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Trump: «Non prendo posizione sul riconoscimento della Palestina»

«L'indicibile sofferenza e la fame» della popolazione palestinese «di Gaza» sono al centro dell'agenda del premier britannico Keir Starmer nell'ambito dell'incontro con il presidente Trump, ha nel frattempo riferito Downing Street – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Trump: «Non prendo posizione sul riconoscimento della Palestina»
Red. Online
28.07.2025 06:17
22:35
22:35
Media: Israele valuta occupazione totale di Gaza o assedio mirato

Secondo quanto riportato dalla tv israeliana Channel 12, ripresa dal Times of Israel, il governo israeliano sta valutando l'occupazione militare totale della Striscia di Gaza o un assedio più stretto su alcuni centri urbani all'interno del territorio.

Secondo quanto riportato dalla rete televisiva, all'ordine del giorno della riunione ristretta del gabinetto per la sicurezza, nella quale il premier Netanyahu ha riunito alcuni ministri, ci sono la possibilità di conquistare la Striscia o di imporre un assedio alle città in cui è attiva Hamas.

Un assedio significherebbe bloccare l'arrivo degli aiuti, poco dopo che Israele ha annunciato che avrebbe aumentato drasticamente l'accesso agli aiuti nella Striscia. Secondo quanto riferito, le autorità stanno anche valutando l'ipotesi di interrompere l'elettricità nella Striscia.

Se attuato, il piano significherebbe che le truppe dell'Idf opererebbero in aree in cui si ritiene siano tenuti ostaggi, una mossa finora ampiamente evitata da Israele.

22:06
22:06
Barrot: "Israele deve fermare Gaza Humanitarian Foundation"

Israele «deve fermare le operazioni della Gaza Humanitarian Foundation, il sistema di distribuzione del cibo a Gaza voluto da Israele e dagli Usa, un sistema militarizzato che ha causato un bagno di sangue, con oltre 1.000 morti. Non può continuare».

Lo ha detto il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot nella conferenza stampa congiunta tenutosi durante la conferenza franco-saudita sulla soluzione dei due Stati alle Nazioni Unite, ripresa da Haaretz.

Alla domanda se la Francia imporrà sanzioni a Israele, Barrot ha risposto: «Sappiamo esattamente quali condizioni Israele deve accettare. Deve all'Autorità Nazionale Palestinese oltre 2 miliardi di dollari. Deve interrompere la costruzione nel territorio E1 (della Cisgiordania) e annullare i progetti per oltre 300 unità abitative in Cisgiordania».

17:45
17:45
Gaza: si sta commettendo un genocidio, Ong israeliane

Per la prima volta dall'inizio del conflitto, due ong israeliane, B'Tselem e Medici per i Diritti Umani, hanno pubblicato due rapporti diversi secondo cui «Israele sta commettendo un genocidio a Gaza».

«Nulla ti prepara alla consapevolezza di far parte di una società che sta commettendo un genocidio. Questo è un momento profondamente doloroso per noi», ha dichiarato Yuli Novak, direttrice esecutiva di B'Tselem, durante una conferenza stampa a Gerusalemme.

16:53
16:53
Palestina, nessuna alternativa a soluzione a due Stati

"Nessuna alternativa" alla soluzione a due Stati per Israele e palestinesi: lo ha ribadito il ministro degli esteri francese, Jean-Noël Barrot, alla conferenza in corso all'Onu sulla Palestina.

"Solo una soluzione politica a due Stati può soddisfare le legittime aspirazioni di israeliani e palestinesi a vivere in pace e sicurezza. Non c'è alternativa", ha affermato Jean-Noël Barrot, chiedendo "misure concrete" per preservare la prospettiva di uno Stato palestinese "praticabile".

15:41
15:41
Gaza, paracadutati aiuti alimentari a sud e nord di Gaza

L'esercito israeliano ha comunicato di aver paracadutato nelle ultime ore 20 pacchi di aiuti umanitari contenenti generi alimentari, destinati ai residenti del sud e del nord della Striscia di Gaza.

L'operazione è avvenuta nel quadro degli sforzi per migliorare la risposta umanitaria nella regione, in coordinamento con gli Emirati Arabi Uniti e la Giordania, e secondo le direttive del governo israeliano.

14:13
14:13
Trump: «Non prendo posizione sul riconoscimento della Palestina»

«Non prendo una posizione sul riconoscimento dello Stato palestinese». Lo ha detto il presidente americano Donald Trump parlando coi giornalisti davanti al suo resort di Turnberry in Scozia con al fianco il premier britannico Keir Starmer e la moglie Victoria.

Trump ha aggiunto di sapere che invece Starmer ha una posizione in merito.

«L'indicibile sofferenza e la fame» della popolazione palestinese «di Gaza» sono al centro dell'agenda del premier britannico Keir Starmer nell'ambito dell'incontro con il presidente Trump, ha nel frattempo riferito Downing Street, aggiungendo che il colloquio è dedicato anche a discutere «dell'attuazione» dell'accordo bilaterale Usa-Gb sul contenimento dei dazi raggiunto nei mesi scorsi dai due leader.

«Ho visto immagini di bambini molto affamati a Gaza», ha detto Trump parlando coi giornalisti. Ha così smentito indirettamente il premier israeliano Benyamin Netanyahu che aveva negato la fame nella Striscia.

10:08
10:08
Hamas: ieri quasi 100 morti mentre cercavano aiuti a Gaza

Quasi 100 persone sono state uccise ieri mentre cercavano aiuti a Gaza. Lo afferma il ministero della Salute dell'enclave controllato da Hamas, secondo quanto riportato da Sky News.

Il ministero ha dichiarato fra le altre cose che 67 persone sono state uccise nel nord di Gaza e altre sei a Khan Younis, nel sud. Le Forze di Difesa Israeliane hanno affermato che le truppe «hanno sparato colpi di avvertimento per rimuovere una minaccia immediata» dopo che «un raduno di migliaia di persone è stato identificato nel nord della Striscia ».

«L'Idf è a conoscenza delle dichiarazioni relative alle vittime e i dettagli sono ancora in fase di esame».

08:34
08:34
Netanyahu: «Non c'è fame a Gaza»

«Non c'è alcuna politica della fame a Gaza, e non c'è fame a Gaza»: lo ha detto sabato sera a Gerusalemme il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, intervenendo ad una conferenza cristiana ospitata dalla consigliera di Trump e pastore evangelico Paula White: lo riporta il Times of Israel.

Israele «ha consentito gli aiuti umanitari per tutta la durata della guerra... Altrimenti non ci sarebbero abitanti di Gaza», ha aggiunto Netanyahu, accusando Hamas di intercettare i rifornimenti e poi «accusare Israele di non fornirli».

Israele ha «consentito l'ingresso nella Striscia della quantità (di aiuti, ndr) richiesta dal diritto internazionale», ha sottolineato il primo ministro, stimando che circa 1,9 milioni di tonnellate di aiuti umanitari sono state consegnate nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra nell'ottobre 2023.

07:08
07:08
L'Australia accusa Israele di violazione dei diritti umani

Il primo ministro australiano Anthony Albanese ha accusato Israele di violazione del diritto internazionale, ma non ha dato indicazione di seguire l'iniziativa avviata dalla Francia di dare riconoscimento alla sovranità palestinese.

«Fermare le consegne di aiuti ai civili in Gaza è stata una chiara violazione del diritto internazionale», ha detto Albanese. «Una violazione delle norme di umanità e di moralità, e tutti possono vederlo», ha aggiunto.

L'Australia nei giorni scorsi è stata uno degli oltre 30 Paesi, tra cui Regno Unito, Canada e Nuova Zelanda, a sottoscrivere una lettera di condanna per l'uccisione «inumana» di palestinesi affamati, mentre cercavano cibo, acqua e medicine. «La sofferenza dei civili in Gaza ha raggiunto nuove profondità», dice la lettera. «Condanniamo la mancanza di aiuti e l'uccisione inumana di civili anche bambini, che cercano di calmare il più fondamentale bisogno di acqua e di cibo», prosegue la lettera.

Gruppi ebraici in Australia e l'ambasciatore di Israele a Canberra hanno criticato il governo Albanese per aver controfirmato la lettera in cui - sostengono - si incolpa Israele per qualcosa di cui è colpevole Hamas. Albanese ha replicato in un'intervista Tv, osservando che «mostrare l'immagine di un bambino affamato non è minacciare il diritto di Israele a esistere».

Il primo ministro ha inoltre indicato che l'Australia non intende seguire l'esempio della Francia nel riconoscimento dello stato palestinese presso l'assemblea generale delle Nazioni Unite in settembre, ma ha lasciato aperta la prospettiva che tale riconoscimento possa venire in tempi relativamente brevi.

06:17
06:17
Il punto alle 6

L'IDF ha annunciato che le pause umanitarie giornaliere di 10 ore avranno luogo in tre aree della Striscia di Gaza - Mawasi, Deir al-Balah e Gaza City - dalle 10 alle 20, in coordinamento con le Nazioni Unite e le organizzazioni internazionali;

L'IDF ha annunciato che nei prossimi giorni gli Emirati Arabi Uniti inizieranno a costruire una conduttura idrica dall'Egitto alla Striscia di Gaza. La conduttura, autorizzata dalla leadership politica alcune settimane fa, dovrebbe fornire acqua a circa 600.000 residenti di Gaza.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che «Hamas ruba gli aiuti umanitari e accusa Israele di non fornirli», parlando alla Conferenza cristiana di Gerusalemme.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che Israele dovrà prendere una decisione sulle prossime mosse a Gaza ora che Hamas si è improvvisamente «indurito» sulla questione degli ostaggi trattenuti a Gaza durante i negoziati.

Il capo di Hamas a Gaza, Khalil al-Hayya, ha dichiarato che i negoziati per il cessate il fuoco con Israele sono «privi di significato in presenza di un blocco continuo e della fame».

Il responsabile degli aiuti delle Nazioni Unite, Tom Fletcher, ha dichiarato che alcune restrizioni alla circolazione sembrano essere state allentate da Israele nella Striscia di Gaza dopo che quest'ultimo ha deciso di «sostenere un aumento degli aiuti per una settimana» e che oltre 100 camion carichi di aiuti sono stati raccolti ai valichi per essere trasportati nella Striscia di Gaza.

Membri anziani del Comitato arabo superiore di monitoraggio hanno iniziato uno sciopero della fame di tre giorni per protestare contro quella che descrivono come una «guerra di distruzione, fame e sfollamento contro i residenti di Gaza».

Israele e la Siria hanno avviato una serie di colloqui volti a stabilire un accordo di sicurezza che garantisca la fine degli attacchi israeliani in Siria e possa portare a colloqui di normalizzazione tra i Paesi, ha dichiarato una fonte ad Haaretz.

Il gruppo Houthi dello Yemen ha dichiarato che prenderà di mira tutte le navi che appartengono a società che hanno rapporti con i porti israeliani.

Un ex alto funzionario del Mossad è stato recentemente interrogato con cautela in relazione all'indagine sui legami tra membri dell'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu e il Qatar, ma non è stato arrestato.

La maggior parte dei passeggeri della flottiglia Handala, intercettata dall'IDF, ha rifiutato di firmare ordini di deportazione volontaria e sarà portata davanti a un tribunale israeliano per esaminare la legalità della loro detenzione prima della deportazione.