Cento di questi anni

DI PARIDE PELLI - L'emozione della diretta tv può giocare brutti scherzi: come quella volta che un giovane sportivo dedicò la vittoria appena conquistata «a tutti i miei genitori» (forse si sentiva oscuramente parte di una famiglia allargata) o che un calciatore dichiarò, in mondovisione o quasi, «sono uscito per un infortunio al piede, domani vado dal pediatra». Emozione? Ignoranza? Poco importa. Non rientra certo in questa casistica la gaffe dell'ex ragazza del Piper, aka Patty Pravo, alias Nicoletta Strambelli, durante la notte di San Silvestro. Il suo è stato un innocente lapsus – no, non un lapis, e comunque più innocente di molte sue canzoni tremendamente adultere – con la non trascurabile differenza che lei, la sempiterna, elegantissima bambola-soundtrack - è scivolata sulla classica buccia di banana proprio nel momento clou, sul primo canale RAI. La gaffe è arrivata mentre a casa ci si alzava coraggiosamente da tavola dopo una cena pantagruelica, con piatti come campi di battaglia e cadaveri di bottiglie sparsi ovunque. Ci si stava alzando, dicevamo, per trascinarsi dapprima al frigo per afferrare l'ennesimo litro di spumante, da stappare davanti al televisore, per il conto alla rovescia. E lei, la nostra Patty-Nicoletta, che fa? Con milioni di bocce appena aperte - dal più umile prosecco alla Dom Perignon da dieci litri in stile Briatore, da bandire «per insulto alla povertà» – augura urbi et orbi «Buon 1918 a tutti!». Ma come? 1918? Era cent'anni fa, Patty! Non eri ancora nata, il tuo repertorio doveva ancora essere pensato, scritto, suonato. E siccome nemmeno Freud riuscirebbe a spiegarlo, questo lapsus, buttiamola in politica: forse Patty voleva esorcizzare le sempre più preoccupanti minacce di conflitto Washington-Pyongyang citando l'anno, fatidico, della fine della Prima guerra mondiale? In questo caso il suo sarebbe stato – vien proprio voglia di dirlo – un «pensiero stupendo» all'indirizzo di Donald e Kim. La gaffe, ad ogni modo, ha fatto girar la Patty come fosse una trottola – o meglio, una bambola – sotto gli strali e le ironie di tutto il web. Dunque non solo l'Epifania è gia arrivata a portarsi via tutte le feste, ma addirittura cento anni se ne sono andati in pochissimi giorni. È proprio vero: il tempo passa troppo velocemente.