Il commento

L'inscalfibile grandezza di Lara Gut-Behrami

La ticinese insegue nuove medaglie ai Mondiali, ma qualora non dovessero arrivare nulla cambierebbe per la sua immensa carriera
Massimo Solari
08.02.2023 06:00

È tra le favorite. Finanche la favorita, essendo la regina del superG. In carica e del Circo bianco. Ma se poco dopo mezzogiorno non dovesse arrivare la nona medaglia iridata (poco importa il metallo), la grandezza sportiva di Lara Gut-Behrami non verrebbe in ogni caso scalfita. E così pure in caso di podio mancato in discesa e gigante. No, la 31.enne ticinese non ha più nulla da dimostrare. Non a noi, osservatori ammirati, quantomeno. Così come non è tenuta a chiudere alcun cerchio. Certo, sarebbe speciale vederla trionfare di nuovo in Francia, dove tutto ebbe inizio nel 2009, ai Mondiali di Val d’Isère. A issare Lara nell’Olimpo dello sci alpino erano però già stati Cortina 2021 e soprattutto gli ultimi Giochi invernali. Un anno strepitoso, immerso nell’oro e nel bronzo. L’apoteosi.

Nessuno, per dire, ha osato puntare il dito contro Mikaela Shiffrin, lanciata verso l’ennesimo successo nella combinata di lunedì, ma sorpresa - sorprendentemente - dalle ultime porte. Oddio, a margine delle fallimentari Olimpiadi dello scorso anno, la campionessa statunitense era stata per davvero travolta dalle critiche. La maggior parte delle quali inconsistenti. Già, perché ora le manca una sola vittoria per raggiungere Ingemar Stenmark a quota 86. Lì, sul tetto del circuito, interprete immensa dell’ultimo decennio. E a proposito di leggende: in un’intervista rilasciata negli scorsi giorni, Shiffrin ha svelato come un incontro con Federer le abbia permesso di reagire allo smacco di Pechino. «Sento che quel pranzo è avvenuto in un momento in cui avevo davvero bisogno di un motivo per essere positiva ed entusiasta». Roger, al solito signore, si è permesso di consigliare l’americana. «Per preservare la longevità della tua carriera - le ha detto - devi prenderti dei momenti per guardarti intorno, apprezzare dove sei, respirarlo». Ebbene, basterebbe citare diverse interviste della «nuova» Lara, quella rinata grazie al matrimonio con Valon, capace di cogliere l’essenza della vita privata e sugli sci, per ritrovare il senso più profondo delle parole espresse dal Maestro. E rendersi così conto che, seppur ininfluente ai fini della sua grandezza, la serenità interiore di Gut-Behrami potrebbe tradursi in una nuova medaglia. Già oggi.

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