Tunisia: seconda notte di disordini in varie città

Situazione sempre più incandescente tra giovani manifestanti e forze di sicurezza - Un agente della protezione civile risulta ferito nei disordini a Ksar Gafsa
Ats
10.01.2018 08:47

TUNISI - Ancora scontri e disordini nella notte appena trascorsa tra giovani manifestanti e forze di sicurezza in varie località della Tunisia.

Beja, Testour, Sfax, Meknassi, Sidi Bouzid, Ben Arous, Kebili, Nefza, dove è stata data alle fiamme la caserma di polizia e saccheggiato il deposito comunale, e Citè Etthadamen, sobborgo popolare della capitale. Incidenti anche a Sousse, dove è stata data alle fiamme la caserma di polizia di Bouhsina; Khezama e c'è stato un tentativo di saccheggio di un supermercato fallito per l'intervento della polizia che ha fatto ricorso all'uso di gas lacrimogeni. Un agente della protezione civile risulta ferito nei disordini a Ksar Gafsa.

I media tunisini segnalano il tentativo di incendio di una sinagoga a Djerba, a El Hara Kebira - Houmt Souk, sventato per l'intervento di forze dell'ordine e Guardia nazionale. I disordini hanno lambito anche Tunisi con incidenti a Citè Ettadhamen, Intilaka, M'nihla, Jardins d'El Menzah, Zayatine, Ras Rabia, Ezzahrouni, Bouhsesla.

Le proteste dei giovani di nuovo in strada contro il carovita e la marginalizzazione sempre più spesso degenerano in atti di violenza deliberata, sassaiole, blocchi stradali, pneumatici bruciati e saccheggi di beni pubblici e privati. Il premier Youssef Chahed, in riferimento alle manifestazioni violente degli scorsi giorni, ha dichiarato che "la violenza non verrà tollerata" e che "le autorità non hanno altra scelta che applicare la legge". Le unità dell'esercito hanno affiancato le forze di polizia in molte città del Paese a difesa delle proprietà pubbliche.

Il movimento popolare apartitico #Fech_Nestanew (Cosa stiamo aspettando), ieri ha manifestato a Tunisi per denunciare l'aumento dei prezzi e la politica del governo, annunciando una nuova manifestazione per il 13 gennaio. Ricordiamo che in Tunisia è in vigore lo stato di emergenza dal novembre 2015.