Commento

Un fisco più equo per la socialità del Ticino

Il Ticino è uno dei cantoni più sociali della Svizzera: è un bene, a patto che le spese siano sostenibili dal gettito fiscale dei contribuenti
Riccardo Braglia
Riccardo Braglia
22.05.2024 06:00

Il Ticino è uno dei cantoni più sociali della Svizzera, e questo ritengo che sia un bene per il cantone, ma fino al punto che tali spese siano sostenibili dal gettito fiscale dei contribuenti. Infatti in Ticino oltre il 26% dei contribuenti sono esenti dal pagamento di qualsiasi imposta avendo un reddito minimo. Dall’altro lato il 9% dei contribuenti cosiddetti ricchi assicura circa il 60% del gettito fiscale delle persone fisiche in Ticino. Quindi è una piccola minoranza di contribuenti che paga la maggioranza delle imposte e di conseguenza anche le spese sociali. Se poi si aggiunge il ceto medio e quello medio alto, ai benestanti e ai ricchi, ecco che tutti insieme assicurano oltre il 93% di tutte le imposte pagate dalle persone fisiche in Ticino! I benestanti e i ricchi per definizione sono una minoranza. Il discorso vale anche per gli altri cantoni oltre al Ticino, ma certamente in molti altri cantoni svizzeri non vi è la sproporzione fra i diversi soggetti fiscali che c’è da noi.

Vi sono insomma più benestanti e ricchi, ma anche più persone appartenenti al ceto medio-basso che beneficiano di indennità e sostegni sociali. Infatti il Ticino è il terzo cantone in Svizzera per le alte spese sociali (indennità AVS e AI) a favore della popolazione meno abbiente. Le spese sociali sono veramente alte e talvolta eccessive. Se si vuole mantenere uno stato sociale, bisogna che la fascia alta dei ricchi e del ceto medio alto continui a pagare le tasse, e non decida di andare a vivere in altri cantoni quali Grigioni, Zugo e Svitto, o addirittura in altri Paesi quali Italia e Portogallo. Inoltre la tassazione attuale non è equa per chi vuole sviluppare o creare un’impresa in Ticino. L’imprenditore paga le tasse ben tre volte sullo stesso reddito: la prima volta è l’imposta sull’utile aziendale, poi l’imposta personale sul dividendo che la società distribuisce (con imposta alla fonte) e infine l’imposta sulla sostanza del valore dell’impresa che è in funzione dell’utile generato e già tassato. Tale sistema penalizza enormemente la creazione di nuove imprese in Ticino rispetto ad altri cantoni.

La riforma fiscale in votazione il 9 giugno è solo un primo passo per una fiscalità più equa, il non sostenerla significherebbe relegare il Ticino a fanalino di coda nel sistema svizzero. È fondamentale quindi che la riforma fiscale ticinese passi a larga maggioranza per i seguenti dieci motivi: 1. Nessun altro cantone tassa il capitale di previdenza dei neo pensionati (accumulato durante gli anni di lavoro) tanto quanto il Ticino; 2. Il Ticino è tra i cinque cantoni più esosi al momento della deduzione delle spese e colpisce così i lavoratori di tutte le fasce di reddito; 3. Al momento della successione i parenti non discendenti sono tassati con aliquote proibitive che raggiungono il 41%, mentre la media Svizzera è del 15%, penalizzando famiglie e aziende familiari; 4. La riforma fiscale è una proposta a beneficio di tutti i lavoratori dipendenti; 5. La riforma fiscale prevede delle misure finanziariamente sostenibili per il Cantone Ticino; 6. La proposta vuole evitare l’aumento delle imposte cantonali a seguito dell’aumento del coefficiente cantonale dal 97%-100%; 7. È necessario allineare il Ticino alla fiscalità degli altri cantoni; 8. Evitare che i contribuenti più ricchi si trasferiscano in altri cantoni; 9. Attrarre nuovi contribuenti in Ticino in futuro; 10. Avere una fiscalità più equa per tutti.

Idealmente sarebbe bello avere la fiscalità di cantoni quali Zugo e Svitto, che aggiunga al Ticino ulteriori vantaggi come il fatto di essere cantone di confine, il clima mite e allo sviluppo economico legato all’industria, finanza e turismo: tutto ciò farebbe diventare il Ticino il luogo di residenza di prima scelta in Svizzera con una maggiore affluenza di stranieri e di confederati benestanti. In conclusione, se vogliamo continuare ad avere un cantone sociale che aiuti ed indennizzi le classi meno abbienti, è fondamentale che la prossima riforma raccolga una forte adesione positiva. Un Ticino più attrattivo fiscalmente potrà beneficiare di un futuro più roseo dal punto di vista economico. In caso contrario vedremo un progressivo impoverimento fiscale del nostro cantone con i contribuenti che si trasferiranno altrove e la conseguente necessità del taglio delle spese sociali e delle indennità AVS e AI.