Lato Besso

Un atrio di due piani e negozi nel futuro della stazione di Lugano

Il Cantone ha posto in visione la sua idea per il futuro del comparto ovest – Un progetto da quasi 50 milioni che prevede anche il prolungamento del sottopasso pedonale, una nuova rotonda, il terminal dei bus, un autosilo da 140 posti e un’ulteriore copertura del tunnel di Besso
Federico Storni
06.09.2022 06:00

La Divisione costruzioni del Dipartimento del territorio (DT) ha depositato gli atti per il progetto da quasi 50 milioni per la sistemazione definitiva del piazzale di Besso e del parcheggio ex Pestalozzi, di recente riconvertito a parco temporaneo. Progetto che getta le basi, tra l’altro, per la creazione del nodo intermodale del trasporto pubblico, dell’autosilo sottostante, e dell’aumento della copertura del tunnel di Besso. Oltre a una nuova rotonda e all’atrio del sottopasso pedonale.

Di cosa non si parla

Prima di vedere nel dettaglio di cosa si tratta, visto il gran numero di progetti in corso e a venire nell’area, specifichiamo anche di cosa non si tratta. Innanzitutto non è un progetto che risolverà l’annosa questione dei parcheggi in stazione. Che nel nuovo autosilo ce ne saranno 140 e nell’area 260 è assodato, ma una parte della politica luganese vorrebbe portarli a 400 e ha chiesto di rivolgersi al Politecnico di Zurigo per avere una perizia «super partes» sul reale fabbisogno nell’area. Questa procedura è ancora in corso. La Città, nell’ambito dell’approvazione del Piano regolatore del comparto, ha chiesto alConsiglio di Stato di calcolare 400 stalli in tutto. A dipendenza della risposta di quest’ultimo, la Città valuterà poi come procedere e se commissionare la «superperizia» al Politecnico. In particolare vi è da sciogliere un ricorso di FFS Immobili, la quale preferirebbe non vedersi costretta a costruire i 140 stalli extra chiesti dal Legislativo luganese.

Parimenti, il progetto in consultazione nulla dice neppure sulla costruzione di un edificio a destinazione pubblica sopra al futuro nodo intermodale. Sarà infatti compito della Città, e non delCantone, progettarlo e deciderne i contenuti. Si pensa, lo ricordiamo, di inserirvi una sede della SUPSI, ma per il concorso si attenderà la crescita in giudicato delle varianti pianificatorie.

Nel dettaglio

Detto questo, veniamo a cosa c’è nel progetto cantonale, a partire dalla nuova rotonda che sorgerà dove oggi vi è il semaforo e che promette di introdurre significative modifiche alla viabilità consentendo in particolare l’accesso al nuovo terminal del bus e al nuovo autosilo; nonché ridisegnando l’intersezione tra via Sorengo, via Besso e via Manzoni. Proprio su via Manzoni troverà sede la rampa d’ingresso per l’autosilo (due piani sotterranei), mentre l’uscita avverrà sulla nuova via Basilea, prolungata verso nord rispetto a oggi.

A collegare autosilo e nodo intermodale alla stazione e al nuovo sottopasso pedonale di Besso già in costruzione sarà l’atrio di interscambio, definito nella documentazione come «un volume interrato accorpante due piani interrati su una superficie di 985 metri quadrati». Oltre a permettere l’interscambio, ci sarà spazio per locali tecnici e locali commerciali. L’atrio sarà collegato al quartiere di Besso tramite un nuovo sottopasso pedonale di 36 metri che permetterà di bypassare la futura rotonda. In concreto significa che il nuovo sottopasso di Besso sarà più lungo di quello chiuso di recente e che sarà dotato di uno slargo su due piani interrati per smistare il traffico pedonale e inserire negozi.

Il nodo intermodale mira a raccogliere in unico luogo i servizi di trasporto pubblico oggi sparsi in vari posti nell’area. Servirà in tutto «una quindicina di linee», si legge nella documentazione. Le fermate saranno distribuite lungo tre marciapiedi (uno grande centrale e due laterali) e i mezzi pubblici avranno nei pressi corsie riservate per accedervi e per uscirne.

Per farci stare tutto, però, sarà necessario allungare la copertura del tunnel viario di Besso fino a metà curva, estendendola quindi verso il parco Lucerna. Ciò sarà fatto «posando un telaio in calcestruzzo armato con soletta precompressa costituita dalla nuova copertura della strada e dal rifacimento dei muri sostegno adiacenti via Manzoni.

La procedura

Come detto, gli atti sono stati depositati. Ciò significa che chiunque può inoltrare osservazioni. Queste saranno vagliate e nel caso integrato nel progetto definitivo (orizzonte 2024), con l’idea di andare in cantiere (lì, sì, ricorsi permettendo) a metà 2025 e terminare i lavori negli ultimi giorni di questo decennio.