Il commento

È ancora tempo per Miss Italia?

Nella serata di ieri è stata incoronata la 18.enne Lavinia Abate, che sogna di diventare cantautrice – Ma il concorso funge ancora da trampolino di lancio? O è ormai tempo di lasciare?
Jenny Covelli
22.12.2022 18:30

Lavinia Abate è Miss Italia 2022. Ha 18 anni, è di Roma e frequenta l'ultimo anno di liceo. Pratica danza da 12 anni. Studia composizione e ama cantare e creare musica. Vorrebbe diventare una cantautrice o una compositrice. Il suo volto, oggi, è su tutti i siti italiani. Così come il suo profilo, di cui fa parte anche un busto. Già, perché la ragazza ha dovuto indossare il corsetto quotidianamente per cinque anni, da quando le è stata diagnosticata una scoliosi importante. «Sono stati anni difficili per me, questo lo devo ammettere – ha raccontato a la Repubblica –, ma non ho mai smesso di fare quello che amo come la danza, il canto e l'uscire con gli amici. Nonostante la mia schiena non sia totalmente dritta, adesso amo e accetto il mio corpo per com'è. È normale avere momenti in cui non vi piacete con o senza il busto e se qualcuno non vi accetta per via del busto non è sicuramente una vostra colpa». E sulla partecipazione a Miss Italia, ha aggiunto: «Questo concorso mi ha dato prova e certezza che la mia schiena non ha pregiudicato il mio aspetto ma anzi mi ha reso più sicura di me stessa».

Diciamolo. Lavinia Abate è bellissima. Così come tutte le altre partecipanti. Ma la domanda è: il concorso ha ancora senso di esistere?

«Alte, magre e con un portamento da modelle: sono così le concorrenti di Miss Italia». Inizia così il sopraccitato articolo (che si focalizza sul problema della scoliosi) della collega su Repubblica. All'interno viene utilizzato anche un altro concetto: «Vincere il titolo di più bella del reame». E, ad oggi, sentir parlare in questi termini suona davvero strano, anche a chi è cresciuto guardando il concorso alla TV seduto sul divano accanto alla mamma. E non ha nessuna intenzione di imbarcarsi in discorsi «moralisti» o di scomodare il femminismo. Piuttosto, ci si chiede: perché partecipare a un concorso di bellezza?

Il «trampolino di lancio»

Se pensiamo agli anni Novanta e Duemila, Miss Italia nella Penisola era quasi un'istituzione, come Sanremo. E farne parte, o addirittura vincerlo, rappresentava un trampolino di lancio per la popolarità. Pensiamo ad Anna Valle: incoronata Miss Italia nel 1995, è diventata attrice su piccolo e grande schermo. Martina Colombari: nell'ottobre 1991, dopo essere stata eletta Miss Italia, è stata chiamata dalla famosa agenzia internazionale di modelle Riccardo Gay Model Management ed è stata inserita tra le top model internazionali dell’epoca. Ha sfilato per Giorgio Armani, Gianni Versace, Blumarine e Roberto Cavalli. Cristina Chiabotto, incoronata nel 2004, quando aveva 18 anni, ha presentato Le Iene e Festivalbar. Francesca Chillemi, la più bella nel 2003, è un’attrice di fiction. Manila Nazzaro, Miss Italia nel 1999, nello stesso anno c'era l'attuale presentatrice Caterina Balivo, è un volto noto di teatro e TV, e anche una voce radiofonica. Daniela Ferolla, Miss nel 2001, oggi è una conduttrice. Miriam Leone, eletta nel 2008, ha iniziato la carriera come conduttrice e oggi è una delle attrici più amate del cinema italiano.

«La bellezza è sotto attacco»

Ma oggi? Il 2019 è l'ultimo anno in cui il concorso di bellezza è entrato nelle case di moltissimi italiani. I festeggiamenti dell'ottantesimo anno dalla nascita si erano tenuti su Rai1. Poi, televisivamente, il buio. Niente diretta televisiva, anche se quest'anno la patron Patrizia Mirigliani ci aveva sperato. «Avevamo in progetto di fare la finale all’interno di un contenitore TV per famiglie sotto le feste di Natale, sulla Rai – ha dichiarato a fine novembre all'AdnKronos –. Sarebbe stata una buona occasione sia per Miss Italia che per la Rai, tra l’altro a costo zero quindi senza utilizzare i soldi del canone. Questa possibilità alla fine è stata negata, pare perché i valori del concorso non sono più in linea con i valori di oggi. Ma solo l’Italia ha questo preconcetto, che è segno di ignoranza». Patrizia Mirigliani porta avanti l'idea del concorso trasmessa dal padre Enzo, deceduto nel 2011. E non è d'accordo con il concetto che «i tempi cambiano», o perlomeno non in questo senso. Per lei Miss Italia è il concorso di bellezza che in 83 anni ha raccontato la storia del Paese. È «un rito emblematico della femminilità nazionale, un fenomeno sociale, una manifestazione per famiglie e il sogno di tante giovani donne. Miss Italia riesce a raccontare in maniera semplice e diretta la storia di ragazze comuni che per qualche giorno salgono alla ribalta avviandosi poi, forti di questa esperienza, incontro alla loro carriera e alla loro vita». Ma si spinge anche oltre, scontrandosi con chi attacca tutti i format che idolatrano l'aspetto fisico. «La percezione della bellezza nel nostro Paese oggi purtroppo è cambiata, la bellezza è sotto attacco – aggiunge –. Io continuo a combattere la mia battaglia contro l’ipocrisia e i preconcetti di chi è incapace di formulare un pensiero che sia libero da patetici luoghi comuni, gravi quanto le violenze fisiche e psicologiche che sono sempre più frequenti verso le donne».

Dello stesso avviso (pare) è Miss Italia 2022, incoronata a Roma da Massimo Boldi. Lavinia Abate nel trampolino di lancio ci crede: «Ho una fortissima passione per la musica e vorrei sfruttare questa vittoria per riuscire a realizzare il mio sogno di diventare cantautrice – ha dichiarato –. Spero che questa vittoria mi apra più possibilità».

Dalle stelle al buio pesto?

La realtà è che su Miss Italia qualcosa si è inceppato. Forse la forma, rimasta praticamente uguale in ottant'anni. Con le ragazze che fanno avanti e indietro mostrando la loro bellezza. E questo non vuol dire che non siano in gamba o che non abbiano nulla da dire (solo per citarne una, Miss Piemonte, Giulia Giada Cordaro, ha parlato di «rivincita» dopo essere stata vittima di violenza sessuale da parte di un medico, denunciato e poi condannato), anzi. Ma quello passa in secondo piano. Perlomeno agli occhi di chi guarda. Fatto sta che la critica più grande, oggi, resta una: la narrazione del concorso di bellezza è distante dalla contemporaneità. E se Miss Italia ha rappresentato un fenomeno di costume che ha cambiato tradizioni, mode, gusti e il concetto di moralità, contribuendo forse anche a scardinare la percezione di comportamenti una volta ritenuti sconvenienti, passando pure da concorso a evento-spettacolo con i presentatori e la giuria più noti e coinvolgendo il pubblico della TV che proclamava la più bella, è anche vero che ora non si fa fatica a non parlare di inesorabile declino. Iniziato nel 2013, quando nonostante gli anni di storia alle spalle il concorso è stato scaricato da Rai1 e si è spostato su La7. E culminato nella serata di ieri, trasmessa sui canali YouTube, Facebook e Instagram del concorso, sotto la conduzione di Salvo Sottile. Una diretta programmata alle 19 e iniziata con 45 minuti di ritardo. Con la aspiranti Miss invitate a citare la frase o la citazione che più le rappresenta mentre Massimo Boldi (con il microfono aperto) commentava le gambe e scherzava: «Ho la penna in mano per segnarmi il numero di telefono, come direbbe Berlusconi». Per poi riprovarci a fine serata, premiando Lavinia Abate: «Ma posso toccarle il cuore?», ha chiesto, subito fulminato da Salvo Sottile. A che serve la TV se in tempi moderni ci si può spostare sui social, potrebbe dire qualcuno? «Mh», verrebbe da rispondere. La sensazione è piuttosto che, ormai, Miss Italia non interessi più a nessuno. Se non ai parenti delle aspiranti Miss. Che sia tempo di cambiare o, a malincuore, ringraziare, sorridere e, con un inchino, salutare?

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