Svizzera

Ueli Maurer si dimette dal Consiglio federale

Il consigliere federale ha annunciato per le 12.15 un'urgente conferenza stampa — Nell'incontro con i giornalisti, convocato con soli 45 minuti d'anticipo, l'esponente dell'UDC ha comunicato la decisione di lasciare l'Esecutivo
Red. Online
30.09.2022 12:10

Ueli Maurer si è dimesso. Il capo del Dipartimento delle finanze aveva indetto per le 12.15 un'urgente conferenza stampa. All'incontro con i giornalisti, annunciato con soli 45 minuti d'anticipo, l'esponente dell'UDC ha comunicato la sua decisione di lasciare l'Esecutivo. Maurer è stato eletto per la prima volta in Governo nel 2008 ed è stato presidente della Confederazione nel 2013 e nel 2019. In precedenza Maurer ha trascorso 17 anni sui banchi del Consiglio nazionale. Tra il 1996 e il 2008 è stato presidente dell'Unione democratica di centro.

Una volta lasciato il Consiglio federale, Ueli Maurer riceverà una rendita pensionistica di poco superiore a 200.000 franchi, pari alla metà del suo salario attuale. Se intraprenderà un'attività lucrativa, la somma verrà ridotta.

Le pensioni degli ex consiglieri federali corrispondono normalmente alla metà del salario. Solo i ministri che si ritirano dopo almeno quattro anni o per ragioni di salute hanno diritto alla rendita completa. Per legge, gli ex membri dell'esecutivo non devono guadagnare più dei loro colleghi ancora in carica; se decidono quindi di riprendere un'attività, devono ridare alla Confederazione una parte della rendita.

Gli ex consiglieri federali sono liberi di assumere mandati nell'economia privata o in altre istanze una volta lasciato il governo. Il Parlamento ha infatti rifiutato di imporre restrizioni in questo senso. Il governo si è però dotato di un codice di condotta che impone l'adozione di precauzioni per evitare conflitti di interesse.

Il video

La conferenza stampa

A fine anno Ueli Maurer si dimetterà dal Consiglio federale, lo ha dichiarato lui stesso durante una conferenza stampa convocata oggi sul mezzogiorno. La decisione, maturata dopo una riflessione di un anno e mezzo, è già stata comunicata al presidente del Consiglio nazionale, al Consiglio federale nonché al suo partito, l'UDC. «Ho informato stamattina il mio partito, i colleghi di governo, la presidente del Consiglio nazionale e i quadri del mio dipartimento», ha affermato il titolare del Dipartimento federale delle finanze (DFF). «È il momento giusto per lasciare: i principali dossier che interessano il mio dipartimento sono stati conclusi o sono sulla buona strada per esserlo».

Durante l'incontro egli si è detto orgoglioso di quanto ha realizzato durante la sua permanenza in Consiglio federale, prima nel Dipartimento della difesa, poi in quello delle Finanze. Egli è riuscito a garantire più soldi per l'esercito ed ha introdotto il servizio militare per sportivi d'élite contribuendo così anche allo sviluppo dello sport elvetico. Intensa anche la sua attività quale capo del Dipartimento federale delle finanze in quanto è stata influenzata dalla crisi del Coronavirus. Ad ogni modo, ritiene l'ormai ex Consigliere federale, la pandemia è stata gestita in modo appropriato.

Maurer ha quindi detto che non vede l'ora di qualcosa di nuovo in quanto ci sono ancora tante cose su cui intende concentrarsi. Non è però dato sapersi cosa lo attende, l'ex Consigliere federale si è semplicemente detto felice di tornare ad essere soltanto Ueli.

L'esponente dell'UDC ha poi rivelato che la sua famiglia era a conoscenza della decisione già da 18 mesi.

Egli ha quindi rassicurato che continuerà a lavorare fino alla fine dell'anno, ma che non rilascerà più interviste e si concentrerà solo sul suo dovere professionale.

Maurer ha quindi ribadito che non vede l'ora di non essere più sotto i riflettori e tornare ad essere una persona normale. Negli ultimi tempi, infatti, cominciava a sentire che il suo ruolo era diventato troppo pesante per lui.

Sollecitato dai giornalisti, il democentrista ha detto che non è importante se il suo successore sarà un uomo o una donna.

L'UDC ringrazia Maurer per il suo «instancabile» impegno

L'UDC ha ringraziato il consigliere federale dimissionario Ueli Maurer, esponente del partito democentrista in governo, per il suo «instancabile» impegno. Maurer ha fatto molto per l'esercito e per le finanze federali, scrive l'UDC in un comunicato odierno.

Nel Dipartimento federale delle finanze, Maurer, con la sua politica, ha garantito un uso responsabile del denaro dei contribuenti, aggiunge l'UDC. In qualità di capo del Dipartimento della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), ha tra l'altro ottenuto che l'esercito avesse a disposizione circa un miliardo di franchi in più.

Nel comunicato, l'UDC ha però anche ribadito la sua rivendicazione di due seggi in Consiglio federale. Il partito vuole candidare per l'elezione quale sostituto una persona con «integrità e leadership», scrive. Le sezioni cantonali hanno tempo fino al 21 ottobre per presentare i loro candidati alla «commissione cerca».

L'UDC ha diritto a due poltrone in governo

L'Alleanza del Centro ringrazia il consigliere federale uscente Ueli Maurer per i suoi «molti anni di servizio» e in un tweet riconosce che «l'UDC in linea di principio ha diritto a due seggi in Consiglio federale».

«Il Centro si aspetta tuttavia da tutti i potenziali successori del Consigliere federale Maurer il rispetto delle regole di collegialità», precisa il partito.

PLR: grazie a Maurer per il suo impegno

In seguito all'annuncio delle dimissioni da parte del consigliere federale Ueli Maurer, il PLR lo ha ringraziato in un comunicato per il grande impegno che ha dimostrato per la Svizzera nel corso dei quattordici anni in governo.

I liberali-radicali hanno lodato in particolare il suo controllo sulle finanze federali, nonostante un contesto a volte difficile. Anche dopo queste dimissioni, il PLR non mette in discussione l'attuale composizione partitica del Consiglio federale e conferma quindi il diritto dell'UDC ad avere due seggi.

Verdi liberali: «Maurer, un consigliere federale "notevole"»

Il presidente del partito dei Verdi liberali Jürg Grossen ha definito il consigliere federale UDC dimissionario Ueli Maurer una «vera personalità» e un «consigliere federale notevole». Ha anche ringraziato Maurer su Twitter per i suoi molti anni di impegno nei confronti della Svizzera.

Alludendo a una dichiarazione fatta dallo stesso Maurer durante la conferenza stampa in cui annunciava le sue dimissioni, Grossen ha fatto al consigliere federale, ancora in carica sino alla fine dell'anno, i suoi migliori auguri in qualità di «normalissimo Ueli».

Al via il «toto-ministri»

Appena annunciate le dimissioni, è già partito a Berna il toto-ministri per la ricerca di un successore ad Ueli Maurer, con ogni probabilità un democentrista svizzero-tedesco. Possibile anche che il partito presenti almeno una candidatura femminile. L'unica cosa al momento sicura è la data dell'elezione: il 7 di dicembre.

Quanto allo stesso Maurer, nel corso della conferenza stampa ha affermato che non intende immischiarsi in queste faccende. In merito a una possibile candidata, lo zurighese ha sottolineato di aver sempre lavorato bene con le donne, avendone lui stesso nominate a posti di responsabilità, anche se la competenza viene al primo posto.

Le sezioni cantonali dell'UDC avranno tempo fino al 21 ottobre per sottoporre i loro candidati alla commissione preposta alla selezione dei papabili. Dopo le audizioni di rito, una lista di prescelti verrà inoltrata alla direzione del gruppo parlamentare: scadenza, 11 di novembre. Quest'ultimo, dopo averli sentiti/e, renderà noto il proprio verdetto il 18 di novembre.

Tra le donne che potrebbero aspirare ad occupare un seggio in governo figura Magdalena Martullo-Blocher (GR), l'imprenditrice figlia dell'ex consigliere federale Christoph Blocher. Un profilo ben definito che potrebbe dispiacere a molti, anche tenendo conto dell'esperienza nell'esecutivo del padre, non rieletto anche perché poco collegiale.

Accanto a Martullo-Blocher, si fa il nome dell'ex consigliera nazionale zurighese, Natalie Rickli, ora in consiglio di Stato a capo della sanità. Il luogo di origine, Zurigo, rappresenta senz'altro un vantaggio, essendo questo il cantone «faro» del Paese, raramente escluso dalla stanza dei bottoni.

Fra le altre candidate si fanno i nomi delle consigliere nazionali Esther Friedli (SG) o della turgoviese Diana Gutjahr. Céline Amaudruz (GE) sembra fuori dai giochi, essendoci già un democentrista romando nell'esecutivo, ossia Guy Parmelin. La Svizzera italiana rimarrà alla finestra a causa della presenza di Ignazio Cassis (PLR) fra i sette «saggi».

Ma con tre donne già in governo, l'UDC potrebbe anche presentare solo uomini alla successione del ministro delle finanze. Il presidente del gruppo parlamentare, Thomas Aeschi (ZG), figura tra i possibili candidati. Economista di formazione, 43 anni, nel 2015 era stato sconfitto da Guy Parmelin.

Tra i potenziali aspiranti si annoverano anche il consigliere nazionale Gregor Rutz di Zurigo, ex segretario generale del partito, come anche lo sciaffusano Thomas Hurter oppure l'ex presidente del partito, Toni Brunner, ritiratosi da qualche anno dalla politica federale. Sarebbe una sorpresa la candidatura del deputato zurighese Roger Köppel, giornalista ed editore della Weltwoche, che però difficilmente lascerebbe la sua «creatura» per le pastoie della Berna federale.

Gli altri partiti non dovrebbero presentare candidati benché i Verdi rivendichino da qualche anno un seggio in Governo vista la crescita di consensi degli ultimi 10 anni. Molto probabilmente, però, gli ecologisti dovranno attendere le elezioni dell'anno prossimo per poter presentare un o una aspirante, sperando di fare un buon risultato.

I dossier del DFF ancora aperti

Ueli Maurer lascia il Dipartimento federale delle finanze (DFF) mentre diversi cantieri rimangono aperti. Se la crisi del coronavirus sembra essersi un po' calmata, il principale dossier del momento concerne la modifica costituzionale proposta dal Governo per adempiere agli impegni fiscali presi nei confronti dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) e del G20.

Mercoledì il Consiglio degli Stati - dopo un lungo dibattito - ha deciso di adottarla con 44 voti favorevoli e 1 astenuto. Il dossier passa ora al Nazionale.

Concretamente, si tratta di introdurre un'imposta integrativa per tutti quei grandi gruppi di imprese che raggiungono un fatturato annuo globale di almeno 750 milioni di euro (743 milioni di franchi al cambio attuale) e il cui livello d'imposizione minima è inferiore al 15%.

Maurer si è chiaramente dichiarato favorevole alla riforma, che è a suo avviso nell'interesse di Berna. La Confederazione deve fare di tutto per mantenere le imprese estere insediatesi in Svizzera. Qualora dovessero partire, ciò significherebbe meno soldi nelle casse pubbliche.

Per quanto riguarda la crisi del coronavirus, essa è passata davvero in secondo piano. Durante la sessione appena conclusasi, il Parlamento ha adottato la legge per ridurre il debito legato alla pandemia di Covid-19. Dovrà essere assorbito entro il 2035, senza far capo agli eccedenti di bilancio del passato.

Durante i dibattiti, Maurer ha continuato a ripetere che con il Covid-19, la guerra in Ucraina, la crisi energetica e l'inflazione, le finanze federali sono state messe sotto forte pressione. «Occorre prestare attenzione al nostro margine di manovra in materia di budget», ha sottolineato il ministro delle finanze.

Diversi altri dossier rimangono ancora aperti. Tra questi figura l'eliminazione della penalizzazione fiscale delle coppie sposate, che interessa circa 454.000 coniugi con due redditi e 250.000 coppie in pensione.

Fatto assai raro, il Tribunale federale aveva dichiarato nulla, nel 2019, la votazione sull'iniziativa dell'allora PPD «Per il matrimonio e la famiglia - No agli svantaggi per le coppie sposate», respinta di stretta misura alle urne. Diversi progetti di riforma sono in corso. L'Amministrazione federale sta portando avanti la proposta di imposizione individuale, mentre un comitato di Donne PLR ha lanciato lo scorso 8 settembre un'iniziativa proprio per l'introduzione della tassazione individuale, in cui donne e uomini dovrebbero essere tassati indipendentemente dal loro stato civile.

La Svizzera non ha neppure trovato una soluzione definitiva al non rinnovo dell'equivalenza borsistica con l'UE. Tale situazione dura dal 2019 quale conseguenza dell'assenza di progressi sull'accordo quadro istituzionale, oggi definitivamente abbandonato. Il DFF ha preso delle misure temporanee per proteggere l'infrastruttura borsistica.