Ventisei cantoni

Effetto Moutier?

Il 18 ottobre si svolgeranno le elezioni cantonali del Canton Giura - Le prime dopo il trasferimento della città di Moutier, i cui elettori parteciperanno al voto e potrebbero cambiare gli equilibri politici del Cantone
Moreno Bernasconi
14.10.2025 06:00

Sono il 10% dell’elettorato, vale a dire 5.600 aventi diritto: questi i numeri che la città di Moutier mette sulla bilancia delle elezioni cantonali giurassiane del 18 ottobre prossimo. Un peso politico rilevante che potrebbe anche cambiare gli equilibri politici del Cantone. Moutier entrerà ufficialmente nel Canton Giura solo il primo gennaio 2026, ma vista l’importanza del rinnovo dei poteri cantonali per la prossima legislatura, si è voluto che i neo-cittadini giurassiani partecipassero anticipatamente. L’elezione è storica, poiché è la prima dopo il cambiamento di Cantone - da Berna al Giura - voluto dagli abitanti di Moutier col voto definitivo del 28 marzo 2021, dopo 20 anni di tentativi e controtentativi, di aspri conflitti interni fra fazioni e col Canton Berna. Le dichiarazioni del grande vecchio della causa separatista della città e sindaco del Centro, Marcel Winistoerfer, sono eloquenti: «Stiamo per partecipare all’elezione delle autorità del Canton Giura! Quello che stiamo vivendo è un compimento. Ci siamo battuti tutta la vita per ciò che oggi sta accadendo!». Fatto il grande passo, ora le priorità politiche dei cittadini di Moutier cambiano. Finora la sfida era fra separatisti o antiseparatisti, mentre adesso le scelte di campo sono quelle di tutti i giurassiani: le priorità politiche, sociali ed economiche di partiti e candidati in lizza: volti nuovi per chi prima votava nel Canton Berna, ma anche per i Giurassiani che non conoscono i candidati che Moutier propone. Due municipali di Moutier sono scesi in campo per il Consiglio di Stato, il socialista Valentin Zuber e il centrista Clement Piquerez (ambedue separatisti). Per il Gran Consiglio, i candidati sono 404 per 60 seggi in lizza. L’apporto di Moutier contribuirà a ridisegnare gli equilibri: formerà un distretto e avrà diritto a 7 deputati su 60, mentre i tre altri saranno costretti a cedere dei seggi: Delémont (capoluogo del Cantone) perde 4 seggi, Porrentruy 2 seggi e le Franches Montagnes 1 seggio. Il Parlamento uscente è formato di 15 deputati del Centro, 13 Socialisti, 8 Liberali, 7 UDC, 7 Verdi, 6 Cristiano sociali indipendenti (CSI), 2 Verdi Liberali e 2 eletti del Partito del lavoro CS-POP.

La lotta per il Consiglio di Stato è estremamente aperta. La composizione dell’attuale Governo è la seguente: 2 Consiglieri di Stato del Centro, 2 PS e 1 Cristiano sociale indipendente. Due uscenti non si ripresentano: il Cristiano sociale David Eray e la Socialista Nathalie Barthoulot. Un terzo uscente, Martial Courtet, si ripresenta ma non sulla lista del Centro (che non l’ha voluto, dopo una perizia che denunciava una gestione autoritaria del suo Dipartimento), bensì come indipendente, convinto di disporre di un importante elettorato fedele. Il Caso Courtet aumenta l’incertezza del risultato. Un altro elemento singolare rende la competizione molto aperta. L’UDC lancia nella corsa un grosso calibro, Fred-Henri Schnegg, direttore aggiunto dell’Alta scuola pedagogica del Giura, Berna e Neuchâtel, attuale Direttore della scuola del Canton Giura ed ex granconsigliere del Canton Berna per il Giura bernese. Una figura moderata, che in passato ha preso le distanze dalla brutale campagna antiseparatista dell’UDC del Giura bernese. A Moutier gli viene attribuito un sostegno elettorale vicino al 30%. Singolare è il fatto che si tratta del fratello dell’attuale Consigliere di Stato UDC del Canton Berna, Pierre Alain Schnegg. Due fratelli Consiglieri di Stato in due Cantoni diversi ? Nei due Cantoni che hanno vissuto la lacerazione di una secessione? Uno scenario non impossibile.

Le elezioni cantonali avvengono in un clima economico-finanziario molto difficile. Il Canton Giura vive in buona misura di esportazioni ed è toccato frontalmente dalla guerra dei dazi americana che ha messo nel mirino la Svizzera. Il preventivo del prossimo anno prevede un deficit di 16,3 milioni di franchi, dovuto anche alle elevate spese di servizi infrastrutturali e socio-sanitari occasionate dal trasferimento di Moutier. La nuova normalità giurassiana, dopo una lunga e travagliata secessione-trasferimento, rappresenta un successo del sistema confederale e democratico elvetico. Che ha un prezzo, certo. Ma per la coesione sociale non c’è prezzo che non valga la pena di essere pagato. In modo solidale.