Ventisei cantoni

La maratona dei furbetti

Solitamente molto attenti, quest'anno gli organizzatori della maratona sciistica engadinese non sono riusciti a individuare tutti gli imbroglioni che tentano di tagliare il percorso: alla faccia della sportività
Moreno Bernasconi
28.03.2023 06:00

Gli organizzatori della maratona sciistica engadinese di quest’anno avevano fatto il miracolo. Grazie ad un impegno titanico erano riusciti ad adattare il percorso della gara che si svolge tradizionalmente la seconda domenica di marzo alle condizioni climatiche particolarmente miti di questo inverno. I 12.600 iscritti all’evento del 2023 (sportivi d’élite ma anche semplici appassionati dello sci di fondo provenienti da tutto il mondo) avevano potuto prendere il via della maratona di 42 chilometri che attraversa l’Alta Engadina, da Maloia a S-chanf. Viste le ridotte condizioni di innevamento (niente precipitazioni da metà gennaio), al fine di garantire lo svolgimento della gara gli organizzatori hanno dovuto intervenire in alcuni punti sulla pista con neve artificiale più dura, mescolata a quella naturale, in particolare sui tratti di percorso praticabile sui laghi ancora ghiacciati. Il percorso è stato modificato soprattutto fra Silvaplana e San Moritz passando dal trampolino naturale delle Olimpiadi del 1928-1948 al campo di Polo di St Moritz Bad, salendo dalla Meierei al lago di Staz per poi scendere in direzione di Pontresina e raggiungere il percorso normale che passa da Samedan. I partecipanti erano stati avvertiti che, a causa del percorso modificato di quest’anno ci sarebbero state strettoie e probabili code. Purtroppo - non per gli sportivi di élite, che avevano ormai fatto il vuoto, ma per il gigantesco serpentone degli appassionati - la strettoia di pochi metri di neve della pista all’altezza della Meierei si è rivelata più problematica del previsto e l’attesa per i partecipanti è stata assai lunga. Non per tutti. Un nutrito drappello di furbetti (chissà, magari discendenti di contrabbandieri abituati alle bricolle e all’inseguimento dei doganieri), per guadagnare tempo si sono messi gli sci in spalla e se la sono data a gambe nei boschi che portano al Lej da Staz. Gli organizzatori avevano provveduto a mettere dei commissari di percorso al vecchio trampolino olimpionico prima di San Moritz Bad, richiamando col fischietto chi si allontanava dal gruppone fermo in colonna, ma quelli che sono riusciti a sgusciare via dopo il posto di controllo l’hanno fatta franca. «Controlliamo e siamo molto severi con chi sgarra e prende scorciatoie. Chi imbroglia deve pagare una multa e viene squalificato per due anni. Ma quest’anno, a causa di colonne e imbuti molto più importanti del previsto - ha commentato imbufalito il direttore organizzativo dell’«Engadiner», Menduri Kasper - non siamo purtroppo riusciti ad individuare tutti gli imbroglioni». Alla faccia della sportività. I risultati ottenuti non sono infatti soltanto motivo di vanto per i partecipanti, ma determinano anche il numero di partenza per la maratona del prossimo anno. Per evitare che i furbetti si avvantaggino nel 2024 su coloro che hanno rispettato pazientemente le regole, gli organizzatori hanno deciso di tralasciare i tempi di percorrenza del tratto Silvaplana-Pontresina dal computo finale dei risultati. Ma la furbata degli imbroglioni ha macchiato un po’ l’immagine della manifestazione e ha lasciato l’amaro in bocca agli organizzatori engadinesi. Tanto più che a vincere la gara maschile sono stati, dopo uno sprint finale al cardiopalma, due francesi: Arnaud Chautemps e il suo amico Tom Mancini. Solo terzo, con un distacco di 6 decimi di secondo soltanto, è arrivato il fondista di Davos Jason Rüesch. A salvare la bandiera è stata l’engadinese Giuliana Werro, che si è imposta nella maratona femminile con un distacco abissale di mezzo minuto dalla seconda classificata. La maratona engadinese - la seconda per importanza al mondo e fiore all’occhiello di una regione intera e della Svizzera - ha un successo di partecipanti straordinario da quando è stata creata nel 1969. Il record è stato toccato nel 2018 con 14.204 partecipanti. Quest’anno, come detto, i partecipanti sono stati 12.610 (3.567 donne e 9.043 uomini). L’età non ferma gli appassionati di questa gara mitica di sci di fondo. Cinque partecipanti avevano 88/89 anni. Norman Foster, classe 1935, di Samedan, ha fatto l’intero tragitto della maratona di 42 chilometri. Senza scorciatoie e senza trucchi, lui! Una vera roccia.