Tra il dire e il fare

Lugano cicala, ma la formica?

Lo scorso mese di agosto il quotidiano romando «Le Temps» ha dedicato una serie di lunghi articoli alle rivalità fra città svizzere: il Ticino ha proposto il «duello» Lugano contro Bellinzona
Alessio Petralli
Alessio Petralli
12.09.2022 06:00

Lo scorso mese di agosto il quotidiano romando «Le Temps» ha dedicato una serie di lunghi articoli alle rivalità fra città svizzere. In questi dieci «duels des villes» si va dai classici Zurigo contro Basilea e Losanna contro Ginevra ai meno scontati accoppiamenti Delémont-Porrentruy o Soletta-Olten. Un bel modo per conoscere la Svizzera che per il Ticino ha proposto il «duello» Lugano contro Bellinzona. Già il titolo è tutto un programma: «Lugano e Bellinzona, la cicala e la formica». Quindi a Lugano ci si diverte tutto l’anno, mentre a Bellinzona si lavora per prepararsi al gelido inverno. A conferma di ciò il quiz online che accompagna l’inchiesta chiede ai lettori com’è soprannominata Lugano, proponendo la scelta fra: «la petite Rio de Janeiro», «la Cannes du Tessin», «la Venise des Alpes», mentre la domanda sull’avvenimento faro di Bellinzona prevede come risposta esatta il Rabadan. Quindi ci si diverte anche nella capitale, specialmente, cambiando tema, se andiamo a vedere i flussi finanziari tra i vari comuni del cantone, la cosiddetta partecipazione al contributo di livellamento. Fra i comuni pagatori per il 2021 la «cicala» Lugano ha versato 28 milioni di franchi, seguita da Collina d’Oro (7 milioni), Paradiso (pure 7 milioni), Cadempino 6 milioni e Bioggio 4 milioni. Fra i maggiori beneficiari di questa manna piovuta dal cielo figurano Bellinzona, che riceve 12 milioni, seguita da Biasca (6 milioni e mezzo) e Riviera (quasi 5 milioni). In poche parole, in questa speciale classifica Lugano da sola «mantiene» ampiamente Bellinzona, Biasca e Riviera. Non sfuggirà inoltre a nessuno che il Sottoceneri paga regolarmente senza batter ciglio e il Sopraceneri incassa automaticamente senza fare una piega. Lungi da noi l’idea di fomentare inutili rivalità nella nuova città Ticino che forse verrà, ma qualche riflessione economica e politica andrà pur fatta. Tanto per dire, come mai la cicala così generosa non ha più nessun rappresentante in governo? E per soprammercato dopo le prossime elezioni potremmo ritrovarci con un triangolo di consiglieri di stato Lumino-Riviera-Piotta, con il «ministro» bellinzonese dell’economia e con l’unico sottocenerino malcantonese che guardava a Lugano come al «villaggio gallico». Certo, i cittadini scelgono democraticamente i loro rappresentanti, ma sono i partiti a fare le liste! In ogni caso è ora che i cinque eletti in governo, più i novanta parlamentari da lunga pezza impegnatissimi a risolvere (senza riuscirci) il problema dell’imposta di circolazione e dei livelli alla scuola media, alla luce delle cifre di cui sopra si rendano conto che per il bene di tutti forse bisogna finirla di mettere in discussione chi crea ricchezza. Traduzione con due esempi: finalmente la politica stabilisca che la nuova città della giustizia si fa a Lugano nello stabile ex Banca del Gottardo di Botta e la smetta di farsi condizionare da altre città della «città Ticino» che vogliono mantenere le loro «fette di giustizia». Si metta mano all’Ospedale Civico rispettando l’ampio progetto originale e la si finisca di ipotizzare larvatamente il futuro ospedale universitario a Giubiasco, perché l’ospedale universitario, se arriverà (come è auspicabile), sarà a Lugano (Facoltà di scienze biomediche) o multisito. Naturalmente anche il Municipio di Lugano deve cambiare marcia, facendo infine decollare l’aeroporto, il polo congressuale del Campo Marzio e un rinnovato lungolago più vivibile. Mentre il DFE a Bellinzona deve darsi una mossa e affrontare con forza il grande tema federale riguardante i versamenti di compensazione finanziaria, che fra i cantoni pagatori conta soprattutto Zurigo, Zugo, Svitto e Ginevra. Fra chi riceve vi sono ad esempio il canton Vallese con 843 milioni e il canton Soletta con 423 milioni. Il Canton Ticino, la cui economia non naviga certo nell’oro, incassa invece solo 69 milioni. Si dirà che il canton Vallese, paragonabile per popolazione, è vasto quasi il doppio, ma il Canton Soletta ha ottantamila abitanti in meno e una superficie pari a poco più di un quarto. C’è a Bellinzona, intesa come Governo e DFE, ma anche fra chi ci rappresenta a Berna, qualcuno che sappia far di conto per mettere le mani in questo ginepraio (la perequazione è in effetti tema di grande complessità) e rimediare a quella che ha tutta l’aria di essere una grave ingiustizia? Fatti, non parole. Sono in ballo centinaia di milioni!