L’editoriale

La Posta che ritarda, la politica che si defila

Nonostante la situazione complicata, ci siamo rimboccati le maniche: lo sfogliatore digitale del Corriere del Ticino è da qualche giorno enormemente più ricco
Paride Pelli
28.05.2024 06:00

Organizzare, scrivere, impaginare e pubblicare ogni ventiquattro ore un giornale cartaceo comporta oggi, insieme a una grande soddisfazione, anche una buona dose di pazienza. Il tempo presente, infatti, non è amico dei giornali e della loro modalità professionale di raccolta, verifica e approfondimento delle notizie, frutto di secoli di storia e di mestiere. La velocità superficiale della Rete, la lettura trasversale di poche e confuse news, magari solo dentro l’ecosistema chiuso dei social media, è sempre più dannosa per il giornalismo cartaceo e in tanti casi per il giornalismo tout court. Lo abbiamo scritto più volte su queste colonne. Purtroppo, ci tocca constatare che questa situazione è resa più critica dal disinteresse della politica e delle istituzioni, anche in un Paese come la Svizzera, dove i giornali sono un presidio di democrazia e di pluralismo. Prendiamo il nostro caso. Gli abbonati erano abituati a leggere il Corriere del Ticino cartaceo la mattina presto, usufruendo di un servizio capillare sostenuto economicamente, e non senza sforzi, dall’editore.

Nelle ultime settimane la Posta – di cui la Confederazione è proprietaria – tende in alcuni contesti a consegnare il giornale più tardi se non molto più tardi. I nostri fedeli lettori, ça va sans dire, ci hanno scritto, denunciando (giustamente) la situazione. Abbiamo (a malincuore) già parlato anche di questo a settembre dello scorso anno, polemizzando amichevolmente con il direttore generale della Posta, Roberto Cirillo, secondo il quale il limite delle 12.30 per la consegna dei quotidiani deve cadere. Generando così, a nostro parere, un danno a tutti quei lettori esigenti, e non sono pochi, che necessitano di una informazione di qualità. Siamo stati una voce nel deserto. I politici, che in campagna elettorale caldeggiano la pubblicazione di loro interventi e interviste sui media cartacei, consapevoli del valore culturale e del prestigio del supporto, hanno fatto quasi tutti orecchie da mercante, defilandosi. A Berna per ora non si vede nessun concreto progetto a sostegno dei giornali e, soprattutto, della loro distribuzione postale, se non a lunga gittata, quando i buoi saranno con ogni probabilità già fuggiti dalla stalla.

Ma pure in questa situazione complicata, c’è un’ottima notizia che vogliamo dare a tutti i nostri lettori. Per alleviare i ritardi della Posta e per slanciarci ulteriormente nel futuro, ci siamo rimboccati le maniche. Lo sfogliatore digitale del Corriere del Ticino – consultabile da computer o da smartphone – è da qualche giorno enormemente più ricco. Come sempre, al più tardi mezz’ora dopo la mezzanotte i nostri abbonati potranno leggere in digitale il Corriere del Ticino, ma arricchito ora da un surplus di collegamenti a fotografie, filmati e file audio provenienti in gran parte dalle realtà giornalistiche del Gruppo, in particolare Teleticino.

Per qualità e quantità di approfondimenti e di materiali offerti, questo sfogliatore è un unicum all’interno del panorama ticinese. Un giornale da leggere ma anche da guardare e ascoltare, compreso nel prezzo dell’abbonamento. Nonostante i ritardi della Posta e il disinteresse della politica, i nostri lettori avranno così a disposizione un giornale digitale da leggere appena sfornato, con notizie freschissime e contenuti multimediali, e un altro cartaceo, poche (o molte) ore più tardi, da destinare a una lettura più riflessiva, si spera accanto al caffè della prima colazione e non all’aperitivo che precede la cena.