Il commento

Campione maturo che pensa al domani

Marco Odermatt si è distinto sulle nevi di Kranjska Gora conquistando la sua seconda Coppa del mondo generale e il globo del gigante
Raffaele Soldati
12.03.2023 20:45

La Coppa del Mondo ha sancito molti verdetti. Non tutti però. Sicuramente i più importanti. Sabato, nel giorno in cui Mikaela Shiffrin ha ottenuto il suo 87.esimo sigillo nel circo bianco, scavalcando il mitico Ingemar Stenmark, Marco Odermatt ha riconquistato il globo di cristallo della generale. Grazie alla doppietta in gigante a Kranjska Gora, il nidvaldese si è dunque assicurato anche il trofeo della specialità. Da aggiungere a quello del superG, che già aveva fatto suo.

Una stagione incredibile, che il nostro fenomeno delle nevi ha dominato fin dalle prime battute. Dall’alto della sua classe, Marco era partito con il turbo. E si era aggiudicato subito il classico aperitivo a Sölden. Già sul ghiacciaio del Rettenbach avevamo intuito che per gli avversari sarebbe stata una stagione grama. Ad insidiare Odermatt, nella lotta per il globo principale, ci ha provato soltanto Aleksander Aamodt Kilde. Ma la rinuncia del norvegese alle due gare tra le porte larghe in Slovenia, ha in pratica aperto la strada all’elvetico. E lui ha chiuso la contesa con una settimana di anticipo. Qualcuno potrebbe dire peccato. Pensiamo agli organizzatori delle finali di questa settimana a Soldeu (Andorra), che ci tenevano ad offrire un maggiore ventaglio di sfide tra i primattori delle varie discipline. Invece, non sarà il caso. Tutto, o quasi, è già stato deciso. Restano due soli piccoli globi da attribuire, quelli del superG femminile – con Lara Gut-Behrami ancora in corsa – e quello dello slalom maschile.

A Odermatt, campione olimpico tra le porte larghe e in questa stagione anche due volte campione del mondo (discesa e gigante) cosa resta da inseguire? A 25 anni si è già lanciato a caccia di primati ai quali lui stesso dà un’importanza relativa. A Soldeu intende però andarci da vero combattente, con l’idea di chiudere la stagione così come l’aveva iniziata. Marco ha più volte ringraziato il cielo che l’infortunio occorsogli a Kitzbühel, prima delle gare iridate di febbraio, non gli ha rovinato i piani. Quel problema al ginocchio, che in pratica lo ha costretto a rinunciare solo ad un paio di competizioni, avrebbe potuto cosargli molto caro. Il campione, che ha saputo gestire la pausa con intelligenza, valutando rischi e opportunità, non si è mai lasciato ingolosire. Anche dopo l’inizio dei Mondiali a Courchevel, che non era stato all’altezza delle sue aspettative, avevamo potuto ammirare un giovane saggio e al contempo maturo. Soprattutto in quella occasione, Odermatt aveva avuto pazienza. Poi si era addirittura preso la libera, specialità nella quale in Coppa aveva accumulato tanti podi senza mai riuscire ad imporsi.

Adesso il nidvaldese ha nel mirino il primato assoluto di punti in Coppa del mondo ancora detenuto da Hermann Maier. L’austriaco era arrivato a quota 2.000, dominando la stagione 1999-2000. Con tre gare davanti a sé, Marco ha il record alla sua portata. E poi? Inizieranno le riflessioni in vista delle prossime stagioni e dei nuovi traguardi. Guardare avanti è sempre difficile. Prevedere cosa succederà lo è ancora di più. Sono allo studio proposte per rendere la Coppa più interessante. E Odermatt ha già fatto capire che intende rivedere un po’ il suo programma. L’impegno su tre specialità - discesa, superG e gigante – richiede sforzi immani. E un’esposizione maggiore ai rischi di farsi male. Ma questa è musica del futuro. Intanto, dopo aver ottenuto il suo 22.esimo sigillo, il fenomeno si rallegra di essere diventato il quarto sciatore svizzero più vincente. Davanti a lui solo Pirmin Zurbriggen (40), Peter Müller (24) e Michael von Grünigen (23).

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