Ghiaccio Bollente

Carattere e segnali

Dopo il difensore Connor Carrick il club bianconero ha messo sotto contratto l’attaccante Mike Sgarbossa, bravi abbastanza per recitare un ruolo di primo piano in AHL
Flavio Viglezio
24.05.2025 06:00

Il Lugano targato Svezia - nelle persone dell’allenatore Tomas Mitell e del co-coach Stefan Hedlund - si sta sempre più impregnando di uno spirito nordamericano. Solo il ghiaccio - bella scoperta - dirà se il mix funzionerà. Fatto è che dopo il difensore Connor Carrick il club bianconero ha messo sotto contratto l’attaccante Mike Sgarbossa. Si tratta di due profili simili, quando si dà un’occhiata alla loro carriera. Non abbastanza forti per ritagliarsi uno spazio importante nella NHL, ma bravi abbastanza per recitare un ruolo di primo piano in AHL. Entrambi sanno cosa significhi fare l’ascensore tra le due migliori Leghe del Nordamerica, entrambi hanno costruito il loro percorso basandosi anche e soprattutto sul carattere, senza voler sminuire le loro qualità hockeistiche, in fondo ancora tutte da scoprire. L’obiettivo di Janick Steinmann sembra insomma piuttosto chiaro: basta prime donne, per una ricostruzione che possa funzionare ci vogliono elementi in grado di sudare sangue, pronti a portare la loro esperienza al servizio della squadra. L’ingaggio di uno straniero non regala mai garanzie assolute, ma Carrick e Sgarbossa sembrano possedere le qualità - giusto insistere sul «sembrano» - per permettere al Lugano di uscire dal buco nero nel quale si è infilato nella passata stagione. D’altra parte le ultime «stelle» - o presunte tali - arrivate alla Cornèr Arena si sono rivelate essere dei flop clamorosi. Basti pensare a Mikkel Boedker o a Radim Zohorna: gente poco motivata, che non aveva più nulla da chiedere alla carriera.

Il palmarès non è insomma garanzia di successo nel nostro campionato. Soprattutto in una squadra come il Lugano, che deve soprattutto ritrovare un’identità di gioco, oltre che l’autorevolezza societaria. Intanto gli spifferi di mercato - gli stessi che volevano Sgarbossa in Ticino - dicono che anche Charles Hudon sia sul punto di accordarsi con il club bianconero. Un attaccante, il canadese, che ha fatto punti ovunque abbia giocato, tra NHL, AHL e un’esperienza nel nostro campionato con il Losanna.

Il mercato in entrata di Steinmann sta insomma rispondendo ad una certa logica e questo è sicuramente un buon punto di partenza. Non bisogna però dimenticarsi dell’eventuale mercato in uscita. Dei tre import ancora sotto contratto e dei quali Steinmann aveva affermato la necessità di ulteriori discussioni, non si è saputo per ora più nulla. Su Jiri Sekac e Michael Joly si potrebbe rimanere a discutere per ore: in ultima analisi una loro conferma sarebbe tutt’altro che scandalosa. Ci si potrebbe insomma provare, anche perché non è mai evidente liberarsi da un contratto in essere. Figuriamoci da due o tre.

Il Lugano deve - o perlomeno dovrebbe - lanciare un messaggio chiaro a tutto l’ambiente su Calle Dahlström. Se desidera davvero ripartire su nuove basi - anche e soprattutto mentali - il club non può permettersi di dare fiducia ad un giocatore che non ha nulla a che vedere con il livello e le caratteristiche del campionato svizzero. La società bianconera ha il dovere di staccarsi il più possibile dai disastri della scorsa stagione e purtroppo Dahlström fotografa più di altri gli scempi commessi. Bisogna insomma voltare pagina. Sul serio, per una volta.

Anche perché i già citati spifferi sussurrano che - dopo averlo salutato ufficialmente - il Lugano abbia prolungato il contratto dell’attaccante Aleksi Peltonen, un altro elemento che poco o nulla è riuscito a dare alla causa bianconera. La speranza è che si tratti davvero solo di voci: in caso contrario, separarsi almeno da Dahlström assumerebbe contorni ancora più necessari.

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