Biasca

«Una casa per gli anziani che combatta la solitudine»

Lanciato il concorso pubblico per la progettazione definitiva della futura struttura per la terza età da quasi 25 milioni – L’opera rientra nel quartiere intergenerazionale alla Bosciorina: «Evitare il processo di esclusione sociale»
Alan Del Don
Simone Berti
05.07.2022 06:00

Compie un passo avanti la costruzione della futura casa anziani di Biasca, un’opera da quasi 25 milioni di franchi attesa da anni così come le scuole comunali. Ieri il Municipio ha aperto il concorso per la progettazione dell’edificio in zona Bosciorina, la stessa che – come vedremo – secondo un disegno più generale è destinata ad accogliere altri contenuti pubblici. Il bando si rivolge a gruppi di progettazione pluridisciplinari. A quelli che si annunceranno entro il 15 luglio e che verranno ammessi, si chiede di proporre un istituto di 75-76 camere singole e che sia pensato anche per accogliere persone affette da patologie psicogeriatriche e neurodegenerative, che risultano in crescita tra la popolazione anziana. Fra gli obiettivi c’è quello di organizzare gli spazi al fine di evitare che la permanenza in una struttura per la terza età «possa trasformarsi in un processo di esclusione dalla vita sociale della comunità e di solitudine».

Le lezioni della pandemia

I concorrenti dovranno pure progettare l’insieme degli spazi esterni del comparto Bosciorina. Si tratta anche di offrire «l’opportunità di ripensare gli spazi delle future case anziani sulla scorta delle esigenze sopravvenute durante la pandemia». Nello stesso progetto va realizzato un centro intergenerazionale che coinvolga i biaschesi di varie età: anziani, bambini in età prescolare e scolare con le famiglie, utenti delle palestre e della Bibliomedia. La costruzione è prevista su una superficie complessiva di circa 6.500 metri quadrati, tenendo conto della sostenibilità ambientale ed energetica, si precisa ancora nelle «linee di manovra».

Vediamo ora alcuni dettagli della procedura. La stessa è coordinata dall’architetto Stefano Tibiletti mentre la giuria, come da prassi, si compone di membri esperti della materia e di membri istituzionali (tra cui tre municipali ed il direttore della casa anziani Michael Bartolotti). Fanno ovviamente stato le normative in ambito di commesse pubbliche, seguendo inoltre il principio dell’anonimato per garantire l’imparzialità della giuria. Ogni gruppo interdisciplinare che si annuncerà dovrà essere obbligatoriamente composto dalle seguenti figure professionali: architetto (che funge da capofila), architetto paesaggista, ingegnere civile, ingegnere RCVS e ingegnere elettrotecnico. Tutte le figure devono ottemperare a precise condizioni. I progetti andranno presentati entro il 25 novembre.

Una primizia ticinese

Quella che vedrà la luce nel Borgo è una primizia a livello ticinese per quanto concerne lo sviluppo di indirizzi urbanistici coordinati fra un Comune ed il Cantone attraverso dei mandati di studio in parallelo. Nei due comparti individuati (Bosciorina di 24.500 metri quadrati di proprietà comunale al centro delle zone residenziali, appunto, e Quinta per oltre 8.500 metri quadri, vicino alla stazione FFS) verranno realizzate delle infrastrutture pubbliche. Nel primo sorgerà il centro intergenerazionale che avrà quale tassello, oltre alla futura casa anziani di cui abbiamo appena detto, anche la scuola elementare per un massimo di 300 allievi, l’asilo con un numero di sezioni compreso fra 13 e 25, il Servizio educazione precoce speciale, una palestra doppia e la Bibliomedia. Il progetto scelto per il côté educativo è quello elaborato dal gruppo interdisciplinare guidato dagli architetti con studio ad Ascona Manlio Campana, Flavio Herrmann e Veruska Herrmann-Pisoni. Complessivamente si tratta di un investimento di 35 milioni di franchi, ai quali ne andranno aggiunti circa 25 per l’istituto per la terza età. A livello realizzativo si procederà a fasi, iniziando dapprima dalle scuole comunali che dovrebbero vedere la luce entro il 2026-2027; dopodiché, entro altri 5-10 anni, si aprirà il cantiere della casa per anziani.

In località Quinta, per contro, si procederà con la rivalorizzazione delle scuole cantonali. Nella fattispecie con l’ampliamento del Centro professionale tecnico e l’edificazione delle nuove Medie nonché delle infrastrutture sportive e degli spazi pubblici verdi con l’obiettivo di dar vita ad un campus che in futuro potrebbe anche estendersi verso sud, qualora dovessero insediarsi a Biasca altri istituti superiori od universitari.

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