotondo
05.08.2022 18:00

Continuano a crescere i frequentatori di Yoga al parco di Bellinzona, il progetto sostenuto dalla Città nato nel 2019 su iniziativa delle insegnanti Paola Valchera e Samantha Ghisla e giunto alla sua 4. edizione. «L’idea era di proporre a Bellinzona quello che già in altre città del mondo e della Svizzera c’era: yoga all’aperto in spazi urbani - spiega Ghisla -. A Lugano già da qualche anno venivano proposte delle lezioni al Lido Riva Caccia e quindi abbiamo valutato inizialmente più location, per poi puntare sul parco urbano di Bellinzona. Si tratta di uno spazio ampio e molto verde, ma nonostante questo ancora poco conosciuto e utilizzato». Parco urbano che, ricordiamo, nel corso degli anni è stato oggetto di più tappe di investimenti e relativi interventi da parte dell’Ente pubblico. Contattata la Città tramite l’Ente sport, l’idea è infatti stata accolta dando il via alle prime lezioni nel maggio 2019. «La formula era una lezione gratuita aperta a tutti al sabato mattina da metà maggio fino a inizio settembre finanziata dalla Città».

Numeri significativi

Un salto nel vuoto che le due amiche hanno intrapreso per promuovere la disciplina. «Non sapevamo cosa aspettarci né se sarebbe arrivato davvero qualcuno. Poi però già nelle prime lezioni c’è stato un grande riscontro sfiorando in alcuni casi le 100 persone con una media ogni voltadi 50 partecipanti». Numeri significativi, dunque, confermati anche nelle edizioni dei due anni seguenti influenzati dalla pandemia. «La gente voleva provare qualcosa di nuovo e trovarsi all’aria aperta per godere degli spazi pubblici in modo diverso». Qualche accorgimento, per forza di cose, è stato fatto nel 2020 e parzialmente anche nel 2021 tra maggio e agosto. Per la seconda edizione le lezioni sono iniziate online, poi in presenza con qualche restrizione che ha fatto perdere un po’ di spontaneità agli incontri soprattutto dal punto di vista aggregativo, aspetto questo tutt’altro che secondario. «Quest’anno abbiamo introdotto diverse novità a partire dal giorno, che non è più sabato mattina ma giovedì sera. Pensiamo che si sposi meglio con chi lavora in città. Ed effettivamente così è stato, siamo riuscite a suscitare l’interesse anche di alcune grandi aziende, come l’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB) come pure il Corpo pompieri cittadino», continua Ghisla.

«Molti più giovani»

Lo yoga è una disciplina millenaria, certo, ma recentemente sembra aver attirato molti giovani. «È quello che abbiamo osservato. Forse complice la pandemia, sono in molti di entrambi i sessi a essere passati da noi. Questo è positivo perché vogliamo far conoscere lo yoga a più persone possibili, anche a chi non osa provare una lezione in studio». Lo scopo delle due amiche infatti non è solo diffondere il benessere del corpo attraverso il respiro, ma dare l’opportunità ai neofiti di valutare i diversi stili che lo yoga offre per permettere a ognuno di trovare quello più adatto a sé. «Proponiamo movimenti e varianti adatti a tutti, con attenzione particolare sul respiro». Un’altra novità di quest’anno è stata la location, visto che a giugno il parco urbano era già occupato dal Festival park ed era in corso la posa dei prefabbricati per il nuovo liceo. «Abbiamo deciso di cambiare ubicazione e grazie alla disponibilità della Città siamo andati al Castelgrande limitando le lezioni ai soli mesi di maggio e giugno per lasciare spazio ad altre attività. Praticare all’ombra di una fortezza patrimonio dell’UNESCO ha reso unica l’esperienza, infatti si è registrata un’affluenza ben superiore alle altre edizioni con una media di oltre 70 partecipanti a lezione».

Ripetere al castello

In quattro edizioni, Paola e Samantha hanno coinvolto una decina di insegnanti, che si sono riproposte a rotazione per favorire la diversificazione degli stili. Un altro cambiamento messo in moto è l’aumento della popolarità tra gli uomini. «L’impressione è che si stiano avvicinando alla disciplina e il clima conviviale ha aiutato, fa parte dell’esperienza».

Ora lo sguardo è rivolto al futuro verso una 5. edizione. «Siamo molto soddisfatte di come si è svolto quest’anno e soprattutto della cornice d’eccezione. Ci piacerebbe riproporre le lezioni al Castelgrande», conclude Samantha Ghisla. Ulteriori informazioni sono disponibili sui profili Fb (Yoga al parco di Bellinzona) e Ig (@yogalparco).

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