Tre culture, tanti gol e una scelta, Amdouni: «Il mio cuore è svizzero»
Sua mamma è tunisina, il papà turco, ma lui, Zeki Amdouni, è nato e cresciuto in Svizzera, a Ginevra per la precisione. E veste la maglia del Losanna, club che ha concluso la stagione 2021/22 con un’amara retrocessione. Al netto di questo epilogo, il 21.enne è però stato protagonista di un’annata coi fiocchi, scendendo in campo in 34 incontri e mettendo a segno 12 gol. Un giovane gioiellino che ora si trova in ritiro a Cornaredo con la Nazionale U21, in vista delle ultime due partite di qualificazione agli Europei 2023. Chi è dunque Zeki Amdouni? «Penso che tutti sanno che le mie origini conducono lontano - racconta il numero 9 del Losanna -. Penso anche che tutti sappiano che ho saltato alcune tappe, arrivando velocemente ai vertici del mondo del calcio elvetico. Sono fatto così caratterialmente. Chiunque mi conosce bene sa che sono un ragazzo che si adatta rapidamente alla realtà che lo circonda. Non sono complicato e credo che questo mi abbia aiutato sotto diversi punti di vista».
Un segno di gratitudine
Le doti di Amdouni non sono passate inosservate. Sia la Nazionale svizzera, sia quella turca, sia quella tunisina, si sono infatti interessate al 21.enne. Lui però, ha scelto di abbracciare i colori rossocrociati, nonostante le possibilità sul tavolo fossero diverse e intriganti. «È stata una scelta che è arrivata dal cuore - spiega il ginevrino -. In realtà non si tratta di una decisione che ho preso dall’oggi al domani, è da qualche tempo ormai che ho deciso di optare per la selezione elvetica». Svizzera, Tunisia e Turchia. Tre Paesi diversi. Come convivono queste realtà in Zeki Amdouni? «Il fatto di essere cresciuto a contatto con tre culture differenti sicuramente mi ha forgiato in un modo speciale. Non posso certo dire di avere una mentalità completamente svizzera, ma, allo stesso tempo, è qui che ho vissuto la mia intera esistenza, pur non avendo genitori nati e cresciuti in questo Paese. Aver scelto la nazionale rossocrociata è per me anche un modo di ringraziare la Svizzera per tutto ciò che mi ha dato. È questa la selezione in cui voglio giocare. Detto questo, sono altresì lusingato dall’interesse mostrato nei miei confronti da Turchia e Tunisia». Diverse culture a contatto, appunto. Quando si parla dei motivi che lo rendono svizzero, il ginevrino ha però le idee in chiaro. «Sentirmi un ragazzo rossocrociato è una scelta mia, di tipo sia mentale, sia sportiva e sia di cuore».
Aspettando la chiamata di Muri
La sua stagione in Super League è stata particolarmente brillante, lo abbiamo detto. Buone prestazioni, lo si sa, vanno a braccetto con l’asticella dell’aspettativa che si alza, sia in campionato sia nella realtà delle nazionali, U21 e maggiore. Per capirci, dopo Breel Embolo la Svizzera non ha più conosciuto un attaccante per davvero talentuoso. Sarebbe pronto, Zeki Amdouni, a ricoprire questo ruolo? «Sono sempre pronto. Quando viene richiesto il mio contributo, in qualunque ambito, cerco di dare il meglio di me». E a brevissimo termine, il giovane ginevrino potrebbe già scendere in campo con Xhaka e compagni. Murat Yakin starebbe infatti valutando di battezzarlo in Nazionale nel quarto match di Nations League contro il Portogallo, in programma il 12 giugno. «Sarei molto felice - commenta il 21.enne -. Poco importa il nome dell’avversario, giocare con la maglia della selezione maggiore basterebbe per rendermi felice e orgoglioso. Inoltre, aspetto per nulla da sottovalutare, sarebbe una partita che giocherei nella mia Ginevra. La città in cui sono cresciuto, dove attualmente abito. Sarebbe splendido». Inoltre, con il tecnico rossocrociato, Amdouni ha già un rapporto quasi privilegiato, per lo meno a livello linguistico. «Inizialmente non sapevamo potessimo esprimerci uno con l’altro in turco. Poi, piano piano, abbiamo iniziato a parlarlo normalmente, e io ne sono felice dato che non parlo il tedesco». Nonostante le recenti ottime prestazioni, il 21.enne di Ginevra è retrocesso insieme al suo Losanna. Un finale di stagione un po’ deludente. «Sicuramente non fa piacere scendere di categoria, ma sono cose che possono capitare - continua Amdouni -. Allo stesso tempo, però, è stato un anno in cui ho imparato tanto, non è tutto da buttare. Anche queste lezioni servono, magari a diventare più forti».
Un futuro nebuloso
Quando si parla del suo futuro calcistico, le parole della punta del Losanna si fanno più incerte. Solo a livello di speranze e desideri, il 21.enne pare non avere dubbi. «Al momento non credo di avere un club dei miei sogni, così come non ho ancora pensato alle questioni di mercato. Se rimanere in Svizzera o partire all’estero? Non so, al momento mi sto concentrando sugli impegni con la Nazionale, al resto penserò nel prossimo futuro. Quello che so è che il mio desiderio per il futuro è di continuare a fare bene e, allo stesso tempo, migliorare. Chiaramente mi piacerebbe poter fare tutto ciò sempre giocando ad alti livelli». Le redini del Losanna sono ora in mano al tecnico Ludovic Magnin, col quale Amdouni ha già avuto modo di scambiare qualche impressione. «Ho fatto quattro chiacchiere con lui e ho anche ricevuto i suoi complimenti per quello che sono riuscito a mettere in campo questa stagione. Vedremo cosa succederà a partire dalla prossima». Che siano arrivate pressioni da parte del nuovo allenatore per far restare il gioiellino del Losanna in Challenge League? «No, per niente».
Obiettivo qualificazione diretta
Torniamo sui campi da calcio e concentriamoci sulle imminenti partite di qualificazione ai prossimi Europei 2023 della Nazionale U21. Per ora la Svizzera è ancora prima nel girone a due punti dai Paesi Bassi, che però hanno una partita in meno. Le speranze dei rossocrociati per mantenere il primo posto si sono un forse un po’ affievolite dopo la sconfitta proprio contro gli Oranje. Ad ogni modo, si può puntare alla qualificazione diretta per la migliore seconda oppure agli spareggi. «Daremo il tutto per tutto per riuscire a qualificarci direttamente - afferma Amdouni -, attendendo poi i risultati dei Paesi Bassi. Sicuramente non abbiamo perso né la speranza né la fiducia in noi stessi. Siamo pronti e carichi per vincere i prossimi due match contro la Bulgaria e la Moldavia». Non potevamo farci mancare una battuta sul luogo del ritrovo della Nazionale U21 a Lugano, allo stadio di Cornaredo. «Mi trovo molto bene qui - continua Amdouni sorridendo -, il tempo è sempre splendido, anche se è un posto un po’ lontano dalla mia Ginevra». Chiosiamo allora ricordando al 21.enne che, nel caso in futuro dovesse scegliere un nuovo club, il Lugano è sempre alla ricerca di un buon attaccante. Al nostro suggerimento, il giovane ginevrino risponde con un sorriso enigmatico.