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È quanto ha rivelato una fonte informata ad Haaretz – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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22:48
22:48
Putin incontra Abu Mazen
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha espresso preoccupazione per il conflitto israelo-palestinese. «I nostri popoli sono uniti da profondi legami di amicizia», ha detto lo zar durante un incontro con il presidente palestinese, Abu Mazen, scrive l'agenzia Tass. «Guardiamo con ansia e compassione ai tragici eventi che si stanno verificando nella regione e che hanno causato la perdita di oltre 51.000 vite umane», ha proseguito.
Il presidente ha quindi sottolineato che la Russia storicamente attribuisce particolare importanza alle sue relazioni con la Palestina. Accogliendo Abu Mazen, Putin lo ha definito calorosamente un «caro amico» e ha espresso gratitudine per il suo impegno nel partecipare alle celebrazioni per l'ottantesimo anniversario della sconfitta delle truppe naziste nella Seconda guerra mondiale. «Sei sempre un ospite gradito qui», ha ribadito lo zar.
18:11
18:11
Riconoscimento della Palestina: l'ambasciatore USA Mike Huckabee smentisce il Jerusalem Post
L'ambasciatore statunitense in Israele Mike Huckabee ha definito «una sciocchezza» la notizia del Jerusalem Post secondo cui il presidente Donald Trump si appresterebbe a riconoscere lo Stato palestinese durante la sua prossima visita in Medio Oriente.
«Hmm, il Jerusalem Post ha bisogno di fonti migliori di questa 'fonte' non identificata. Mio nipote di 4 anni, Teddy, è più affidabile. E fidatevi di Teddy», ha scritto su X. «Israele non ha un amico migliore del presidente degli Stati Uniti», ha aggiunto.
17:37
17:37
Hamas diffonde il video di due ostaggi israeliani
L'ala armata di Hamas ha diffuso un video di due ostaggi israeliani a Gaza, in cui uno di loro invoca la fine della guerra nei territori palestinesi.
I media israeliani hanno identificato i due uomini nel video, che dura poco più di tre minuti, come Elkana Bohbot e Yosef-Haim Ohana, rapiti in Israele durante l'attacco del 7 ottobre 2023. Non è chiara la data in cui il video è stato registrato.
15:38
15:38
Greenpeace a Madrid tinge di rosso una fontana contro il genocidio a Gaza
Attivisti di Greenpeace hanno tinto di rosso l'acqua dell'emblematica fontana di Nettuno, nel centro di Madrid, poco distante dal Congresso spagnolo, per «denunciare il genocidio in corso a Gaza e reclamare al governo un embargo delle armi a Israele».
Vari litri di pittura colore rosso sangue, biodegradabile, sono stati riversati nella fontana neoclassica di marmo bianco progettata da Ventura Rodriguez nella piazza Cànovas del Castillo, da contenitori sui quali era scritto 'Embargo di armi a Israele Subito!'.
«Mentre Israele commette un genocidio senza precedenti, che ci sta lasciando alcune delle immagini più strazianti, crudeli e disumane viste finora, il nostro paese continua ad alimentare la macchina da guerra, sporcandosi le mani di sangue», ha denunciato la portavoce di Greenpeace, Valentina Carvajal, rivendicando l'embargo. Questo, ha spiegato, «significa porre fine a tutto il commercio di armi con Israele e vietare ogni attività a sostegno dei crimini di guerra contro il popolo palestinese», ha aggiunto.
13:12
13:12
«Trump riconoscerà lo Stato della Palestina»
Secondo fonti diplomatiche dei paesi del Golfo persico il presidente americano Donald Trump sarebbe pronto ad annunciare il riconoscimento dello Stato della Palestina.
Lo riporta il «Jerusalem Post», ricordando come da giorni circolino le voci di una grande e imminente annuncio da parte del presidente americano atteso nei prossimi giorni in Medio Oriente dove parteciperà anche al summit dei paesi del Golfo ospitato dall'Arabia Saudita.
Negli ultimi giorni diversi media statunitensi hanno parlato della frustrazione di Trump per la linea portata avanti dall'alleato israeliano Benyamin Netanyahu, con il quale sarebbe calato il gelo.
«Il presidente Trump - affermano le fonti - farà una dichiarazione riguardo allo Stato della Palestina e il riconoscimento da parte dell'America, sottolineando come uno Stato della Palestina si stabilirà senza la presenza di Hamas».
La fonte - riporta sempre il «Jerusalem Post» - aggiunge che «se un annuncio del riconoscimento americano dello Stato di Palestina ci sarà, sarà la dichiarazione più importante che cambierà l'equilibrio dei poteri in Medio Oriente».
08:00
08:00
Il punto alle 8.00
In vista della prossima visita del presidente degli Stati Uniti Donald Trump in Medio Oriente, la sua amministrazione sta facendo pressione su Israele affinché firmi un accordo di tregua con Hamas nella Striscia di Gaza. Secondo Haaretz, una fonte informata ha rivelato che l'amministrazione Trump sta esercitando forti pressioni su Tel Aviv affinché raggiunga un accordo di cessate il fuoco prima della sua imminente visita nella regione. Nel frattempo, lunedì scorso l'inviato statunitense per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha detto alle famiglie dei prigionieri israeliani a Washington che «la pressione militare sta mettendo a rischio gli ostaggi», secondo quanto riportato da Haaretz. Da parte sua, l'ufficio del ministro israeliano degli Affari strategici Ron Dermer, responsabile dei negoziati e delle comunicazioni con l'amministrazione statunitense, ha rifiutato di commentare ufficialmente la questione. Trump inizierà la sua visita nella regione martedì 13 maggio, e visiterà Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti.