L'editoriale

C'è chi legge il Corriere del Ticino e vive meglio

L’audience del nostro giornale, ad oggi, è di 94 mila lettori – Per noi è una grande iniezione di fiducia, uno stimolo a fare meglio e a non puntare soltanto sull’online, ma anche una presa di ulteriore consapevolezza: la carta ha potenzialmente ancora un futuro, magari diverso da oggi, ma tutto da scrivere
Paride Pelli
03.10.2023 06:00

È un periodo dove tutti i numeri che più non ci piacciono sembrano salire senza fine: i costi dei premi di cassa malati, ça va sans dire, ma anche il prezzo di ogni altra cosa, dal carburante agli alimentari, fino ai vari tassi ipotecari o di interesse che ultimamente guardiamo con occhio torvo. Tuttavia, c’è un numero di cui vogliamo parlarvi oggi che ci strappa un sorriso di ottimismo quando sale. Già, i lettori del Corriere del Ticino sono aumentati, e non di poco. In mezzo ai rincari di ogni tipo, questa notizia può sembrare piccola e autoreferenziale, invece è un segnale positivo per tutti. Vediamo perché.

Gli ultimi dati REMP hanno premiato il Corriere del Ticino: rispetto all’ultima rilevazione sul numero di lettori, abbiamo segnato un +9%, con un allungo significativo sulla concorrenza. L’audience del nostro giornale, ad oggi, è di 94 mila lettori. È vero, il settore era e rimane in difficoltà. L’aumento generalizzato dei costi che si diceva all’inizio non ha risparmiato nemmeno (e sarebbe strano se l’avesse fatto) gli editori della carta stampata. Sono diversi anni che lungo tutta la filiera si registrano gli aumenti più pazzi, dalle materie prime all’energia. Non bastassero i rincari e le difficoltà, a cadenza regolare alcune persone che, quantomeno per lavoro, dovrebbero avere a cuore l’intero settore dei giornali se ne escono con dichiarazioni per così dire temerarie, quasi di inspiegabile ostilità nei confronti dei media tradizionali. Per citare due casi solo dell’ultimo mese, il consigliere federale Ignazio Cassis ha dichiarato «non leggo i giornali e vivo meglio» (in realtà, presumiamo, leggerà gli articoli selezionati dall’ottimo servizio stampa della Confederazione) mentre il CEO della Posta Roberto Cirillo ha detto che il limite delle 12.30 per la consegna dei quotidiani deve cadere, perché i giornali cartacei, tutto sommato, si possono leggere anche la sera. Ognuno ha le sue idee - che sfociano in provocazione - ma in questo caso ci fa piacere che la realtà dei numeri si sia incaricata di smentirle.

I dati REMP che da oggi possiamo rendere pubblici raccontano di lettori, in aumento, che «vivono meglio» leggendo i giornali e che, evidentemente, li leggono al mattino. A livello di società, il +9% dei nostri lettori significa un Corriere del Ticino che concretamente passa di mano durante la giornata, viene scambiato, letto, commentato, utilizzato come punto di riferimento per capire e vivere il nostro presente, sul nostro territorio e nel mondo. Che vi sia questa curiosità, questo lettorato, è un dato che dovrebbe persino rallegrare la politica e l’imprenditoria. Per noi, è semplicemente una grande iniezione di fiducia, uno stimolo a fare meglio e a non puntare soltanto sull’online, ma anche una presa di ulteriore consapevolezza: la carta ha potenzialmente ancora un futuro, magari diverso da oggi, ma tutto da scrivere. Certamente, tutto questo non deve distogliere editori e management dei giornali dal puntare anche sulla transizione digitale, complemento indispensabile all’informazione cartacea. Ma ritenere la carta un binario morto, sarebbe enormemente prematuro.

I dati REMP ci parlano di un cantone, il nostro, che sarà pure «brizzolato», ma che ha ancora il gusto di informarsi su più piattaforme, con al centro l’approfondimento del cartaceo, in un contesto, tra l’altro, che è un unicum in tutta la Svizzera, per varie ragioni. Per gli editori di quotidiani, il Ticino è un bacino tanto penalizzante quanto stimolante. Penalizzante, perché il mercato pubblicitario non è certo enorme. Stimolante, perché anche se i dati REMP questo non lo dicono, abbiamo ragione di credere che il nostro è un cantone dove, più che altrove, gli adulti amano passare il Corriere del Ticino cartaceo dalle loro mani a quelle dei figli o dei nipoti, segnalando una notizia, commentando un evento, ritagliando un articolo per conservarlo. Una vera «catena di carta» che vale molti click in un colpo solo.