Mendrisiotto

Vigneti più forti dell’afa, la vendemmia sarà precoce

Il grande caldo e la siccità degli scorsi giorni non sembrano aver danneggiato le piante di vite della regione – L’uva cresce sana e la sua maturazione è in anticipo rispetto al solito, tanto che i frutti potrebbero essere raccolti già a inizio settembre – Crea timori la diffusione del coleottero giapponese
Lidia Travaini
23.06.2022 06:00

L’acqua delle scorse ore ha dato un po’ di sollievo all’agricoltura. E un po’ di respiro ai ticinesi. La precoce ondata di afa vissuta nel nostro cantone (e non solo), abbinata al periodo siccitoso, non sembra però aver creato solo disagi. Le immagini dall’alto del Mendrisiotto finite su tutti gli schermi nei giorni scorsi grazie al transito nel distretto del Tour de Suisse hanno infatti mostrato vigneti particolarmente rigogliosi, anche sotto un sole cocente. È davvero così? Per scoprirlo, e capire che vendemmia ci attende, ci siamo rivolti ad Andrea Conconi, direttore di TicinoWine.

Gli abbiamo chiesto lumi in particolare sul Mendrisiotto, che è la regione con più vigneti del cantone. Coprono 360 ettari e producono circa il 40% dell’uva ticinese. «La viticoltura soffre meno questi periodi di forte caldo e scarsità di precipitazioni rispetto ad altre colture agricole, come gli ortaggi – esordisce Conconi –. Questo vale in generale un po’ per tutte le piante da frutto, che riescono a sopravvivere malgrado i terreni secchi. Guardando i vigneti è evidente che stanno bene, sono verdi e rigogliosi. I viticoltori hanno probabilmente avuto più difficoltà a causa dell’afa se hanno fatto dei nuovi impianti per sostituire viti morte oppure se i vigneti sono nuovi. Più tardi sono stati piantati, più la siccità è sentita».

Raccolto a inizio settembre

Una conseguenza del caldo precoce potrebbe essere l’anticipo della stagione della vendemmia. «La fioritura della vite è andata molto bene e ora come ora piante e frutti crescono, sono sani e belli da vedere – prosegue il nostro interlocutore –. L’estate è ancora lunga ma l’uva è in anticipo rispetto agli ultimi anni. Se i tempi classici saranno rispettati, vale a dire se le vendemmie cadranno circa 90 giorni dopo la fioritura, si raccoglierà l’uva già a inizio settembre».

L’ospite indesiderato

Per la vite, una minaccia ben superiore a quella dell’afa potrebbe rappresentarla un ospite indesiderato, giunto da molto lontano. Parliamo del coleottero giapponese che è ormai sempre più diffuso nel Mendrisiotto (ma che ha raggiunto anche parte del Luganese). Individuato in Svizzera per la prima volta nel 2017 (a Stabio), è ormai ampiamente diffuso e la sua popolazione potrebbe anche decuplicare di anno in anno. «È un insetto in piena evoluzione che oggi è difficile gestire – ammette in conclusione Conconi -. Le zone che soffrono di più per la sua presenza sono ovviamente quelle del Mendrisiotto. Si tratta di un grande problema che monitoriamo attentamente. Sebbene questi insetti non mangino l’uva, attaccando le foglie, lasciandone in pratica solo la nervatura, poi il frutto non matura».

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