Una settantina di auto, un malore e una pistola

Alla fine, c'era più di quanto si pensasse. Anche dal punto di vista emotivo. Si è quasi concluso lo sgombero del deposito di auto di Gaetano Riccioli: in quattro giorni di lavori, dal sedime di proprietà del 74.enne in centro a Castione le autorità hanno rimosso una settantina di auto, più del doppio di quante lo stesso proprietario ricordasse di avere.
Il dispositivo allestito dal Comune assieme al Dipartimento del Territorio (Sezione protezione aria, acqua e suolo) ha coinvolto anche la Polizia di Bellinzona e un'agenzia di sicurezza: la viabilità sulla strada Cantonale è stata modificata (il traffico deviato su una corsia sola) per consentire i lavori del braccio meccanico e dei carro-attrezzi, che uno a uno hanno portato via i veicoli.
«Le operazioni si sono svolte in sicurezza e in modo eccellente» assicurano dal Municipio, sottolineando che si è trattato di uno degli sgomberi più importanti per dimensioni eseguiti in Ticino negli ultimi anni. In realtà, qualche momento di tensione non è mancato: nella mattinata di oggi il 74.enne è stato raggiunto da un controllo di polizia, non lontano dalla casa-deposito in cui era in corso lo sgombero, e trasportato in ospedale per una visita di controllo a seguito di un malore.
Nel corso dello sgombero, fanno sapere sempre dal Municipio, è emerso un quantitativo di materiale inaspettato, che era coperto dalla vegetazione e dalle auto parcheggiate sul sedime. «Non era stato rilevato durante i sopralluoghi». Le disposizioni della Spaas sono di rimuovere tutto il materiale ferroso e i rifiuti elettronici, per cui i lavori proseguono e «si prolungheranno probabilmente anche nella giornata di lunedì» preventiva il Comune.
Il 74.enne sarebbe stato trovato anche in possesso - tra molte altre cose - di una pistola di piccolo calibro, subito sequestrata dalla Polizia Comunale e su cui sono in corso accertamenti. Sul posto sono intervenuti anche specialisti nel supporto psicologico, un'assistente sociale e un picchetto sanitario in caso di emergenze. Il carico emotivo dell'operazione, epilogo di una controversia tra il Comune e il padrone di casa durata quasi trent'anni, era chiaro già dalle dichiarazioni di quest'ultimo alla vigilia dell'evento: Riccioli si è sempre dichiarato «una vittima» del Comune e si è opposto fino all'ultimo alla rimozione dei suoi veicoli, che definisce «il frutto di una dura vita di lavoro».
Al telefono con Cdt.ch, il diretto interessato si è detto «amareggiato e arrabbiato» per quanto accaduto. Per quanto riguarda la pistola «l'ho consegnata io stesso scherzosamente alla polizia» dichiara. Al riguardo sarebbero in corso verifiche per stabilire se l'arma fosse detenuta regolarmente, ed eventuali infrazioni alla legge sulle armi.