Guerra

UNRWA, Philippe Lazzarini chiede solidarietà alla (sua) Svizzera

La Confederazione ha sospeso i versamenti di aiuto all'Agenzia ONU per l'anno in corso, in attesa di risposte dalle indagini – Il direttore dell'Agenzia si presenterà in marzo davanti alla Commissione della politica estera
© KEYSTONE / SALVATORE DI NOLFI
Red. Online
17.02.2024 09:06

Si torna a parlare di UNRWA, l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente, che Israele considera ormai fiancheggiatrice di Hamas. Perché il capo dell'Agenzia, lo svizzero Philippe Lazzarini, ha lanciato dalle colonne delle testate Tamedia un appello alla Confederazione: «Si mostri solidale, senza finanziamenti l'organizzazione dovrà cessare le attività in aprile». La Svizzera e le commissioni «devono essere coscienti di cosa significherebbe se l'UNRWA non dovesse più essere in grado di finanziare le proprie attività, nella Striscia di Gaza come in Cisgiordania, Siria, Giordania e Libano».

A fine gennaio, lo ricordiamo, lo Stato Ebraico ha affermato che alcuni dipendenti dell'UNRWA sarebbero coinvolti negli attacchi del 7 ottobre di Hamas. L'accusa è stata presa seriamente sia dalle stesse Nazioni Unite, che hanno licenziato 12 dipendenti e hanno dichiarato di voler indagare a fondo sulle dichiarazioni di Israele, sia dagli Stati Uniti e diversi altri Paesi, che hanno dichiarato di avere sospeso alcuni finanziamenti all'Agenzia. Poi, una settimana fa, una centrale di intelligence elettronica di Hamas sarebbe stata scoperta dalle forze di difesa israeliane sotto la sede centrale, nella Striscia di Gaza. La centrale pare fosse nascosta sotto il complesso ONU e nei pressi di una scuola della UNRWA, a Gaza City.

Non appena è stato reso noto il possibile coinvolgimento di alcuni dipendenti dell'UNRWA nei massacri commessi da Hamas il 7 ottobre 2023, la Svizzera si è dichiarata «estremamente preoccupata» per queste accuse «molto gravi» e ha sospeso i versamenti di aiuto per l'anno in corso. Si tratta di un contributo di 20 milioni di franchi. Berna ha spiegato di volere attendere i risultati dell'indagine avviata dall'organizzazione delle Nazioni Unite prima di prendere una decisione. «I contributi all'UNRWA previsti per il 2024 non sono ancora stati versati. Una decisione sul loro pagamento verrà presa solo quando saranno disponibili maggiori informazioni sulle gravi accuse mosse ai dipendenti dell'UNRWA».

Il Consiglio federale intende prendere una decisione sul tema in primavera. E Philippe Lazzarini si presenterà il mese prossimo davanti alla Commissione della politica estera.

Per lo svizzero a capo dell'UNRWA – che a gran voce ha già assicurato «non mi dimetto» –, Israele starebbe conducendo una campagna contro l'Agenzia volta a distruggerla, affinché «lo status di rifugiato palestinese sia regolato una volta per tutte, così come il diritto al rimpatrio».

In seguito ai colloqui con i rappresentanti della Commissione europea, Lazzarini ha dichiarato che c'è un «impegno reciproco» per affrontare le preoccupazioni che hanno spinto l'esecutivo dell'UE ad avviare una revisione dei finanziamenti all'UNRWA. Se da un lato la Commissione ha assicurato che l'assistenza umanitaria continuerà «senza sosta» nonostante le accuse, dall'altro ha suggerito che la donazione di 82 milioni di euro in aiuti allo sviluppo, prevista per la fine di febbraio, sarà subordinata alla verifica da parte dell'UNRWA delle procedure di assunzione, al rafforzamento dei meccanismi di controllo interno e alla verifica della forza lavoro (30.000 dipendenti). «Siamo abbastanza intelligenti da capire che l'indagine non può essere conclusa in 20 giorni», ha dichiarato Josep Borrell, l'Alto rappresentante per la politica estera UE.

Come risponderà la Svizzera? Per il momento la presa di posizione rimane la stessa: ha preso atto delle misure immediate adottate dall'UNRWA nei confronti dei suoi collaboratori e si aspetta che l'indagine interna faccia piena luce su queste accuse.

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