Il caso

«Voi le banche, noi le spiagge»: la resa dei conti turistica tra Svezia e Svizzera

Visit Sweden dice basta alla confusione tra i due Paesi, ancora oggi considerati «la stessa cosa» da molti turisti: «Dobbiamo decidere chi deve parlare di cosa: voi fate rumore con lo jodel, noi promoviamo il silenzio»
© YouTube
Federica Serrao
24.10.2023 15:21

Per chi ci abita, Svizzera e Svezia sono due Paesi ben distinti. Che non hanno nulla a che vedere l'uno con l'altro, o molto poco. Abbastanza lontani, anche geograficamente. Uno nel cuore dell'Europa, l'altro nel nord del continente. Ma non per tutti è così. Ogni anno, circa 120.000 persone chiedono a Google: «Svizzera e Svezia sono la stessa cosa?». Di più, in un recente sondaggio di Visit Sweden il 50% dei partecipanti statunitensi ha dichiarato di non essere sicuro di saper distinguere tra Svezia e Svizzera. D'altronde, nell'errore era caduto anche il presidente USA Joe Biden durante la conferenza stampa finale del vertice della NATO del 2022. Addirittura, un intervistato su dieci ha ammesso di aver anche sbagliato, o quasi, a prenotare un volo, un'escursione o un tour in una delle due nazioni. E non è tutto. Perché tra i Paesi europei sembrerebbe esserci un po' di confusione. Più di un cittadino britannico su 10 ammette infatti di pensare a Svezia e Svizzera come se fossero lo stesso posto. Mentre per il 28% degli intervistati del Regno Unito, IKEA e ABBA sono simboli della cultura elvetica e non svedese. 

Assurdo da credere e da raccontare. Ma, a quanto pare, il problema è concreto. Così concreto da aver spinto l'ente del turismo svedese a contattare la Confederazione per decidere «chi deve parlare di cosa», a livello turistico. Creando una vera e propria campagna, chiamata «Sweden (not Switzerland)». Svezia (non Svizzera).

In un breve video su YouTube, Visit Sweden ha quindi presentato quella che definisce «una bozza di accordo», dicendosi «aperta per discuterne». Anche se, i giochi di parole e i toni utilizzati nel video, fanno credere che si tratti di una distinzione già decisa e radicata. «Anche se siamo due bei Paesi europei con nomi che iniziano per "Sw" siamo decisamente diversi», si legge sul sito dell'ente. E questa mancata distinzione, per il Paese nordico, sta diventando intollerabile. 

«Voi l'LSD, noi l'aurora boreale»

«Leader e cittadini della Svizzera, questo è un messaggio dalla Svezia», sottolinea una donna bionda nell'apertura del filmato. «Vi stiamo contattando in merito al nostro problema comune». Per Stoccolma è tempo di rendere «chiare come il sole» le differenze tra i due Paesi. Ed è qui che inizia la lista. «Decideremo chi parla di cosa. La nostra proposta è la seguente: innanzitutto, la Svizzera parlerà di banche (banks), e la Svezia di spiagge (sandbanks). La Svizzera si concentrerà sulle vette delle montagne (mountaintops) e la Svezia sui tetti (rooftops)». Facendo riferimento a bar e ristoranti sui tetti svedesi «raggiungibili più facilmente rispetto alle montagne svizzere». Fino a qui, giochi di parole a parte, le distinzioni sono chiare e giustificabili. «La Svizzera potrà promuovere i rumori forti, come lo jodel. In cambio, la Svezia promuoverà il silenzio. E l'assenza di jodel», dice quindi la donna, mentre sullo sfondo appare una diapositiva di una ragazza in canoa su un lago, accompagnata dal suono dei remi sull'acqua. 

«L'LSD va alla Svizzera, perché l'avete inventato voi. La Svezia invece potrà parlare dell'aurora boreale, un altro tipo di esperienza surreale. Gli acceleratori di particelle sono vostri, mentre noi abbiamo un altro tipo di accelerazione: il relax (winding down, ndr)». Sullo sfondo, una delle tipiche casette rosse svedesi. «La Svizzera si concentrerà sulla pelletteria. Noi sulla moda contemporanea. Ultimo, ma non meno importante, la Svizzera offrirà il lusso, compresi gli orologi costosi. Mentre la Svezia offrirà un altro tipo di lusso: dimenticare il tempo». Il video messaggio si conclude con un invito a consultare la proposta completa e a firmare l'accordo.

«Se la gente fatica a distinguere i nostri due Paesi, dobbiamo aiutarla. Non possiamo cambiare i nomi delle nostre nazioni, ma possiamo diventare più specifici. La Svezia offre un lusso di natura diversa. Per questo crediamo che sia giunto il momento di decidere chi promuove cosa, e speriamo di poter raggiungere un accordo», spiega Susanne Andersson, CEO di Visit Sweden. 

E la Svizzera?

La Confederazione, al momento, non si è ancora pronunciata. Ma sul sito dell'ente turistico svedese, le istruzioni sono chiare, chiarissime. Sia per i funzionari elvetici, che per i cittadini. I primi, possono scaricare l'apposito contratto e firmarlo, per «porre fine alla confusione una volta per tutte». I cittadini, invece, possono sostenere l'iniziativa online o «cercare di contribuire alla divisione proposta», proponendo argomenti e temi che, a loro dire, appartengono a uno dei due Paesi.

E se la Svizzera non dovesse accettare l'accordo, che cosa succederà? Visit Sweden qualche idea l'ha già maturata. «Saremmo ovviamente entusiasti se la Svizzera dovesse firmare l'accordo. Possiamo immaginare che siano stanchi di essere confusi con la Svezia, così come noi siamo stanchi di essere confusi con loro», si legge sul sito web dell'ente turistico svedese. «Unendo le forze potremo mostrare alle persone di tutto il mondo perché dovrebbero visitare la Svezia, e perché la Svizzera. Se decidono di non fimare l'accordo, lo capiremo (siamo entrambi abituati a essere neutrali). Ma non ci fermeremo. Ci impegneremo ancora di più per mettere a fuoco le nostre differenze, per far sì che chi ci visita sappia che sta visitando la Svezia (e non la Svizzera)». 

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