News
La diretta
È intanto salito a 31 morti e decine di feriti il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani che ieri hanno colpito una scuola che ospita sfollati nel campo profughi di Bureij – Israele attacca anche in Libano – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE

19:34
19:34
Netanyahu: «Ci sono 21 ostaggi vivi, dubbi su altri tre»
«Diciamo con certezza che ci sono 21 ostaggi vivi. Ci sono dubbi su altri tre». Lo ha dichiarato il premier israeliano Benyamin Netanyahu.
16:08
16:08
Stati Uniti e Israele: «Washington guidi un governo temporaneo» a Gaza dopo la guerra
Gli Stati Uniti e Israele hanno discusso 'al livello più alto' della possibilità che Washington guidi un governo temporaneo nel periodo successivo alla guerra nella Striscia di Gaza. Lo riferisce Ynet citando Reuters.
Le fonti hanno aggiunto che le discussioni si sono concentrate sull'opzione di istituire un governo di transizione guidato da un funzionario americano che supervisionerebbe Gaza finché non sarà smilitarizzata e stabilizzata e finché non sarà istituito un governo palestinese.
Secondo cinque fonti a conoscenza del dossier, altri Paesi verranno «invitati» a partecipare al governo ad interim nella Striscia subito dopo la fine della guerra. Nei colloqui iniziali non è stato stabilito per quanto tempo durerà l'amministrazione temporanea americana a Gaza, la questione dipenderà dalla situazione sul terreno.
Le fonti hanno paragonato la proposta all'Autorità Provvisoria della coalizione istituita in Iraq nel 2003, dopo la caduta di Saddam Hussein. Quell'autorità fu percepita da molti iracheni come una forza d'occupazione, fino al trasferimento del controllo a un governo iracheno. Le fonti citate nel report hanno detto che l'amministrazione provvisoria si avvarrà di tecnocrati palestinesi, ma né Hamas né l'Autorità Palestinese ne faranno parte, ma hanno chiarito che non è ancora certo che un accordo venga raggiunto.
In risposta al report il Dipartimento di Stato americano ha dichiarato: «Vogliamo la pace e il rilascio immediato degli ostaggi. Siamo al fianco di Israele e sosteniamo la pace». Hamas invece ha respinto l'idea, dichiarando che «il popolo palestinese deve scegliere da solo i propri leader».
16:05
16:05
Sánchez all'ONU: «Misure urgenti» contro i massacri a Gaza
La Spagna presenterà all'Assemblea generale dell'Onu «un progetto di risoluzione» che includa la proposta di «misure urgenti» per «fermare i massacri di civili innocenti» e «garantire l'arrivo gli aiuti umanitari» a Gaza: lo ha detto il premier iberico, Pedro Sánchez, intervenendo nel Congresso dei deputati.
Sempre oggi, il governo spagnolo e quelli di Islanda, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia e Slovenia hanno espresso in una dichiarazione congiunta «grave preoccupazione» per «l'annuncio del piano di Israele» che prevede di «ampliare le operazioni militari a Gaza» e respinto «con fermezza qualsiasi modifica demografica o territoriale» nella Striscia. La possibilità di «una presenza militare israeliana nella Striscia», prosegue il comunicato congiunto, «segnerebbe una nuova e pericolosa escalation e metterebbe in pericolo qualsiasi prospettiva di una soluzione viabile per due Stati».
Per i sei Paesi firmanti, «ciò di cui c'è bisogno con più urgenza che mai è la ripresa del cessate il fuoco e la liberazione senza condizioni di tutti gli ostaggi». Inoltre, il comunicato chiede a Israele di «togliere immediatamente» il «blocco» all'arrivo di aiuti umanitari a Gaza.
15:16
15:16
L'Anp dichiara Gaza zona di carestia
Il primo ministro palestinese Mohamed Mustafa ha dichiarato la Striscia di Gaza zona di carestia durante una conferenza stampa a Ramallah. Mustafa ha invitato l'intero sistema delle Nazioni Unite ad attivare immediatamente i propri meccanismi e a trattare Gaza come una zona di carestia. Quindi ha chiesto alla comunità internazionale di attuare le risoluzioni delle Nazioni Unite che proibiscono l'uso della fame come arma di guerra.
13:43
13:43
Hamas, «Disperati tentativi per raggiungere un accordo per la consegna di cibo»
Bassem Naeem, membro dell'ufficio politico di Hamas, ha dichiarato all'agenzia di stampa di Gaza Shehab che «prima della visita in Medio Oriente del presidente Trump (dal 13 al 16 aprile), si stanno facendo tentativi disperati per raggiungere con i mediatori un accordo parziale per la liberazione di alcuni ostaggi in cambio di alcuni giorni limitati in cui verrà consegnato cibo alla popolazione della Striscia».
Hamas, ha detto Naeem, «insiste su un accordo globale per la fine della guerra e una tabella di marcia per il giorno dopo».
Nel frattempo il ministro degli Esteri olandese Caspar Veldkamp ha scritto all'alto rappresentante Ue, Kaja Kallas, chiedendole di verificare se Israele stia ancora rispettando le condizioni dell'accordo di associazione Ue-Israele.
Secondo Veldkamp, Israele sta violando l'articolo 2 dell'accordo non consentendo l'ingresso degli aiuti a Gaza e interrompendo la fornitura di energia elettrica. «È necessaria una discussione più ampia e una riflessione sul nostro rapporto con Israele», ha affermato nella lettera.
13:10
13:10
L'Iran invita Trump a non alterare il nome del Golfo Persico
L'Iran ha contestato la decisione del presidente americano Donald Trump secondo cui gli Usa faranno riferimento al Golfo Persico come "Golfo arabico" o "Golfo d'Arabia", come riportato dalla stampa statunitense, secondo cui l'annuncio sarà fatto la prossima settimana.
"I tentativi, motivati politicamente, di alterare il nome storicamente stabilito del Golfo Persico sono indicativi di intenti ostili nei confronti dell'Iran e del suo popolo e sono fermamente condannati. Tali azioni parziali sono un affronto per tutti gli iraniani, indipendentemente dal loro background o luogo di residenza", ha scritto Araghchi in un messaggio su X.
"Il nome Golfo Persico, come molte designazioni geografiche, è profondamente radicato nella storia umana", ha aggiunto il capo della Diplomazia di Teheran. "Speriamo che le assurde voci che circolano sul Golfo Persico non siano altro che una campagna di disinformazione di 'guerrieri eterni' per irritare e agitare gli iraniani in tutto il mondo. Sono certo che @realdonaldtrump sappia che il nome GOLFO PERSICO è antico a livello secolare, è riconosciuto da tutti i cartografi e gli organismi internazionali e veniva perfino utilizzato da tutti i leader della regione nelle loro comunicazioni ufficiali fino agli anni '60", ha detto Araghchi.
12:23
12:23
«Salgono a 19 le vittime dei raid dell'Idf nella zona est di Gaza city»
Fonti palestinesi riferiscono che sono 19 le persone rimaste uccise questa mattina in due attacchi dell'Idf contro un'ex scuola nel quartiere di Daraj Tofah, nella parte orientale di Gaza city.
12:20
12:20
Hamas: «Raid israeliano nel nord di Gaza, 15 morti»
La Protezione civile di Gaza gestita da Hamas ha reso noto che 15 persone sono state uccise oggi in un attacco aereo israeliano su una scuola che ospitava sfollati nella Striscia settentrionale.
«Le nostre squadre hanno recuperato 15 (morti) e dieci feriti dopo un attacco aereo di occupazione israeliano sulla scuola di al-Karama, che ospita sfollati», nella parte orientale della città di Gaza, ha detto alla Afp il portavoce della Protezione civile, Mahmoud Bassal.
07:00
07:00
Il punto alle 7.00
È salito a 31 morti e decine di feriti il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani che ieri hanno colpito «una scuola che ospita sfollati» nel campo profughi di Bureij, nel centro della Striscia di Gaza: lo rende noto la protezione civile dell'enclave palestinese gestita da Hamas. Le Forze di difesa israeliane (Idf) da parte loro hanno affermato di aver preso di mira un «centro di comando e controllo» dei miliziani islamisti utilizzato «per immagazzinare armi».
Donald Trump, intanto, ha dichiarato che altri tre ostaggi israeliani detenuti da Hamas a Gaza sono morti, portando il numero di quelli ancora vivi a 21. «Vogliamo cercare di salvare il maggior numero possibile di ostaggi», ha detto il presidente americano durante la cerimonia di giuramento alla Casa Bianca del suo inviato per il Medio Oriente Steve Witkoff. «Questa è una situazione terribile», ha aggiunto il tycoon.
I media statali libanesi, dal canto loro, riferiscono che un attacco di un drone israeliano contro un'auto ha ucciso oggi una persona nella città meridionale di Sidone, nonostante il cessate il fuoco tra lo Stato ebraico e Hezbollah. Secondo l'agenzia di stampa nazionale Ani, il «nemico ha colpito all'alba nei pressi della moschea Imam Ali».