Il commento

Ex direttore, ora si chiarisca che cosa si è inceppato

Chiuso il capitolo penale, ora si apre quello amministrativo che dovrà far luce sulle segnalazioni ali vertici dell'istituto scolastico
Nico Nonella
16.02.2023 22:40

Quella dell’ex direttore delle Medie di Lugano Centro è una vicenda che dal profilo penale si è chiusa definitivamente con il verdetto di colpevolezza e le parole, severe e sferzanti, del giudice Mauro Ermani. La frase «lei non si è comportato da docente» riassume impietosamente quanto successo e scrive la parola fine di un capitolo, quello giudiziario.

Ne resta aperto perlomeno un altro, ossia quello amministrativo, con gli accertamenti che il DECS ha già fatto partire per capire se e cosa si è inceppato nell’ingranaggio della scuola. Già, perché se dal profilo penale di dubbi non ce ne sono, restano aperte diverse domande. Una su tutte: le segnalazioni sui comportamenti inadeguati e l’eccessiva vicinanza del docente ai ragazzi, che fine hanno fatto? Le hanno inoltrate i genitori, le ha fatte pure l’ex moglie del docente. I ragazzi, nei corridoi, ne parlavano. Una risposta in questo senso l’aveva fornita il DECS stesso in una conferenza stampa a dicembre: di segnalazioni al Dipartimento non ne sono arrivate – e sull’onestà di Manuele Bertoli, chi scrive non ha alcun dubbio – ma le stesse si sono fermate a livello di direzione scolastica. Uno scenario emerso anche in aula. A maggior ragione, serve chiarezza. È stato davvero così?

Passi che un corso di latino parzialmente incentrato sulla sessualità nell’antica Roma non sia, da solo, un elemento tale da ricorrere a gogna, forconi e confino – anche se attendiamo con impazienza un corso analogo impartito fra trapani, martelli e torni –, ma se effettivamente le rimostranze e le segnalazioni a un certo punto si sono «interrotte», allora è imperativo che il Cantone chiarisca una volta per tutte (il precedente direttore ormai in pensione non è tenuto a rispondere all’inchiesta amministrativa, ma sarebbe giusto che lo facesse) se il sistema ha funzionato oppure no. Anche solo per dimostrare che il Ticino si è lasciato alle spalle un vecchio modo di pensare; quello secondo il quale l’uomo, il docente o il funzionario che «ci prova» o allunga le mani, in fondo, che vuoi che faccia di male?

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