La storia

Un anno di rifugiati ucraini in Ticino: «Per sempre grati»

Dai progetti per trovare lavoro al rapporto con i russi sul territorio, passando per le polemiche sulle auto di lusso, Maya Budkova di Amicizia dei popoli racconta questo primo anno tra difficoltà e solidarietà – VIDEO
Mattia Sacchi
24.02.2023 06:00

Un anno di guerra in Ucraina. Un anno di aiuti umanitari. E il Ticino ha subito risposto presente, mostrando il grande cuore della popolazione. Grazie anche all'immediato intervento dell'associazione Amicizia dei popoli di Castagnola. Un'associazione fondata nel 2016 da quattro donne ucraine, Maya Budkova, Olga Legler, Anastasiya Perfilyeva e Nataliya Rudyk. Donne che mai avrebbero immaginato che la loro attività associativa, incentrata sullo scambio culturale, si sarebbe ritrovata nel giro di pochi anni a essere il punto di riferimento della comunità ticinese per l'invio di aiuti nel loro Paese. 

Ma in questi 12 mesi Amicizia dei popoli non si è limitata a inviare beni di prima necessità, con oltre 30 camion partiti dal Ticino alla volta del confine ucraino, alla popolazione colpita dalla guerra: sono infatti partiti molti progetti per garantire una corretta integrazione ai rifugiati che sono andati a rimpolpare considerevolmente la comunità ucraina nella Svizzera Italiana. 

Una comunità che ha incontrato molta solidarietà ma anche qualche polemica, come le foto sui social di auto di lusso con targhe ucraine o il rapporto con i tanti russi presenti sul territorio. Ne abbiamo parlato con Maya Budkova, una delle fondatrici dell'associazione.

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