Satira

Un grande classico, il comune di Bugliano

Le notizie satiriche, alcune volte, potrebbero far cadere in errore i lettori – Con CdT Check scopriamo perché
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Facta.News
10.05.2022 18:00

Spesso sui social network ci si imbatte in notizie o contenuti che fanno ridere e che sono nati proprio con quell’intento. Altre volte però, se non si è in grado di coglierne i riferimenti, le notizie satiriche potrebbero far cadere in errore e si rischia di considerare vera una notizia che invece vuole solo divertirci. 

Ma ci sono anche casi in cui la satira diventa un vero e proprio strumento nelle mani di chi vuole fare disinformazione: ciò accade quando i contenuti satirici vengono pubblicati con la volontà di veicolare delle informazioni fraintendibili, magari per aggirare le accuse di aver detto falsità. Insomma, quando dietro la satira si nasconde la malafede di chi vuole disinformare. Cerchiamo di vederci più chiaro.

Satira e disinformazione

In un report dedicato alle diverse modalità con cui si diffonde la disinformazione online, i colleghi di First Draft hanno parlato anche della satira. 

Nella loro guida al «disordine informativo» si legge infatti che talvolta la satira viene «utilizzata strategicamente per aggirare i fact-checker e per diffondere voci e cospirazioni» da malintenzionati consapevoli che le critiche mosse nei loro confronti possono essere respinte, sostenendo che non si trattava di contenuti ideati e pubblicati per essere presi sul serio. 

Ciò accade perché online non è sempre facile contestualizzare in modo corretto un contenuto satirico: alcune volte i riferimenti sono chiari all’utente che lo identifica come un post ironico. In altri però, i riferimenti potrebbero mancare e spingere l’utente a considerare reale una notizia che in realtà voleva solo far ridere.

Situazioni simili succedono anche perché online le notizie sono spesso mescolate le une con le altre: su una rivista cartacea riconosciamo chiaramente la sezione dedicata a vignette, giochi o barzellette. Sui social network la differenza non è sempre così netta e sbagliare è più semplice.

Partendo dalla premessa che credere (ogni tanto) alle notizie false è umano, vediamo qualche esempio di notizia satirica così da iniziare a familiarizzare con esse e imparare a riconoscerle meglio. 

L’esempio ironico: il Comune di Bugliano

Un grande classico della satira online, soprattutto sui social network, è il Comune di Bugliano, la pagina di un fantomatico  comune italiano particolarmente attiva su Facebook e che pubblica esclusivamente contenuti ironici per divertire gli utenti.

Chi già la conosce, può considerarsi al sicuro: si riesce infatti a dare sempre un’interpretazione corretta (e satirica) ai contenuti che la pagina pubblica. Chi invece non la conosce potrebbe cadere in errore e considerare reali dei contenuti che non lo sono.

Cominciamo con il dire che il comune di Bugliano in realtà non esiste. In Italia l’unica località denominata Bugliano è una piccola frazione all’interno del comune di Barga (in provincia di Lucca, Toscana) che però non ha nulla a che fare con le notizie pubblicate online dalla pagine.

Per capire meglio di che tipo di contenuti stiamo parlando, facciamo qualche esempio. A dicembre 2021 si è diffusa l’ironica notizia secondo cui all’interno del «comune» di Bugliano ci fosse una scuola che aveva vietato le decorazioni natalizie per non offendere chi non celebra il Natale. La circolare che sarebbe dovuta essere prova dell’iniziativa era in realtà falsa e nata in risposta alle polemiche che riguardavano proprio in quei giorni l’Unione europea e il presunto divieto di utilizzare il termine «Natale». Si trattava, quindi, di un contenuto satirico che è però stato considerato vero da molti utenti che non conoscevano la natura ironica del progetto.

In passato non sono mancati altri esempi simili e i temi sono stati diversi, sempre con un occhio attento all’attualità e al dibattito pubblico italiano: presunti errori da parte dell’amministrazione della città di Roma, occhiali da sole e mascherine, crocifissi e vaccinazione tra i più piccoli sono solo alcuni esempi. Il successo e la viralità che hanno raggiunto queste notizie ironiche sta proprio nel riferimento a eventi di cui realmente, sui social e non, si discuteva.

Il pericolo di fare satira durante la pandemia

Un esempio di contenuti satirici potenzialmente dannosi sono quelli circolati durante le diverse ondate di pandemia di Covid-19. In questo caso la diffusione di notizie ironiche che avevano a che fare con il virus Sars-CoV-2, con la campagna di vaccinazione o con le regole da rispettare tra lockdown e green pass correva il reale rischio di essere fraintesa e di fomentare un clima già particolarmente polemico e acceso sia online che offline.

Di che contenuti parliamo? Facciamo qualche esempio. Alcune notizie ironiche sostenevano che Bill Gates avesse chiesto il ritiro di tutti i vaccini anti-Covid perché dannosi e prodotti per errore, altre che l’ultima versione di iPhone chiedesse ai propri utenti di «confermare lo stato della propria vaccinazione per poter sbloccare lo schermo». In entrambi i casi, nulla di vero.

Tra le notizie satiriche che, stando alle segnalazioni ricevute da Facta news, hanno avuto una maggior successo e che sono state considerate vere da molti utenti, ce ne sono due che hanno riguardato l’azienda farmaceutica Pfizer. 

In un caso Pfizer è stata accusata di produrre un antidoto per il suo stesso vaccino. La notizia, oltre ad essere satirica, è anche scientificamente infondata: l’idea di un prodotto farmaceutico in grado di annullare gli effetti della vaccinazione non è tecnicamente realizzabile. Nel secondo caso c’è chi ha erroneamente considerato come vera la notizia secondo cui l’azienda starebbe pensando ad un richiamo settimanale del vaccino. Anche in questo caso, era solo satira.

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