Vacanze di Pasqua, ecco le mete preferite dei ticinesi

«Le prenotazioni per Pasqua? Sono andate abbastanza bene». Davide Nettuno, portavoce di Hotelplan per la Svizzera italiana, è soddisfatto. Sì, anche nel 2024 molti ticinesi passeranno le vacanze primaverili fuori dal nostro cantone. Ogni occasione per partire è quella giusta, d’altronde, nella normalità post-pandemia. Al netto dei discorsi sui rincari.
Fatte le dovute premesse, la domanda delle domande: quali mete hanno scelto i ticinesi? «Se pensiamo all’Europa – risponde il nostro interlocutore – è confermato il trend delle grandi città». Un aspetto, questo, emerso anche per le ferie natalizie. «Volendo indicare una meta, su tutte dico Parigi».
Uscendo dal medio-raggio, invece, «chi desidera qualcosa di caldo senza volare troppo lontano deve per forza di cose pensare a destinazioni come il Mar Rosso». Una meta, questa, che alcuni considerano pericolosa. Da una parte la guerra fra Hamas e Israele, che coinvolge seppur tangenzialmente anche l’Egitto; dall’altra gli attacchi alle navi mercantili degli Houthi proprio nel Mar Rosso. «Inizialmente, in effetti, c’è stata un po’ di reticenza. Poi, piano piano, la gente ha ripreso fiducia: l’Egitto non è toccato da ciò che succede a Gaza, se non in maniera marginale. Pure gli assalti degli Houthi non riguardano il turismo. I numeri, per questa destinazione, sono buoni».


Nettuno, poi, si spinge oltre: «Abbiamo, per Pasqua, anche prenotazioni un po’ più lontane, come Dubai, le Maldive o le Mauritius. Non abbiamo registrato granché, invece, per l’Estremo Oriente. Ma per un motivo ben preciso: le vacanze pasquali sono piuttosto corte, ai ticinesi non piace andare così lontano per starci solo una manciata di giorni».
La regola, in ogni caso, non è cambiata. Il cosiddetto last minute è oramai un concetto superato: «Chi dovesse presentarsi ora in agenzia si dovrebbe accontentare dei resti o, in alternativa, dovrebbe sborsare più del dovuto. Per molte destinazioni, infatti, è difficile trovare qualcosa di attrattivo in termini di costi sotto data. E sappiamo bene, visto il periodo, quanto sia importante rimanere entro certi parametri di spesa».
Il 2024, secondo gli esperti, sarà l’anno in cui saluteremo definitivamente la pandemia, nella misura in cui – finalmente – il turismo raggiungerà e supererà i numeri del 2019. L’ultimo anno normale prima della crisi sanitaria. «Se parliamo di volumi, il 2024 per adesso presenta cifre del tutto paragonabili al 2019» ribadisce Nettuno. «È stato così, d’altro canto, anche per la coda del 2023. La voglia di viaggiare è tornata con forza, insomma. Detto ciò, è bene fare una distinzione: il costo medio delle pratiche, rispetto al passato, è aumentato. Per vari motivi. Tradotto: è normale che i volumi si siano alzati. Se invece parliamo di persone, cioè di viaggiatori, manca ancora qualcosina».
Nettuno parlava di costi. La crisi di Boeing e alcuni problemi che attanagliano Airbus, nello specifico gli A320neo per via dei motori, potrebbero far salire nuovamente i prezzi dei biglietti. Così Nettuno: «In Europa, per ora, circolano pochi Boeing 737 MAX e sinceramente nessun cliente, a livello di Hotelplan, ci ha chiesto al momento della prenotazione se il volo fosse a bordo di un MAX o meno. Come spesso accade in questi casi, adesso c’è parecchio clamore attorno al costruttore. Ma rispetto alla massa del volato, i 737 MAX sono una minima parte».