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Voglio una tesina «napoletana»

Tra testi contraffatti e alunni in difficoltà, il cosiddetto «aiutino» sta spopolando – E arrivano anche richieste dal Ticino
© CdT/Gabriele Putzu
Davide Illarietti
11.06.2023 06:00

«Vedrà che nessuno si accorgerà di niente, a suo figlio faremo fare una bellissima figura». Finisce così, con un «a risentirci» e un preventivo a voce - 300 franchi, da pagare in anticipo - la telefonata con la presunta docente. Numero italiano, accento campano e un CV da non credere: vent’anni nelle scuole pubbliche e all’università di Napoli, «decine» di studenti salvati dalla bocciatura, risultato assicurato.  

Provare per credere. La docente in questione è solo una delle professioniste o professionisti della tesina a pagamento che sul web offrono un «aiutino» a studenti non troppo brillanti e genitori disperati. A inizio giugno la richiesta è «altissima» e l’agenda piena, spiega la professoressa. A dirla tutta è già tardi: in Italia come in Ticino gli esami di fine anno sono a metà giugno, restano due settimane per scrivere il testo ma anche preparare lo studente (l’ipotetico figlio «zuccone») alla presentazione orale. «Altrimenti gli insegnanti capiscono che non l’ha scritta lui, è chiaro» avverte la prof. «Questo non deve succedere».

La docente partenopea

L’offerta è comparsa su Lugano Annunci il 17 maggio, in soccorso dei ritardatari. Preceduta da annunci analoghi (stesso numero di telefono e indirizzo mail) nei mesi di ottobre e gennaio, quindi con il dovuto anticipo. Anche perché l’aiutino «non si limita naturalmente alla sola stesura del testo», spiega l’autrice dell’annuncio. «Dobbiamo sentire il ragazzo, capire a che punto è, se possibile farci consegnare quanto da lui scritto finora per capire il suo stile». Il tutto al plurale perché la professoressa, precisa, non lavora da sola ma ha dietro di sé una squadra di non meglio precisati «assistenti».

Che nella vicina Penisola il fenomeno delle tesi «prefabbricate» sia radicato e strutturato, del resto,  è noto. Il servizio è pubblicizzato da appositi siti (Tesilaureale.it, tesi24.online, tesiuniversitaria.online per citarne alcuni) e la stampa d’oltre confine ne ha documentato in passato la diffusione anche in ambito universitario. Epicentro: il Centro-Sud Italia. I prezzi vanno da 500 euro per una tesi triennale fino a 2.500 per una specialistica.

«Diverse richieste»

Ma le truffe non hanno confini. In anni recenti l’industria partenopea dei «diplomifici» ha dimostrato di poter arrivare fino al Ceresio: il caso di una scuola privata di Lugano, nel 2019, ha portato a un inasprimento dei controlli previsti dalla legge sulla scuola (si parlava di esami manipolati a Pomigliano D’Arco). E se ottenere all’estero una maturità in Ticino è diventato più difficile - o almeno si spera - la domanda di aiuti «esterni»» non sembra essere venuta meno. Il DECS tiene la guardia alta e le agenzie di «ghost-writing» ticinesi sono abituate a ricevere richieste ambigue. «Me ne sono arrivate parecchie in passato», ammette Davide Micheli della Atlantia Consulting di Chiasso (che non pubblicizza tesine e non ne ha mai realizzate, precisa). «Più che gli studenti, a contattarci in genere sono i genitori. Purtroppo». 

La risposta di Micheli in questi casi è sempre la stessa: «Tesine non ne faccio, la sola domanda mi fa anzi venire un certo nervoso». Ma sebbene spesso le richieste giochino sul filo della legalità - «ti dicono: «ho già scritto degli appunti», «avrei bisogno di un editing» racconta il ghost-writer – il rischio per i professionisti radicati sul territorio è di incorrere in sanzioni e danni reputazionali. «Senza contare l’amor proprio». L e scorciatoie ancorché diseducative sembrano più brevi: a «soli» 800 chilometri da Lugano mesi di studio diventano due settimane, magicamente. Basta pagare. Possibile? 

L’ex supplente delle Professionali

Possibile. «Tempo quattro, cinque giorni», e la docente di Napoli assicura di poter fornire il testo. Trenta pagine sul tema scelto («Il Ticino nell’età napoleonica») di cui per sua stessa ammissione è totalmente digiuna. «Ma non preoccupatevi, tutto si può fare. Abbiamo visto situazioni peggiori». Il prezzo richiesto (300 franchi come detto) a suo dire sarebbe una garanzia del «lavoro che c’è dietro» e del successo praticamente garantito («non lo bocciano di sicuro»). La professoressa d’altra parte afferma di conoscere il sistema scolastico ticinese - «molto simile al nostro» - e di avere già avuto clienti nella Svizzera italiana.

Difficile dire se si tratti di uno sfoggio pubblicitario, o di triste realtà. Ma non si pensi che il vizio dell’«aiutino» sia solo napoletano. Un altro annuncio su Tutti.ch pubblicizza un servizio simile: al numero di telefono (svizzero) risponde un ex supplente di una scuola professionale del Cantone, che a patto di rimanere anonimo racconta di avere aiutato nella stesura della tesi «una quindicina di studenti» per lo più universitari ma anche delle superiori. «Un modo per arrotondare», spiega. Non ritiene di avere commesso irregolarità. «Ho sempre dichiarato al fisco le lezioni private» assicura. 

«Niente di illegale»

Tariffa: 50 franchi all’ora. Secondo l’ex docente laureato in Lettere la domanda a Lugano «non è comunque altissima» anche se «tutto dipende chiaramente dal costo». Nell’arco di circa tre anni (prima di dedicarsi ad altra attività, a suo dire) a lui si sarebbero rivolti soprattutto studenti stranieri o comunque giovani incerti nell’uso dell’italiano, per cui avrebbe «sostanzialmente corretto i testi scritti da loro» aiutandoli a organizzare le scalette. «In ambito universitario la revisione da parte di amici o compagni di corso del resto è molto diffusa. Ho solo pensato di vedere se qualcuno era disposto a pagare. Non mi pare una cosa illegale». 

Il confine tra legalità e illegalità, del resto, a volte è questione di virgole e sfumature, e i «pennivendoli» nostrani o d’oltre confine questo lo sanno bene. Dopo la telefonata, in ogni caso, l’annuncio è scomparso dal web.

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