Forca di san martino

«Vorrei ridisegnare la porta sud di Lugano»

Christian Constantin, patron del Sion, immagina il futuro della rocca: «Hotel, alloggi, strutture commerciali e votate all’intrattenimento» – Foletti conferma l’avvenuto incontro tra le parti: «Gli abbiamo spiegato la situazione pianificatoria e la delicatezza della posizione»
Gli interessati rassicurano: «Nessuno ha intenzione di fare una speculazione immobiliare». ©cdt/chiara zocchetti
Stefano Lippmann
12.02.2022 06:00

«La zona era già così quando ero bambino, cinquant’anni fa». È chiaro e diretto – come probabilmente avviene anche negli spogliatoi quando parla con i suoi allenatori e i suoi giocatori – Christian Constantin. Altrettanto chiare sono le sue idee in merito alla Forca di San Martino, luogo sul quale il presidente del Sion (squadra di calcio che milita in Super League) – in questo caso, però, in veste di architetto e promotore immobiliare – ha posato gli occhi. E infatti oggi, a mezzo secolo di distanza – per riallacciarci alla sua dichiarazione – il «pres» vuole dare un nuovo volto, una nuova immagine alla «porta sud di Lugano». Là, tra Paradiso e Melide, potrebbe infatti nascere qualcosa di nuovo, che ridisegni l’intero comparto della Forca di San Martino. Constantin ne è convinto. Nell’edizione di ieri abbiamo riferito di una sua firma apposta sul diritto di compera per l’immobile pregiato che si affaccia sul Ceresio. Oggi la conferma arriva direttamente dalla sua bocca: «Sì, ho firmato».

L’incontro con la Città

E c’è di più. Stando a quanto ci ha raccontato, negli scorsi giorni il 65.enne di Martigny ha incontrato una delegazione del Municipio di Lugano, composta dal sindaco Michele Foletti, dal capodicastero Edilizia privata Filippo Lombardi, dal direttore della Divisione edilizia privata Sandro Montorfani e dal direttore della Divisione pianificazione, ambiente e mobilità Marco Hubeli.

Il nostro interlocutore ha già immaginato il futuro del comparto: «Vorrei restituire una bella entrata a Lugano, quando si arriva da sud». Convinzione che, come detto, è già stata espressa al Municipio. Durante l’incontro, infatti, all’Esecutivo è stata avanzata la proposta «di indire un concorso d’idee, un concorso d’architettura» allo scopo di «cominciare a pianificare cosa sia meglio fare come progetto». E la risposta, ci confida, «mi è sembrata positiva». Ma – chiediamo – quali idee ci sono nella testa di Constantin? «Penso che si possa fare ad esempio un bell’hotel» ci risponde innanzitutto. Ma, nell’immaginare un nuovo comparto, ci vede anche «degli alloggi, dei parcheggi e delle attività votate all’intrattenimento». Il tutto senza dimenticare anche una vocazione «commerciale: ci sono molte cose che possiamo fare in quest’area».

L’iter da seguire, in questi casi, potrebbe essere lungo e, come abbiamo scritto nell’edizione di ieri, dal punto di vista pianificatorio l’area si trova in una zona piuttosto complicata. In aggiunta, senza una variante di Piano regolatore, è probabile che la volumetria degli immobili esistenti non possa subire modifiche. Ad ogni modo, Constantin ci conferma che il prossimo passo, convenuto con la Città, sarà quello di «presentare una domanda ufficiale».

«Serve il consenso di tutti»

«Da parte della Città c’è sicuramente un’apertura» ci conferma il sindaco Michele Foletti. Durante l’incontro avvenuto tra le parti gli «abbiamo spiegato la situazione pianificatoria di questa rocca e la delicatezza della posizione. Ci ha detto che ne è cosciente. Attualmente – continua – quello che si può fare è una costruzione che mantenga i volumi esistenti». Positivo anche il fatto che Constantin voglia procedere con un concorso d’architettura sapendo già quali potranno essere i contenuti: «Per noi potrebbe essere la soluzione migliore, piuttosto che partire con una domanda di costruzione» evidenzia Foletti. In aggiunta «con uno studio qualitativo si potrebbe anche pensare una modifica di Piano regolatore per realizzare qualcosa che possa essere utile a tutti, con anche una parte pubblica». Il sindaco, dunque, saluta positivamente le intenzioni espresse dal vallesano: «Credo che qualcosa di buono sicuramente si riesca a fare. Però è evidente che bisogna trovare il consenso con tutti. Nessuno, penso nemmeno Constantin, ha intenzione di fare una speculazione immobiliare» anche perché – rassicura Foletti – si rende conto della delicatezza del luogo».