Il commento

Bitcoin, un quadro di luci e ombre

I recenti rialzi delle sue quotazioni hanno fatto nuovamente aumentare l’attenzione attorno alla criptovaluta
Lino Terlizzi
Lino Terlizzi
15.03.2024 06:00

I recenti rialzi delle sue quotazioni hanno fatto nuovamente aumentare l’attenzione attorno al Bitcoin. È opportuno dunque tornare sul capitolo, per sottolineare le luci e le ombre che lo compongono. Le luci principali sono in sostanza due: la tecnologia che è alla base del suo funzionamento (Blockchain) e il fatto che si sia ormai creata una ulteriore classe di investimento. Non si può negare che la tecnologia sia innovativa, anche se va detto che non riguarda solo questo campo, può essere applicata pure in altri settori. Altrettanto non si può negare che gli investitori oggi con il Bitcoin dispongano di una possibilità che prima non c’era, anche se va aggiunto che occorrerebbe una ancor maggiore consapevolezza sull’investimento, viste appunto la relativa novità e la complessità che caratterizzano il prodotto. Le ombre ancora esistenti nel quadro del Bitcoin sono numerose.

Si tratta nel concreto di un segnale informatico, sulle cui origini e sul(i) cui fondatore(i) per alcuni aspetti rimane un fitto mistero. Il fatto che ci siano autorità di vigilanza che autorizzino strumenti finanziari associati al Bitcoin gioca senz’altro a favore di quest’ultimo, ma di per sé non ne chiarisce l’origine. La volatilità molto elevata delle sue quotazioni – ora in effetti è in area massimi, ma in passato ha avuto anche crolli repentini, come si è visto – sin qui ha indicato che non è stata ancora raggiunta la solidità di fondo e che il grado di rischio sul suo prezzo di mercato rimane quindi alto. La definizione corrente di valuta digitale, per il Bitcoin come per altri prodotti analoghi, da un punto di vista sostanziale non è esatta. Di fatto, non si tratta di vere e proprie valute. Sia essa fisica o sia essa digitale, una valuta ufficiale è emessa e garantita da una banca centrale, cioè da un istituto che è riconosciuto e che ne risponde. Una vera valuta inoltre ha attorno a sé un corpo di norme che ne regolano con precisione l’esistenza. È vero che per il Bitcoin c’è un protocollo, che tra l’altro fissa il numero massimo di pezzi che potranno essere in circolazione, ma questo non è paragonabile ai meccanismi che regolano nell’interesse di tutti le valute ufficiali. In teoria ciascuno di noi può mettersi d’accordo con altri per pagare ed essere pagato con oggetti, ma ciò non fa di questi oggetti una vera valuta, riconosciuta universalmente. Ed è quanto accade in sostanza con gli utenti Bitcoin; ciascuno di essi teoricamente può diventarne produttore, purché abbia mezzi tecnologici potenti e sia in grado di pagare la molta energia impiegata. Ma tutto questo non ha a che vedere con una vera valuta. È improprio anche paragonare il Bitcoin all’oro, che gioca spesso un ruolo di bene rifugio. Il prezzo dell’oro è determinato dall’incrocio tra domanda e offerta in campo sia industriale sia finanziario.

Ci sono regole e controlli su entrambi questi versanti. Il metallo giallo dura nel tempo ed ha un suo valore intrinseco, cosa che oggettivamente è difficile dire del Bitcoin. Gli scambi relativi al prodotto fisico oro d’altronde sono pienamente regolati e riconosciuti e lo stesso dicasi per i prodotti finanziari basati sull’oro. Se qualcuno non rispetta le regole, può essere perseguito. È lecito chiedersi se per Bitcoin e prodotti analoghi ci sia oggi una possibilità di pari livello per controllare ed eventualmente perseguire. In sintesi, ciascuno se crede è libero di investire in Bitcoin e in altri prodotti simili, ma è naturalmente opportuno che valuti il non secondario grado di rischio. La valutazione va fatta per tutti gli investimenti, ma in questo capitolo deve essere ancor più marcata, per le ragioni citate. Sarebbe meglio peraltro non parlare per il versante Bitcoin e simili di valute digitali. Ci saranno vere valute digitali se e quando le banche centrali - che stanno studiando il filone - emetteranno su ampia scala e sotto il loro controllo il dollaro digitale, l’euro digitale, il franco digitale e così via. Quanto al Bitcoin come concorrente dell’oro-rifugio, il paragone in sostanza non ha fondamento, i rispettivi contenuti sono infatti in tutta evidenza molto differenti; si tratta di campionati diversi, che come tali andrebbero valutati. 

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