In corner

Le ambizioni e l’asticella

Il Bellinzona è salvo, un risultato che avrebbe reso felice qualsiasi altra neopromossa, ma non i granata - Il perché è da imputare alle utopiche ambizioni stagionali, sbandierate la scorsa estate
Nicola Martinetti
15.05.2023 06:00

Il Bellinzona è salvo. Okay, i granata restano in attesa della licenza di gioco in vista della prossima stagione, sperando di ottenerla in seconda istanza. Sul campo però, di ritorno in Challenge League dopo nove anni di purgatorio, i sopracenerini sono riusciti a salvaguardare il loro posto con tre giornate d’anticipo. Mica pizza e fichi. Eppure all’ombra dei castelli, un risultato che avrebbe reso felice qualsiasi altra neopromossa, viene vissuto con un misto di delusione e insoddisfazione. Un insuccesso, detto altrimenti. Già. Un’interpretazione dell’evento per certi versi inspiegabile, ma al tempo stesso calzante. Figlia di una dinamica tossica, instaurata dalla dirigenza a inizio stagione, che ha proliferato nei mesi a seguire accumulando macerie, arrivando ad ammantare pure il presente. Il nocciolo della questione, l’origine dei problemi che hanno attanagliato il club, è da ricercare negli obiettivi sbandierati senza troppi complimenti - tra sole e canicola - la scorsa estate. Le ambizioni di promozione, irrealistiche, per non dire utopiche, sono ben presto esplose in mano ai vertici granata. Che a cascata, a fronte dei risultati negativi e delle difficoltà incontrate dal gruppo, hanno poi reagito commettendo ulteriori errori. Aprendo falle a destra e a manca, tappate con pezze poco performanti.

Alla fine, tra un rattoppo e l’altro, è comunque giunta la salvezza. In termini che, come suggerivamo in precedenza, avrebbero soddisfatto qualsiasi neopromossa. Persino lo stesso ACB, se solo - con lucidità - avesse posto l’asticella ad altezze ragionevoli per chi si apprestava a riscoprire la categoria dopo quasi un decennio. Quanto accaduto negli ultimi mesi, in attesa della salvezza anche dietro le scrivanie, dovrà ora fungere da materia di apprendimento per gli uomini forti della capitale. Ripetere gli stessi errori in futuro, infatti, vorrebbe dire tornare a giocare col fuoco, in un’annata che peraltro nasconderà maggiori insidie. Uno scenario che, va da sé, al pari di un mancato ottenimento della licenza è da evitare a ogni costo.