Torricella-Taverne

Vicesegretario licenziato: un altro round al Municipio

Respinta dal Tribunale cantonale amministrativo la richiesta di sospendere il provvedimento – Ancora aperto il procedimento per molestie
©Gabriele Putzu
Giuliano Gasperi
24.10.2023 06:00

Lo scontro giuridico non si è ancora concluso, ma l’ultimo «round» lo ha vinto il Municipio. Siamo a Torricella-Taverne, dove il Comune è in causa con il suo ex vicesegretario. Il funzionario era stato sospeso dall’incarico nel settembre del 2022 e licenziato nel dicembre dello stesso anno in seguito a una serie di accuse per molestie sessuali sul posto di lavoro sfociate in un’inchiesta penale. Lui si era opposto alla decisione con un ricorso (tuttora pendente) mentre tramite una domanda cautelare si era battuto affinché il provvedimento dell’Esecutivo venisse sospeso. Con decisione dello scorso febbraio, però, il presidente del Consiglio di Stato gli aveva dato torto. A quel punto, l’ex vicesegretario si era rivolto al Tribunale cantonale amministrativo, che ha deciso lo scorso giugno. E il risultato non è cambiato. In attesa di conoscere l’esito del ricorso «principale», il funzionario non potrà riprendere a lavorare. Nemmeno in una sede dislocata, come aveva chiesto. La Corte ha quindi dato ragione al Municipio, secondo cui gli episodi alla base del licenziamento «hanno compromesso il funzionamento del servizio» e la situazione «ha pregiudicato irrimediabilmente il rapporto di fiducia», tanto che «un reintegro sarebbe da escludere». Cosa sia successo o non successo fra le mura degli uffici comunali lo stabiliranno le indagini della Magistratura, che si era messa in moto dopo una denuncia da parte del Comune. Stando a nostre verifiche, il procedimento penale sta facendo il suo corso, ma non è ancora sfociato in una decisione cresciuta in giudicato, in un senso o nell’altro.

Il pubblico prevale sul privato

Torniamo alla richiesta di sospendere il licenziamento, che il ricorrente aveva motivato con una presunta violazione, da parte del presidente del Governo, del suo diritto di essere sentito. Secondo il Tribunale cantonale amministrativo, invece, le motivazioni formulate del Municipio, «tutto sommato prevedibili», «non ponevano la necessità di far prendere posizione nuovamente» all’ex vicesegretario. In generale, per la Corte, l’interesse pubblico al buon andamento del servizio prevale su quello privato del dipendente a continuare a lavorare. «Indipendentemente dall’esito della lite – scrive sempre il Tram – il rischio che la presenza del dipendente possa ostacolare il corretto svolgimento dell’amministrazione comunale è concreto».

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