Isole comprese

La Basilicata che piace a James Bond e ai premi Oscar

Facciamo tappa in una terra incuneata tra Calabria, Campania e Puglia che incanta anche il mondo del cinema
Prisca Dindo
13.03.2022 06:00

Bernalda è un paesino perso nel sud della Basilicata. Eppure, quando cala la sera, capita di incrociare nel suo dedalo di viuzze lastricate nientemeno che Francis Ford Coppola.  Magari in compagnia di George Lucas, oppure di qualche altro mostro sacro del mondo Hollywoodiano. In realtà non c’è nulla di sorprendente. Il grande regista e produttore italo-americano ha nel cuore questa regione bagnata da due mari: è da Bernalda che suo nonno Agostino partì nel 1904 verso gli Stati Uniti, dove diede vita ad una dinastia di artisti e premi oscar del cinema a stelle e strisce.  

Tuttavia le radici sono sempre le radici. Perciò di recente Frances ha infilato il suo passaporto statunitense in valigia ed ha fatto ritorno nel paesino lucano dei suoi avi. Nella sua «Bernaldabella», come sembra che la chiami lui.

Ha acquistato lo storico Palazzo signorile della famiglia Margherita e lo ha trasformato in un lussuoso resort a cinque stelle. «A dream come true», un sogno divenuto realtà, si legge sul sito della famiglia del grande regista.

In breve tempo, complice la presenza estiva del prestigioso ospite, il piccolo borgo adagiato sulla collina affacciata sul mar Jonio è diventato famoso nel mondo. Nulla di immeritato, anzi. Bernalda è un gioiellino, con il suo centro storico del ’400 e l’imponente castello normanno-aragonese dalla pianta quadrangolare con torri angolari.

Inoltre si trova ad un tiro di schioppo dalle spiagge dorate di  Metaponto e dal suo sito archeologico: la visita alle Tavole Palatine, le rovine di un tempio dorico dedicato alla divinità greca Hera, è da non perdere.

Non è l’unico luogo della Basilicata dove i sogni diventano realtà. A una manciata di chilometri da Bernalda sorge Matera, la città dei Sassi. «La terza città più antica del pianeta dopo Gerico e Aleppo» sostengono orgogliose le guide locali. Un’affermazione forse azzardata. Ma girare per Matera è come tuffarsi in un mondo antico.

Abitazioni e chiese scavate nel tufo, tetti che diventano pavimenti per le case dei livelli superiori.  Più che una cittadina reale, Matera è un presepe incastonato nella montagna, soprattutto la notte. Non per nulla la chiamano la «seconda Betlemme».

A pensare che fino agli anni ’50 i Sassi, le grotte scavate nella roccia di tufo sul fianco del vallone Gravina, erano la «vergogna dell’Italia». A denunciare la miseria di quelle caverne fu Carlo Levi nel suo Cristo si è fermato a Eboli.  

 «Dentro quei buchi neri, dalle pareti di terra – racconta Levi nel suo famoso libro - vedevo i letti, le misere suppellettili, i cenci stesi. Sul pavimento stavano sdraiati i cani, le pecore, le capre, i maiali. Ogni famiglia ha, in genere, una sola di quelle grotte per tutta abitazione e ci dormono tutti insieme, uomini, donne, bambini e bestie. Così vivono ventimila persone».

Dopo l’evacuazione forzata dei suoi abitanti nel 1954 e un periodo di totale abbandono, i Sassi vennero recuperati in pochissimi anni. Da vergogna d’Italia ora sono patrimonio Unesco e sede di alberghi diffusi e ristoranti stellati.

Persino James Bond ci ha fatto una capatina in occasione del 25. capitolo della saga dell’agente 007, l'ultimo con Daniel Craig protagonista. Se vi capita, trascorreteci più di mezza giornata: vedere come le pietre delle case mutino di colore con il passare delle ore del giorno è uno spettacolo stellare.