Io, me stesso e Gesù

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Un ego smisurato, Zlatan Ibrahimovic.
Paride Pelli
13.06.2016 06:00

di PARIDE PELLI - Dai politici agli sportivi, passando per le star di Hollywood, l'egocentrismo è imperante e raccoglie un numero sempre maggiore di adepti. Uno dei suoi stellari esponenti, un vero pontefice dell'ego, è sicuramente l'allenatore José Mourinho, emblema del «sètat giò che ta scpieghi», che davanti ai giornalisti ammise con tracotanza: «Sono antipatico? Beh, anche Gesù non piaceva a tutti».

Da far impallidire il marchese del Grillo, alias Alberto Sordi, con la sua celebre e scurrile uscita – qui irripetibile – che continua a rappresentare, a distanza di anni, il «top» dell'arroganza, almeno al cinema.

Tornando al mondo del calcio, l'ego-superbia è il marchio di fabbrica pure di Zlatan Ibrahimovic che, ufficializzato l'addio al Paris Saint Germain, ha salutato i tifosi su Twitter mantenendo un profilo basso, bassissimo, quasi livello moquette: «Sono arrivato da Re, me ne vado da Leggenda», con le maiuscole a rafforzare un messaggio che rischiava, in effetti, di non essere abbastanza chiaro ed efficace.

Politici e potenti, pure loro, non fanno eccezione quanto a immodestia: capostipite è – ça va sans dire – Luigi XIV, Re Sole (già dal soprannome si poteva intuire), che pronunziò, appena adolescente, la ficcante e definitiva auto-elevazione: «Lo Stato sono io». Più di recente, Vladimir Putin ha dato dimostrazione di carisma – per usare un eufemismo – confessando di non aver mai letto una delle sue tante biografie «perché credo di conoscere tutto quello che c'è da sapere su me stesso». Un'ironia invero sottile, lasciata cadere con understatement a margine della presentazione dell'ultimo libro su di lui scritto dal giornalista tedesco Hubert Seipel. E mentre l'autore firmava alcune copie del volume, il presidente russo ha sussurrato ai cronisti: «Se ha scritto la verità, Hubert avrà ciò che si merita» (che potrebbe anche voler dire: «Se non l'ha fatto, verrà spedito in un gulag siberiano»).

Ma l'ego smisurato regna soprattutto a Hollywood: la deliziosa Scarlett Johansson, sul suo prezioso corpo, si è da poco fatta tatuare la scritta «Lucky you», spiegando che chi avrà l'opportunità di leggerla da vicino sarà, appunto, l'uomo più fortunato del mondo. Pura egolatria epidermica. Ma come darle torto?

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