Tre dita alzate o mano sul cuore, c'è chi giura e chi promette

La Svizzera ha il suo (nuovo) Governo. Oggi sono stati eletti i sette consiglieri federali e il cancelliere. Sono stati confermati per un nuovo mandato (2024-2027) Guy Parmelin (UDC), Ignazio Cassis (PLR), Viola Amherd (il Centro), Karin Keller-Sutter (PLR), Albert Rösti (UDC) ed Elisabeth Baume-Schneider (PS). Il successore di Alain Berset è Beat Jans (PS). Viktor Rossi (PVL) è stato eletto cancelliere della Confederazione. I sette membri del Consiglio federale e il cancelliere hanno prestato giuramento alle 13.21. Dalle immagini di quel momento emerge una curiosità: sei eletti hanno tre dita della mano destra alzate, gli altri due una mano sul petto. Perché?
I parlamentari e le persone elette dall’Assemblea federale prestano giuramento. Il giuramento può essere sostituito dalla promessa solenne. Il segretario generale dell’Assemblea federale dà lettura della formula di giuramento o di promessa solenne. Chi presta giuramento pronuncia, levando appunto tre dita della mano destra, le parole «lo giuro». Chi presta promessa solenne pronuncia le parole «lo prometto». La formula di giuramento o di promessa solenne rappresenta un impegno verso la Costituzione e l’ordinamento giuridico, che disciplinano l’ordinamento fondamentale e i valori della Confederazione Svizzera.
La formula del giuramento è la seguente: «Giuro, dinnanzi a Dio onnipotente, di osservare la Costituzione e le leggi e di adempiere coscienziosamente gli obblighi inerenti al mio mandato». La formula della promessa: «Prometto di osservare la Costituzione e le leggi e di adempiere coscienziosamente gli obblighi inerenti al mio mandato».
Oggi, hanno scelto la formula della promessa solenne i due consiglieri federali socialisti Elisabeth Baume-Schneider e Beat Jans. Gli altri cinque «ministri» e il cancelliere hanno invece optato per il classico giuramento.
Cenni storici
La formula di giuramento è stata stabilita nel 1848 nella risoluzione federale sul giuramento da prestarsi dalle supreme Autorità federali e ripetuta dal 1949 nel regolamento del Consiglio degli Stati e dal 1950 in quello del Consiglio nazionale. La possibilità di sostituire il giuramento con la promessa solenne – creata perché nel 1874 era stata accolta nella Costituzione la disposizione secondo cui l'esercizio dei diritti civili o politici non può essere limitato da nessuna prescrizione o condizione di carattere confessionale o religioso – è stata introdotta nella pratica nel 1875 e sancita nei regolamenti dei Consigli nel 1903. Successivamente, i regolamenti dei Consigli hanno mantenuto anche una promessa solenne dello stesso tenore.
Nel 1998 la consigliera nazionale Teuscher ha proposto di elaborare una formula di giuramento e promessa solenne più moderna. Richiesta di cui si è tenuto conto durante l'elaborazione della nuova legge sul Parlamento. Con l'entrata in vigore il 1. dicembre 2003 della legge sul Parlamento, è stata abrogata la risoluzione del 1848. Inoltre, sono state stralciate le formule dai regolamenti dei Consigli.
Le varianti
La formula contenuta nella risoluzione del 1848 aveva il seguente tenore: «Giuro innanzi a Dio Onnipotente di osservare e mantenere fedelmente e sinceramente la Costituzione e le leggi della Confederazione, di vegliare all’unità, alla forza ed all’onore della Nazione svizzera, di difendere e proteggere l’indipendenza della Patria, la libertà ed i diritti del Popolo e dei Cittadini, e insomma di adempiere coscienziosamente tutte le funzioni a me affidate, così come desidero che Iddio mi aiuti!»
Con la formula del 1848 si giurava dunque di: mantenere fedelmente e sinceramente la Costituzione e le leggi della Confederazione; vegliare all’unità, alla forza e all’onore della Nazione svizzera; difendere e proteggere l’indipendenza della Patria; difendere e proteggere la libertà e i diritti del Popolo e dei Cittadini e adempiere coscienziosamente tutte le funzioni affidate.
La formula del giuramento e della promessa solenne della legge sul Parlamento del 2002 contiene invece il giuramento di osservare la Costituzione e le leggi e di adempiere coscienziosamente gli obblighi inerenti al mandato.