Densificare in verticale
Come si fa a creare più abitazioni senza cementificare ulteriormente e sempre di più il territorio? «Elementare Watson» - direbbe Sherlock Holmes -: costruendo in altezza. In un Paese come la Svizzera, il cui territorio abitabile - se si tolgono montagne e laghi - si riduce a un fazzoletto di terra, la questione diventa sempre più attuale vista l’impennata della curva del numero di abitanti negli ultimi decenni e le prospettive future. Ed è attuale in primo luogo negli agglomerati urbani. Nell’agglomerato urbano svizzero per eccellenza, Zurigo, c’è chi vuol seguire questo trend non puntando su nuovi grattacieli, ma con un’idea che sta suscitando dibattito. Agli inizi di gennaio è stata lanciata un’iniziativa che chiede di «adattare piani regolatori e regolamenti edilizi cittadini in modo da autorizzare l’aumento di tre metri dell’altezza massima concessa per gli edifici esistenti. Ciò dovrà permettere la costruzione di un piano aggiuntivo destinato all’abitazione». Non ovunque e in modo indiscriminato. Il Consiglio comunale è chiamato infatti a stabilire le eccezioni del caso per edifici o zone protette oppure ragionevolmente da escludere. I promotori dell’iniziativa stimano che gli edifici abitativi toccati potrebbero essere diverse migliaia (circa un quarto dei 35.000 esistenti a Zurigo). Gli argomenti addotti nelle motivazioni dell’iniziativa meritano attenzione. «A Zurigo mancano abitazioni. L’offerta non riesce a rispondere alla forte crescita della domanda.
Visto che in città non ci sono più superfici che si prestano alla realizzazione di grandi complessi abitativi, la soluzione del problema dell’alloggio risiede nella densificazione! Ma se si vogliono preservare le zone verdi esistenti, allora la densificazione deve essere pensata in verticale e non solo in orizzontale». D’altronde Ginevra (la cui superficie è ridotta) ha già tracciato la via: dal 2008 in alcune zone di abitazione è stato autorizzato l’aumento di uno o addirittura di due piani.
Esperienze di cui è possibile tener conto. Dal punto di vista partitico, l’iniziativa appare singolare. Promotore non è la sinistra, che -storica alleata con le associazioni degli inquilini - è regolarmente in prima linea nel campo della politica edilizia e abitativa. L’iniziativa è infatti promossa congiuntamente da un comitato interpartitico che comprende Liberali, Verdi liberali, UDC e Il Centro. I socialisti zurighesi, presi in contropiede, non ci stanno. Riconoscono che costruire in verticale può portare puntualmente a buone soluzioni ma criticano le misure affermando genericamente che ad approfittarne sarebbero comunque i grandi proprietari e società immobiliari che vedrebbero aumentare il valore dei loro immobili. Finora le iniziative lanciate e promosse dalla sinistra nel campo delle abitazioni, segnatamente a Zurigo, mettevano al centro la giusta necessità di fare in modo che i meno abbienti potessero continuare a vivere in città in abitazioni a pigione moderata e non facessero le spese della speculazione edilizia. Ma come? Oltre agli aiuti sociali, dal punto di vista pianificatorio ed edilizio la città (a guida socialista) prevede la costruzione di immobili a pigione moderata in zone specifiche. I promotori dell’iniziativa considerano la loro idea complementare. Innalzare in modo sistematico le case esistenti (con oculate eccezioni) contribuirebbe - affermano - non solo a preservare le zone verdi ma anche a mantenere le pigioni cittadine a livelli abbordabili per i ceti medi e i meno abbienti. E a rendere disponibili nuovi spazi abitativi per far fronte alla forte crescita della domanda oggi e nei prossimi anni. Un problema che ha sempre più una valenza nazionale.