Un piano d'intervento da 7 milioni per difendersi dalle alluvioni

Sono passati due anni, ma nella memoria degli abitanti di Lumino sono ancora fresche le immagini della devastazione provocata dall’alluvione del 7 agosto 2021. Un evento «che ha evidenziato, con forza e senza possibilità di appello, quanto la natura non faccia sconti», sottolineava il Municipio nel messaggio con il quale, nel marzo 2022, chiedeva un credito di 750.000 franchi per la progettazione delle opere di difesa dai pericoli naturali necessarie ad evitare che simili devastazioni possano ripetersi. La situazione, ci spiega il sindaco di Lumino Nicolò Parente, «è costantemente valutata dal Municipio con il Presidio territoriale e con i nostri esperti grazie all’introduzione di sistemi che consentono un accresciuto monitoraggio e previsione dello sviluppo dei fenomeni meteorologici riguardanti proprio il territorio di Lumino e in parallelo è stato attivato un sistema di allarme per la popolazione». La progettazione di massima è stata rapidamente condotta in porto ed ora, dopo i necessari contatti con Cantone e Confederazione, si potrà come da prassi procedere con la pubblicazione dei messaggi riguardanti le richieste dei crediti per le progettazioni definitive e quindi poi le esecuzioni delle opere».
È tempo di agire
«Non vogliamo, né possiamo perdere tempo», prosegue il sindaco. Se i primi interventi urgenti per il ripristino dei danni sono già stati eseguiti nei giorni e nelle settimane immediatamente successive all’alluvione, adesso è tempo di mettere in pratica il piano delle opere di premunizione allestito in particolare per evitare che i torrenti che scorrono nell’abitato, in caso di precipitazioni eccezionali come quella dell’agosto di due anni fa, portino a valle fango e detriti causando nuovi danni ad abitazioni ed infrastrutture. «Oltre a tutta una serie di rinforzi, ammodernamenti e potenziamenti alle infrastrutture già presenti che datano dell’inizio degli anni ’80, nella nostra strategia per mitigare il rischio nei confronti della popolazione si tratta ad esempio di creare un grande filtro a monte, in particolare con la costruzione di due vasche di trattenuta – spiega ancora il sindaco -. E questo per rendere ancora più fluido il deflusso dei torrenti nell’abitato».
Si procederà a tappe
A parole sembra facile, ma gli interventi previsti e l’iter che precede la loro realizzazione sono complessi e soprattutto richiedono un investimento non indifferente: ammonta a 7 milioni di franchi. «La forza finanziaria del nostro Comune è chiaramente limitata – riconosce Parente – ma malgrado ciò e grazie all’approvazione del Consiglio comunale abbiamo fatto partire simultaneamente tutte le progettazioni di massima che poi, per le implicazioni complesse che questi progetti comportano e i tempi degli iter indipendenti dalla volontà del Municipio, faranno in modo che le opere di premunizione dai pericoli naturali verranno realizzate su più anni, suddividendo così gli ingenti investimenti e consentendo alle finanze comunali di sostenere il tutto». Questo anche in considerazione degli investimenti in altri ambiti già votati dal Consiglio comunale che sono dunque da portare avanti.
Venti situazioni critiche
Il piano d’intervento, discusso e condiviso con gli Uffici cantonali, ha individuato sostanzialmente 20 situazioni di deficit, e altrettante opere idrauliche di premunizione, che sono state approfondite prima di dare avvio alle fasi di realizzazione vere e proprie. Un approfondimento che è servito sia per mettere a fuoco sinergie e interdipendenze tra i vari interventi proposti, sia per un discorso di ottimizzazione degli investimenti. Le opere di premunizione contemplate nel piano di intervento riguardano i torrenti Buseno, Valentra, Bruga, Carrale di Cima e Riale Grande, il fianco della montagna e le immediate vicinanze. Per opere di diversa natura si intende sia nuovi manufatti sia l’ampliamento oppure il rafforzamento di infrastrutture già presenti. Nell’immediato l’Esecutivo di Lumino, con la concessione del credito da parte del Legislativo, interverrà già nei prossimi mesi sul Riale Bruga con il rifacimento del ponte e la riprofilatura dell’alveo sottostante. In seguito, con regolarità, altre opere vedranno la luce. Entro il 2026/2027 tutti gli interventi dovrebbero essere portati a compimento. Va altresì detto che la suddivisione degli interventi per logica e priorità potrebbe essere soggetta a modifiche a dipendenza delle sinergie che dovessero svilupparsi nell’avanzamento sia delle varie progettazioni, sia dei lavori di realizzazione.