Un po' di rosa a Palazzo, finalmente

La capitale si tinge, finalmente, un po’ di rosa. Martina Malacrida Nembrini (Unità di sinistra) è la nuova prima cittadina di Bellinzona. È stata nominata all'unanimità (tranne un voto contrario... il suo: dall'emozione ha sbagliato tasto, avrebbe dovuto astenersi come da prassi) dal Legislativo. Succede a Giorgio Krüsi (PLR) e sarà affiancata dal vice Emilio Scossa-Baggi (Il Centro).
Fra storia e cinema
Classe 1977, madre di due bimbi, laureata in Storia e storia del cinema, dal settembre 2019 presidentessa del PS turrito, dirige la Fondazione Sasso Corbaro per le medical humanities. È inoltre alla testa di un progetto culturale in Burkina Faso e vicepresidente dell’associazione DaRe che si occupa di accoglienza dei migranti. La neotimoniere del Consiglio comunale è stata in corsa per il Municipio sia nel 2021 sia tre anni più tardi. Fa parte della Commissione della gestione da due legislature.
La luce che manca
Nel discorso di insediamento Martina Malacrida Nembrini ha sottolineato che «Se dovessi scegliere una sola parola, fra tante, non avrei dubbi: la cura. È qualcosa di potente, collettivo, una scelta politica concreta. Vuol dire avere a cuore chi fa fatica, chi rischia di restare ai margini. Solidarietà. Inclusione. Giustizia. Nella storia della nostra città abbiamo bisogno di tutto questo. Serve una politica che sa scegliere dove posare lo sguardo. Un po’ come il cinema, che ci invita ad accendere la luce su ciò che è nascosto. Chi lasciamo fuori campo? Chi resta invisibile? Con il vostro aiuto accenderò una luce su quello che ancora manca».
L'importanza del dialogo
Giorgio Krüsi, nel stilare un bilancio dei suoi dodici mesi alla guida del plenum (ha condotto dieci sedute), ha posto l’attenzione sull’importanza del dialogo fra i politici e i cittadini, ciò che «non ha fatto il Cantone con i Comuni, visto che continua a riversare oneri su questi ultimi». Nel nostro consesso, ha aggiunto, c’è «molta vivacità democratica fra sensibilità diverse. Siamo abbastanza loquaci rispetto ad altri Legislativi». A Bellinzona, ha concluso, servono opportunità di crescita ed innovazione ma, soprattutto, un grande gioco di squadra: «Deve diventare una città nella quale gli abitanti hanno voglia di trovare casa, sì, ma anche di restare».
Solidarietà alla Palestina
In seguito il Legislativo, prima di affrontare il piatto forte della seduta (il consuntivo 2024), attraverso una risoluzione proposta dall'Unità di sinistra ed accolta ad ampia maggioranza (47 sì e 7 astenuti) ha manifestato solidarietà al popolo palestinese che sta soffrendo a causa della guerra. Max Ay (Unità di sinistra) ha criticato l'atteggiamento e la politica di Israele: ecco perché «serve un atto coraggioso. Dobbiamo essere coerenti con i nostri valori facendo un appello urgente al Consiglio federale. Fermiamo subito il massacro in corso».
Via libera (con 46 sì, un no e 7 astenuti) anche all'altra risoluzione all'ordine del giorno, quella dei Verdi-FA-Indipendenti, tramite la quale la capitale si aggiunge quindi alle città di Ginevra e Losanna per far giungere alla popolazione un messaggio di condanna di ogni forma di violenza.