Contromano

La Red Bull e poi gli altri

A Spa le regolazioni della vettura hanno permesso di tenere la RB18 incollata a terra ad una velocità superiore alle rivali, ma con l’enorme vantaggio di non degradare le gomme
Pino Allievi
Pino Allievi
30.08.2022 06:00

C’è sempre una spiegazione per ogni impresa sportiva, soprattutto nelle discipline motoristiche, legate a numeri e calcoli. Ma quanto è accaduto domenica in Belgio è qualcosa difficile da esporre in termini precisi. All’improvviso, dopo tre settimane di sosta, una macchina, la Red Bull, prende a viaggiare ad un ritmo impossibile per tutti, su una delle piste più difficili. Per giunta questa macchina è guidata da un fenomeno come Max Verstappen. E agli altri non resta che fare da spettatori. «Prestazioni incredibili», ha detto Hamilton. «La Red Bull era su un altro pianeta», ha commentato Leclerc. «Abbiamo disputato due corse diverse», ha dichiarato Sainz. In effetti, non è comune che un pilota parta dalla 14. posizione in griglia e nell’arco di soli 11 giri passi in testa e allunghi l’andatura, sino a giungere al traguardo con margini stratosferici: 17’’8 sul compagno di squadra Perez, mezzo minuto circa su Sainz con la Ferrari e Russell con la Mercedes, un minuto e 13 secondi abbondanti sulla Alpine di Alonso e l’altra Ferrari di Leclerc. 

Che cosa è accaduto, oltre a ciò che è avvenuto davanti agli occhi di tutti, cioè il montaggio di un nuovo motore per Verstappen (e Leclerc) e l’entrata in vigore della norma che controlla il saltellamento delle vetture sulle sconnessioni dell’asfalto? Nulla di visibile. Il segreto della Red Bull riguarda semplicemente le regolazioni della macchina, che le hanno permesso di tenere la RB18 incollata a terra ad una velocità superiore alle altre, ma con l’enorme vantaggio di non degradare le gomme. Facile a dirsi, difficilissimo da realizzare, tanto è vero che sul tema la Ferrari – ma anche la Mercedes – è andata in confusione, disputando una gara scialba che forse ha compromesso le possibilità di competere per il Mondiale, perché i 98 punti che Leclerc deve recuperare in 9 gare sono una chimera. Ciò che ha fatto la Red Bull si chiama bilanciamento aerodinamico, con l’introduzione di nuove parti (che nessuno per ora ha scoperto) e opportune regolazioni delle sospensioni. Sono questi i dettagli che decidono, nella F1 moderna. Se poi si mette una vettura perfetta nelle mani di un fenomeno come Max Verstappen, il risultato diventa più eclatante, anche se lo stesso Max a chi gli chiedeva lumi sul salto di prestazioni ha detto che non sapeva esattamente perché, che pure per lui è stata una sorpresa. Adesso bisognerà vedere se questo vantaggio durerà anche nelle prossime due domeniche a Zandvoort, in Olanda, e poi a Monza, tracciati dalle caratteristiche diverse da quello belga.

La Ferrari è andata ko nonostante la pole position di Sainz (primo per 10 giri, poi le gomme hanno ceduto) e una macchina che prometteva una competitività che non c’è stata. Leclerc si è fermato subito per la visiera a strappo di qualcuno che era finita nella presa d’aria dei suoi freni, ma poi non c’è stato e la Ferrari gli ha complicato la vita facendogli perdere 2 punti con una scellerata richiesta di pit stop nel finale onde regalargli (e non è stato così) il punticino del giro più veloce della gara. Di nuovo, le strategie del Cavallino sono apparse carenti, incerte, confuse, anche se il problema di fondo era un altro. Leclerc, di suo, ha sbagliato a schiacciare in ritardo il bottone che autoregola la velocità d’ingresso ai box ed è stato penalizzato. Insomma, una Ferrari per la prima volta in difficoltà tecnica e un pilota di punta che non era lui, stressato da quanto gli avviene intorno. Ma c’è stato un altro protagonista che ha vissuto una domenica amara: è Hamilton, che è andato addosso subito, in modo maldestro, ad Alonso. Il quale, inviperito, ha commentato che «quello là sa andare forte solo quando è in testa». Parole dure, commenti che nascondono risentimenti antichi e livori mai sopiti: in fondo, la vera F1 è questa, non quella artificiale in cui tutti sono gentili e si dichiarano amici…