Ventisei cantoni

Il tedesco: jamais!

Le autorità comunali di Friburgo vogliono rinnovare l’immagine istituzionale comunale, ma prima ancora che siano esaminate le proposte di un nuovo Logo, già si è già scatenata l’ennesima, fratricida, guerra delle lingue
Moreno Bernasconi
04.02.2025 06:00

Le autorità comunali di Friburgo vogliono rinnovare l’immagine istituzionale comunale. Il concorso lanciato a novembre si è chiuso un paio di settimane fa. Ma prima ancora che siano esaminate le proposte di un nuovo Logo, già si è già scatenata l’ennesima, fratricida, guerra delle lingue. Oggetto della bufera sono i criteri indicati ai concorrenti e in particolare uno che, per la «Communauté romande du Pays de Fribourg» (CRPF) e diverse personalità che hanno preso la parola pubblicamente, altro non è che «un cavallo di Troia dei germanofoni per dare della capitale del Cantone e del Distretto francofono della Sarine l’immagine di una città bilingue, quando non lo è». Le autorità comunali hanno effettivamente indicato l’obiettivo di «definire la nuova veste grafica della Città con un logo bilingue unico per l’Amministrazione comunale». «Sapristi!». La CRPF insorge sottolineando il fatto che Friburgo è non solo «ufficialmente francofona, ma i germanofoni sono in costante diminuzione negli ultimi trent’anni e la sua popolazione si esprime per l’85% in francese». Un sondaggio realizzato a fine 2023 chiedeva ai residenti della città in quale lingua volessero ricevere la corrispondenza: in francese o in tedesco? L’esito fu chiaro. Solo il 14,8% delle risposte privilegiavano il tedesco. Il sindaco di Friburgo, Thierry Steiert, è sceso in campo con argomenti storico-culturali ed esortando a uscire da una logica dello scontro. «Il bilinguismo è una ricchezza per la nostra comunità e abbiamo interesse a coltivarlo - annota -. «E la Città applica un bilinguismo pragmatico nelle proprie attività quotidiane, traducendo in tedesco documenti comunali e pubblicando il Bollettino comunale “1700” nelle due lingue». E poi - ricorda - il Consiglio comunale fa pressione da anni affinché si rinnovi l’immagine vecchiotta della Città e si opti per un logo bilingue. «Nel 2013 il Legislativo comunale aveva respinto quasi all’unanimità l’idea di un logo solo in francese» sottolinea Steiert. «Il Consiglio comunale è maggioritariamente germanofono - replicano gli oppositori - ed è chiaro che si tratta dell’ennesima operazione di questa lobby per negare l’evidenza, ovvero lo statuto ufficiale della Città e relative conseguenze». «Lo statuto risponde sia ad una realtà, sia agli obblighi costituzionali - afferma la CRPF - i quali sanciscono che la lingua tradizionalmente e effettivamente parlata dalla grande maggioranza della popolazione di un comune sia la sola lingua ufficiale dei suoi servizi pubblici e amministrativi. Non è possibile - con una popolazione germanofona del 15% e adducendo un “bilinguismo pragmatico” - riconoscere de facto una seconda lingua ufficiale attraverso un logo che tradisce la realtà delle cose». La CRPF non nega la necessità di tener conto della storia della minoranza germanofona: «Essa beneficia di ampi diritti a Friburgo, diritti che non esistono in nessun altro comune friburghese. Ma occorre semplicemente ammettere che la lingua della grande maggioranza della popolazione è l’unica ufficiale».

A dire il vero, la reazione della Comunità francofona di Friburgo è dovuta ad un precedente. Nel 2017 le autorità comunali si erano lanciate in un vasto progetto di fusione della Città di Friburgo con altri 8 comuni, che avrebbe portato alla costituzione della Grand Fribourg. Un progetto che secondo la CRPF avrebbe sancito un bilinguismo amministrativo: in ognuna delle diverse entità della nuova Grand Fribourg sarebbe stato possibile elaborare un documento ufficiale solo in tedesco con un riassunto in francese. «A dispetto della territorialità delle lingue e dell’equilibrio linguistico dei distretti del Cantone Friburgo, visto che quello della Sarine, francofono, diverrà de facto bilingue» avevano già sottolineato gli oppositori. I quali hanno stravinto nella consultazione popolare del 2021: il progetto di Grand Fribourg è stato messo nel cassetto e con esso il tentativo di rendere la città di Friburgo ufficialmente bilingue. Davvero? Il logo bilingue di Friburgo viene visto come l’ennesimo ariete dei germanofoni in vista della nuova Legge sulle lingue in agenda per quest’anno. A dispetto del fatto che il bilinguismo è uno dei fiori all’occhiello dell’Università sulle rive della Sarine, gli irriducibili antigermanici affilano le armi al grido di «Jamais! Il faudra me passer sur le corps».