La giornata

Da Bottani a Bislimi: presto un'altra sorpresa targata Yakin?

Il centrocampista bianconero è finito nel radar del ct rossocrociato e potrebbe entrare nel giro - anche solo di picchetto - per i prossimi impegni contro Andorra e Romania
Massimo Solari
29.05.2023 22:30

Un anno fa, giorno più, giorno meno, Mattia Bottani si godeva la prima convocazione in Nazionale. Una chiamata meritatissima, quella giunta da Murat Yakin, al termine di una stagione vissuta da protagonista. E poi quel gol in finale di Coppa Svizzera... A suo modo struggente e dal valore inestimabile. Gli ultimi mesi del «Pibe», inutile girarci attorno, sono stati più prosaici. Difficili, anche. Senza che con questo si voglia anticipare l’epilogo del racconto. «Anche i più saggi non conoscono tutti gli esiti» direbbe Gandalf. E, forse, il numero 10 del Lugano ha ancora una parte da recitare prima che la storia finisca. Nel frattempo, il club si gode altre piccole, grandi favole. Dall’esplosione clamorosa di Aliseda alla rinascita (e un po’ rivincita) di Steffen. Quest’ultimo, come oramai consuetudine, dovrebbe figurare tra i fedelissimi di Yakin per i prossimi impegni dei rossocrociati ad Andorra e Lucerna contro la Romania. Bene.

Ma se il commissario tecnico elvetico avesse messo gli occhi anche su un altro bianconero? Mercoledì, verso l’ora di pranzo, ne sapremo di più. Ma non è da escludere che Uran Bislimi possa entrare ufficialmente nel giro. Okay, forse non dalla porta principale, ma dovendo «accontentarsi» della lista di picchetto. Per un giocatore che solo un anno fa vestiva ancora la maglia dello Sciaffusa in Challenge League, ad ogni modo, si tratterebbe di un progresso clamoroso. Con tutti i benefici del caso, suggerivamo, per la credibilità della società che lo sta valorizzando. Non solo: di colpo troverebbe una spiegazione logica pure il recente rifiuto del giocatore di sposare definitivamente la causa del Kosovo. Yakin ha allenato e apprezzato Bislimi proprio in riva al Reno, ultima tappa prima dell’investitura rossocrociata. Banalmente, il centrocampista tuttofare era il suo capitano. Rivederli insieme, conoscendo anche l’imprevedibilità del ct, non sarebbe dunque una sorpresa.

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