«Vladimir Putin nudo»: l'AI che fa arrabbiare la Russia

Martedì, Joe Biden ha ufficialmente lanciato la corsa per la sua rielezione. I repubblicani, a mo’ di risposta, hanno pubblicato un video sui social immaginandosi scenari apocalittici per l’America qualora l’attuale inquilino della Casa Bianca rimanesse in sella. Particolare: il video, novità delle novità, è stato creato interamente sfruttando l’intelligenza artificiale.
Il campanello d’allarme, insomma, è già scattato. Dopo la tempesta di fake news e disinformazione che aveva travolto le ultime due campagne presidenziali, le elezioni del 2024 potrebbero essere le prime, in assoluto, infestate da immagini che, nella realtà, non esistono.
La query «Putin nudo»
Gli Stati Uniti, come riporta Watson.ch, non sono i soli a dover fare i conti, sul piano prettamente politico, con le nuove tecnologie. Da qualche giorno, infatti, anche Mosca sta cercando di limitare la presenza di Vladimir Putin sui portali dedicati alla generazione di immagini artificiali. E dire che proprio la Russia, lo abbiamo visto anche nell’ambito della guerra in Ucraina, ha sfruttato e sfrutta le potenzialità dell’AI per fare propaganda.
La notizia, in questo caso, è che i cittadini russi sembrerebbero ossessionati da un aspetto del presidente e leader del Cremlino: il suo corpo. Già, l’applicazione di intelligenza artificiale Kandinsky sta registrando un numero di richieste «Vladimir Putin nudo» oltre l’immaginabile. Va detto, a proposito di propaganda, che in passato la Federazione Russa ha spesso spinto sulle doti fisiche e sulla prestanza di Putin per veicolare l’immagine di un presidente forte, finanche maschio nell’accezione (per noi) più negativa possibile.
Alcuni politici, ad ogni modo, hanno gradito poco quest’ultima svolta tecnologica. Sergei Mironov, ad esempio, presidente del Consiglio Federale e della camera alta del parlamento russo, la Duma, dal 2001 al 2011, su Twitter ha annunciato di aver chiesto alla procura di verificare se Kandinsky abbia o meno delle radici russofobe. «Questo algoritmo – ha scritto – crea un’immagine deliberatamente negativa della Russia e un’immagine positiva dei Paesi ostili».
Le rimostranze di Mironov
Putin nudo, va da sé, sarebbe soltanto la punta dell’iceberg. Secondo Mironov, infatti, Kandinsky sarebbe stato creato sfruttando tecnologie occidentali e, quindi, per default avrebbe pregiudizi nei confronti del Cremlino. Fra le lamentele del politico, anche il fatto che digitando «il Donbass è russo» vengano prodotte immagini con i colori «del nemico». L’Ucraina. Di più, a differenza delle bandiere ucraina e statunitense, quella russa verrebbe generata male, anzi malissimo.
Mironov, evidentemente, non sa che le varie intelligenze artificiali oggi sul mercato presentano, ad oggi, non poche mancanze. È nota, ad esempio, l’incapacità di MidJourney di «disegnare» correttamente le dita delle mani. Ma anche l’incapacità di creare correttamente scritte, simboli o bandiere è conosciuta. Kandinsky incluso.
Il ritocco all'algoritmo
Kandinsky, giova ricordarlo, è una delle poche applicazioni di intelligenza artificiali che padroneggia perfettamente il russo. Un’arma a doppio taglio, come fa notare Insider: se digitando, nella lingua di Mosca, Дмитрий Медведев голый на лошади il risultato è una semplice foto di fiori, il discorso cambia digitando la medesima richiesta (Dmitry Medvedev nudo a cavallo) in inglese.

La vicenda, considerando che l’algoritmo appartiene a Sberbank, una delle più grandi banche russe, è quantomeno delicata. Mentre scriviamo queste righe, diversi media riportano che nel frattempo i responsabili del servizio hanno «aggiustato» il citato algoritmo. È ancora possibile generare, digitando in inglese, foto di Vladimir Putin nudo e in pose, diciamo così, particolari, tuttavia i nudi non sono (più) integrali. Prima della denuncia di Mironov, ha chiarito Insider, la censura era minima. Di più, la questione «nudo» è stata regolata solo per Putin mentre richieste simili per altri personaggi non hanno subito il minimo cambiamento.
Mironov, in ogni caso, non si è ancora placato. Anzi, ha rilanciato: «Non abbiamo bisogno di tale russofobia da una banca russa!».