Il caso

Vladimir Putin, Tom Cruise e il popolo no-smartphone

Non possedere un telefonino: nel 2022 esiste un comportamento più eversivo?
Stefano Olivari
12.09.2022 20:00

Non possedere uno smartphone. Nel 2022 esiste un comportamento più eversivo? Di sicuro sono sempre di più i VIP o presunti tali che asseriscono di non usare un oggetto che da quasi 15 anni fa parte delle nostre vite, un atteggiamento che potrebbe fare scuola. Ma al di là delle popstar e degli influencer che vogliono darsi un tono da intellettuali, il più famoso dei cosiddetti no-smarthone è senza dubbio Vladimir Putin.

KGB

In molti pensano che il passato da funzionario del KGB, ora FSB, abbia reso il presidente russo un grande appassionato di tecnologia, mentre è vero esattamente il contrario. Una conferma di questo atteggiamento si è avuta una settimana fa, quando si era sparsa la voce circa la volontà del leader russo di aprire un suo profilo ufficiale su vari social network. Falsa la voce, vera la smentita del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che ha escluso che Putin voglia fare una cosa del genere non solo su TikTok (come l’amico, o ex amico, Berlusconi, che ad ogni giorno di campagna elettorale propone video di culto) o Instagram, ma anche sul russo VKontakte. Peskov ha spiegato anche il perché: «Non gli serve, perché lo considera una forma di esibizionismo, di trasparenza esagerata. In ogni caso un uomo impegnato come il presidente non avrebbe il tempo di gestire i suoi profili e nemmeno delegherebbe altri». Peskov ha infine spiegato il motivo per cui Putin non possiede nemmeno uno smartphone: «Ritiene volontario esibizionismo anche questo, perché chiunque, non soltanto il presidente della Russia, tenendo acceso uno smartphone permette al resto del mondo di sapere tutto di lui». Posizione non maggioritaria visto che il 70,1% dei russi, neonati compresi, possiede uno smartphone.

No Internet

Viene da chiedersi come ci si possa mettere in contatto con Putin, visto che lui non è un fan nemmeno della navigazione web da computer. Semplice: il telefono fisso, di colore giallo (quello rosso dei tempi di Breznev è stato rottamato), che si trova sulla sua scrivania e il cui numero è conosciuto soltanto da pochi collaboratori. A loro volta quasi tutti senza smartphone e diffidati dall’usarne uno non ‘bonificato’ dai servizi segreti… Certo non tutti i russi la pensano come Putin, a partire dalla sua creatura Dmitry Medvedev, un autentico tossico dello smartphone e del commento su qualsiasi argomento. Ma tornando a Putin, bisogna dire che il suo odio per la tecnologia per usi privati va oltre gli aspetti personali, pur importanti, come il poco tempo a disposizione. Una decina di anni fa Putin sostenne che Internet fosse parte di un progetto speciale della CIA per il controllo del mondo.

C'è pure Maverick

Se Putin fa storia a sé, in tutti i sensi, ci sono tante celebrità che legano il rifiuto dello smartphone a uno stile di vita più sano. Il primo fra i primi è Tom Cruise, a 60 anni di età protagonista dell’ennesimo successo clamoroso con Top Gun: Maverick, che soltanto nei cinema ha già incassato 750 milioni di dollari… Cruise ha più volte spiegato di non avere niente contro la tecnologia, ma che il suo uso lo deconcentra. Quindi non ha smartphone, non naviga sul web da casa e non ha nemmeno un indirizzo email personale. Il suo account Instagram è gestito da collaboratori ed è quanto di più istituzionale possa esistere: soltanto foto ufficiali e trailer dei suoi film. Chi vuole contattarlo chiami il suo agente, più facile che contattare il Cremlino ma non di molto. Cruise è ‘antico’ come Maverick anche nel rapporto con il cinema: nei suoi contratti è sempre specificato che i film devono uscire prima nelle sale e solo dopo un ragionevole tempo in streaming. E così è stato anche per il seguito di Top Gun, tenuto in naftalina tre anni per non farlo uscire durante l’era COVID. Comunque va detto che guardando alle nostre conoscenze personali difficilmente troveremo un pensionato, un medico, un muratore o un giornalista senza smartphone, ma quando sei una popstar la prospettiva cambia. Alfieri del no-smartphone, sia come possesso sia come uso, sono infatti fra gli altri Justin Bieber, Elton John, Ed Sheeran e Robbie Williams.

No social

Decisamente più numerosi sono gli aderenti del partito anti social network, visto che lì non è più una questione di reperibilità ma si entra nel campo delle interazioni con sconosciuti, a volte fan ma spesso anche odiatori di professione. Fuori dai social sono Julia Roberts, Brad Pitt, Scarlett Johansson, George Clooney e tanti attori al top, mentre è grosso anche il partito dei pentiti, quelli che ciclicamente annunciano la loro uscita dai social media (lo annunciano sui social media, ovviamente) ma poi ci ritornano visto che niente permette con costi così bassi di avere un rapporto diretto con il pubblico. La più famosa di questi pentiti è senza dubbio Meghan Markle, che poco prima di sposare il principe Harry ha fatto cancellare tutti suoi messaggi sui vari social network: non è stato sufficiente per entrare nelle grazie della Regina Elisabetta, ma almeno ci ha provato.

I numeri

Putin, Cruise e gli altri stanno dettando una tendenza, quella dei no-smartphone, o sono soltanto persone che si possono permettere collaboratori che facciano il lavoro sporco per loro? Le statistiche dicono che nel 2022 gli abbonamenti telefonici per smartphone sono 6 miliardi e 537 milioni circa, con tendenza al rialzo, su una popolazione mondiale che mentre scriviamo queste righe è di 7 miliardi e 973 milioni di persone. Certo qualcuna avrà più di un abbonamento (in Svizzera sono il 120% della popolazione), ma le previsioni di crescita dei principali operatori dicono che gli 8 miliardi di abbonamenti saranno toccati nel 2027. Insomma, quello dei no-smartphone è per il momento un movimento di nicchia, che riguarda alcuni ceti sociali in alcune aree del mondo, fondato più su dichiarazioni la sera a cena con il bicchierino dell’amaro che su reali comportamenti. Uno stile di vita che spesso viene imposto ai figli, come del resto tutti gli stili di vita: negli Stati Uniti soltanto il 6,6% dei ragazzi ha il primo cellulare oltre i 15 anni, contro il 10 della Francia che è più meno anche la media europea, una nicchia che comprende i poverissimi ma anche alcuni membri di classi superiori, dal punto di vista finanziario o culturale. In altre parole, la classe media continuerà a essere connessa e reperibile in ogni momento. Un po’ dovrà esserlo ed un po’ vorrà esserlo: anche questo è controllo, e nessuno lo sa più di Putin.