Scuola

Tirocinio e liceo i più ambiti, ma gli stereotipi resistono

Il 44,2% dei giovani intende proseguire gli studi e il 48,7% iniziare una formazione professionale – Bertoli: «Dobbiamo accompagnarli, ma la scelta finale spetta solo a loro» – Sottoscritti 881 contratti di apprendistato
05.07.2022 21:30

Nessuna grande sorpresa: anche quest’anno, la maggior parte dei ragazzi e delle ragazze che hanno terminato la quarta media proseguirà il percorso formativo in una scuola media superiore oppure con un apprendistato. Infatti, stando ai risultati del sondaggio annuale presentato oggi dal DECS, il 44,2% dei giovani intende continuare gli studi al liceo (32,3% nel pubblico e 3,3% nel privato) o alla Scuola cantonale di commercio (8,6%), mentre il 48,7% è indirizzato verso una scuola professionale a tempo pieno (20,4%) o un apprendistato in azienda (28,3%).

«La scuola deve preparare e accompagnare i ragazzi nella scelta, ma la decisione finale spetta ai giovani e alle loro famiglie», ha sottolineato il direttore del DECS Manuele Bertoli. «E, nonostante in alcuni settori economici manchino addetti - ha aggiunto il consigliere di Stato -, non si possono rimettere in discussione le scelte degli allievi». Dello stesso avviso anche Rita Beltrami, direttrice dell’Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale: «In alcuni settori ci sono ancora molte possibilità di collocamento, ma i giovani non sono marionette che possiamo spostare in funzione dei posti disponibili».

Stereotipi da abbattere

Analizzando nel dettaglio le intenzioni dei giovani, si nota una marcata differenza di genere nelle scelte post scuola dell’obbligo. Infatti, le ragazze tendono a orientarsi maggiormente verso una scuola media superiore (49,7%), mentre appena il 19,3% opta per un tirocinio in azienda. Per i ragazzi, invece, c’è un maggiore equilibrio tra apprendistato (36,8%) e medio-superiore (38,9%). «Per le giovani il ventaglio di scelte di apprendistato si restringe perché pesano ancora gli stereotipi di genere, che devono essere abbattuti fin dall’infanzia», ha affermato Beltrami. In effetti, questo spiega perché sono le giovani a essere più penalizzate nel trovare un posto di apprendistato (il 42,8% non l’ha ancora trovato, contro il 30,9% dei ragazzi): i settori verso i quali manifestano più interesse sono limitati e, inoltre, essi presentano anche minori possibilità di impiego. Ciò significa che non sempre offerta e domanda coincidono. In generale, finora, il 51,5% ha trovato un posto di apprendistato, il 13,7% è in trattativa, mentre il 34,8% lo sta ancora cercando.

Campagna di collocamento

Dei 3.800 giovani che iniziano una formazione professionale, il 40% proviene dalla scuola media, mentre il 60% da altri percorsi. «A inizio luglio - ha spiegato Oscar Gonzalez, aggiunto al direttore della Divisione professionale - sono stati stipulati 881 nuovi contratti, di cui 475 con giovani provenienti dalle Medie». Un dato in linea con i risultati dello scorso anno e in aumento del 10% rispetto al 2019. «L’obiettivo - ha aggiunto Gonzalez - è di sottoscrivere dai 2.600 ai 2.700 contratti entro ottobre». Il DECS si aspetta dunque un’accelerazione nei prossimi mesi.

L’inchiesta

Angela Cattaneo, collaboratrice dell’Ufficio formazione continua e innovazione, ha presentato i risultati dell’inchiesta annuale riguardante le intenzioni degli apprendisti che hanno concluso la formazione professionale di base. «Interessante il fatto che il 41% degli intervistati abbia già trovato un posto di lavoro, un dato in aumento rispetto all’anno scorso», ha chiosato Cattaneo. Il 31% ha dichiarato che continuerà gli studi, il 16% sta cercando un posto di lavoro, mentre l’11% non ha ancora iniziato a cercarlo. Tra coloro che hanno un contratto, l’89% lavorerà nel settore in cui è stato formato, il 78% è stato assunto nell’azienda che l’ha formato. «Un dato rilevante - ha spiegato Cattaneo - visto che negli ultimi due anni avevamo registrato un calo importante: le aziende formatrici non assumevano più». Tra coloro che desiderano proseguire gli studi, il 51% prevede una formazione di grado terziario, il 17% vorrebbe seguire l’anno di maturità a tempo pieno, il 9% intende iscriversi al corso passerella e il 6% prospetta di cominciare un secondo apprendistato. Il 54% di chi ha dichiarato che non sta cercando un lavoro, non si è ancora attivato perché in attesa di conoscere il risultato degli esami. Infine, osservando l’evoluzione degli ultimi 16 anni, emerge come, dal 2018 e ancor più dal 2020, sia diminuita dal 25 al 10% la percentuale di giovani che hanno dichiarato di non cercare un lavoro. Al contrario, è cresciuto il numero di chi intende proseguire gli studi.